martedì 19 novembre 2019

RECENSIONE "Trilogia La prima Legge" di Joe Abercrombie

Buon pomeriggio lettori, Raffaella ci parla de La prima legge, la trilogia completa di Joe Abercrombie uscita oggi con Mondadori. Avete mai desiderato di leggere un romanzo che esplori i labirinti oscuri della mente umana in tutta la sua crudeltà e spietatezza? Allora questa trilogia è ciò che fa per voi.


TITOLO: La prima legge
TITOLO ORIGINALE: The First Law
SERIE: trilogia completa
AUTORE: Joe Abercrombie
DATA D’USCITA: 19 Novembre 2019
EDITORE: Mondadori
GENERE: dark fantasy
AMBIENTAZIONE: fantastica
FINALE: no cliffhanger
PROTAGONISTI: Logen, guerriero in fuga; Glokta, inquisitore; Jezal, giovane abile nello scherma.





TRAMA

Logen Novedita è un guerriero in fuga dal Nord di cui è stato il campione idolatrato tanto dai nemici che lo vorrebbero morto come dagli amici che farebbero meglio a crederlo tale. Perché dentro di lui si annida il Sanguinario, un'ombra per cui orrore, fuoco e morte sono un banchetto al quale invitare tutto e tutti. Glokta l'Inquisitore trascina il proprio corpo torturato nei palazzi del potere, investigando su una cospirazione in grado di ribaltare l'ordine costituito. Il giovane Jezal dan Luthar, che forse si accontenterebbe della propria bellezza, sfacciataggine e abilità nella scherma, scoprirà che qualcuno nutre grandi e pericolosi progetti per lui. Il Maggiore West deve lottare contro la propria sorella, l'idiozia delle gerarchie militari, e la costante feroce emicrania. Nelle vene della misteriosa e intrattabile Ferro Maljinn scorre sangue di demone, e una sete di vendetta che minaccia di travolgere un Impero. I loro cammini sono destinati a incrociarsi nella guerra che chiude le sue fauci sull'Unione da Nord a Sud, mentre alle ombre del passato e ai sortilegi si sommano le nuove, devastanti forze dell'oro e della tecnologia. Con questo affresco, ricco di pathos e umorismo nero, che comprende rovine ciclopiche e bettole, schermaglie politiche e duelli brutali in un cerchio di scudi, mercenari e prostitute, regine e banchieri, Joe Abercrombie ha portato il fantasy verso nuovi confini, capaci di fondere J.R.R. Tolkien e i noir americani, il realismo di G.R.R. Martin e l'ironia citazionista di Tarantino.


RECENSIONE


La prima legge è la raccolta di tre romanzi - Il richiamo della spade, Non prima che siano impiccati, L’ultima ragione dei re - di genere grimdark, termine che indica un genere più oscuro del fantasy per la presenza di scene violente e sanguinolente descritte nei minimi dettagli. È un genere, infatti, che racchiude tutte le mie fantasie e desideri più oscure, ho sempre desiderato leggere romanzi di questo genere e di certo non potevo lasciarmi scappare questa trilogia così avvincente.
L’autore britannico Joe Abercrombie ha dato vita ad una delle trilogie più impressionanti e avvincenti, è un abile narratore che possiede una prosa chiara ed efficace e che riesce a catapultare sin da subito il lettore nelle sue storie complesse e particolari, oscure e crude. Per tutta la durata della lettura sono rimasta incollata alla vicenda, con il fiato in sospeso e con l’attenzione alta. È notevole e lodevole non solo per la creazione di una trama intricata e dei suoi personaggi ben articolati, ma soprattutto per la sua impavida esplorazione dei labirinti oscuri della mente umana. Non ci sono draghi, nemmeno maghi, ma ci troviamo di fronte ad una storia di sangue, crudeltà e umorismo della vita reale, di bene e male, dipende da che angolazione vediamo la vicenda. Le buone azioni non sono necessariamente premiate e nemmeno i cattivi – in realtà non ci sono dei veri “cattivi” - ottengono sempre la loro ricompensa. Abercrombie non è un autore che evita la brutalità, né giustifica le azioni dei suoi personaggi, non c’è valore né cavalleria, né amore in qualunque azione descritta perché vediamo fin troppo chiaramente che niente, nemmeno l’emozione imperfetta che chiamiamo amore può salvarci dall'oscurità. Non ci risparmia proprio nulla: assisteremo alla morte, al sangue, alla violenza, ai combattimenti e alle scene di tortura. Non scrive dialoghi ma permette che siano direttamente i personaggi a parlarci dei loro problemi, dei fallimenti, dei peccati e dei loro successi. L’immersione in questo mondo non è facoltativa ma inevitabile. Nella trilogia conosciamo sei diversi protagonisti, Logen, Glokta, Jezal, Ferro, Bayaz e West, con tanti altri di contorno, ognuno con il proprio passato, le proprie scelte e con i propri tormenti, ognuno con il proprio peso sulle spalle e con le proprie imperfezioni. Il primo, Logen, è un vichingo del Nord, un uomo pronto a tutto che non si fa scrupoli nell'uccidere e nello sporcarsi le mani. Glotka è un eroe di guerra che diventa inquisitore e che si ritrova coinvolto in una ragnatela di intrighi e tradimenti della città di Dagoska. Jezal è un aristocratico viziato; Ferro Maljinn è una guerriera il cui unico interesse è la vendetta; Bayaz è un mago dal passato oscuro che deve portare a termine una missione e infine Collum West, un soldato in carriera che deve combattere una guerra contro il e dei Nordici. Ognuno di loro ha un profilo morale indefinito e nessuno di loro è del tutto un vero eroe o un criminale. Ma attenzione: nessuno di questi personaggi apparentemente sembra quello che è davvero. La trilogia ha un ritmo incalzante che lentamente aumenta sempre di più, parte dall'introduzione per seguire allo sviluppo fino ad arrivare alla conclusione. La narrazione è ricca di battaglie, intrighi, scene violente di sangue e colpi di scena, senza eccedere. È considerevole la quantità di dettagli che l’autore ci offre, il tutto per rendere il più realistica possibile la storia. alla fine della trilogia però, ci si rende conto che non tutte le domande hanno una risposta e ciò infatti lascia aperta la pista per un possibile sequel.


Raffaella




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