giovedì 17 ottobre 2019

RECENSIONE "Luci di guerra" di Michael Ondaatje





TITOLO: Luci di guerra
TITOLO ORIGINALE: Warlight
SERIE: no serie, autoconclusivo
AUTORE: Michael Ondaatje
DATA D’USCITA: 17 Ottobre 2019
EDITORE: Garzanti
GENERE: narrativa storica
AMBIENTAZIONE: Londra
FINALE: no cliffhanger
PROTAGONISTINathaniel, ragazzo e adulto alla ricerca della verità sulla madre.





TRAMA

È il 1945 e Londra, al termine del conflitto, sta gradualmente tornando alla normalità. Una normalità estranea alla vita di Nathaniel e della sorella Rachel, cui la madre dà una notizia inaspettata: sta per trasferirsi a Singapore per lavoro e ha deciso di lasciarli in custodia a un conoscente, che i ragazzi hanno soprannominato «Falena». Di fronte a una scelta tanto categorica, Nathaniel e Rachel sono costretti ad accettare, anche se quell’uomo ambiguo non ispira loro la benché minima fiducia. Con il suo fare elusivo e criptico non ha l’aspetto di un tutore, e si accompagna spesso a un gruppo di personaggi eccentrici dall’aria poco raccomandabile. Eppure, giorno dopo giorno, Falena diventa per i due ragazzi una guida insostituibile, iniziandoli a un mestiere per cui non esistono manuali: farsi strada in un mondo dove niente è come sembra. Nathaniel e Rachel ci mettono poco a rendersi conto che è sempre meglio dubitare anche di chi crediamo di conoscere. Chi è davvero la loro madre? Come mai è partita in fretta, senza bagagli e senza dare notizie? Sono queste le domande che tormentano i fratelli e a cui ora, a quasi quindici anni di distanza dal giorno in cui tutto è cambiato, tocca a Nathaniel trovare una risposta. Deve farlo per soddisfare una curiosità che si è trasformata in bisogno di verità. Perché tutti portiamo dentro di noi tante storie quante sono le persone che attraversano la nostra esistenza, e ogni storia è il tassello di un mosaico più grande, la nostra memoria.


RECENSIONE

Ricordiamo Michael Ondaatje per il suo famoso Il paziente inglese, un’opera di spicco nella letteratura mondiale da cui è stato tratto l’omonimo film con protagonista Ralph Fiennes. L’autore torna in Italia con Luci di guerra, un romanzo ambientato nel dopoguerra che esplora i segreti che celiamo e la ricerca della verità. Forse le persone più misteriose della nostra vita sono i nostri stessi genitori, sono loro che dietro la facciata domestica celano molto più di quanto vogliono far vedere. Il figlio Nathaniel, abbandonato dai suoi genitori, non conosce mai del tutto la vera natura dei ruoli coperti da loro; l’autore infatti ci presenta i due genitori come persone enigmatiche. E questa è la storia di un figlio che cerca di rimettere insieme i frammenti della vita della madre. I protagonisti Nathaniel e sua sorella Rachel sono degli adolescenti quando i loro genitori partono per Singapore per incarichi di lavoro dopo la guerra, lasciandoli alle cure di un amico di famiglia da loro soprannominato “Falena” e di altri personaggi ambigui come Scheggia, Olive Lawrence e Agnes che incontreranno lungo il cammino. Con entrambi i genitori lontani Nat e sua sorella devono vedere in Falena e gli altri  personaggi dei modelli di vita e di insegnamento. E da queste straordinarie personalità che Nat e Rachel vengono introdotti nella realtà di un mondo che esiste in gran parte nell'ombra. Ognuno dei protagonisti secondari ha una vita segreta del tutto sconosciuta al protagonista e narratore Nat, che da adulto cercherà di mettere insieme tutti i pezzi. L’attenzione si concentra principalmente su Nathaniel da ragazzino fino all'età adulta, sulle sue emozioni, sui suoi stati d’animo, sulle sue esperienze nel mondo del lavoro, legali e non, e sulle  sue avventure con il sesso opposto che lo espongono ad una visione più ampia del mondo. Tutta la luce di questo romanzo è evanescente e ingannata da un sentimento che pervade l’oscurità. Il quadro è sempre sfuggente, i dettagli sono isolati; è un’opera complessa e stratificata che non tutti apprezzeranno. Chi ha letto i precedenti libri dello stesso autore noterà un riferimento al libro Lo spettro di Anil che attraverso gli occhi adulti e più saggi ricorda il passato, lo stesso che cerca di ricordare Nathaniel in questo libro. Un altro tema importante è lo sfregio, - ne è l’esempio l’immigrato con cui Nat lavora che mette in mostra le cicatrici facciali o i racconti sulla pelle della madre Rose -, a cui Ondaatje ritorna a parlare. Di quest'ultimo tema è Il paziente inglese a ricordarlo per le sofferenze della pelle. La scrittura dell’autore è poetica, introspettiva, squisita e commovente. Ci sono alcuni passaggi della storia che ci fanno riflettere e rimuginare a lungo. Ondaatje è un autore a cui non piace la narrativa lineare, poiché intreccia ricordi con visioni oniriche che rendono la storia ancora più complessa. All'inizio della storia troverete una narrazione un po’ lenta che pian piano ingrana fino a diventare avvincente. Il lettore, insieme a Nat, vuole scoprire la verità su Rose e si sente trasportato con lui dalla marea di ricordi che riversa. Luci di guerra è una storia particolare e originale che parla della guerra, della segretezza, del mistero e dell’incertezza. Lo consiglio agli amanti delle storie di questo autore magistrale e a chi ha voglia di leggere qualcosa di diverso.

Raffaella





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