Buongiorno lettori, Daniela ci parla di Amami fino alla fine, il primo volume della dilogia Til Death di Bella Jewel uscito la settimana scorsa con la Newton Compton. Il primo volume di un’attesissima dilogia. Una storia di amore e odio che però non ha saputo conquistarci a pieno! E voi cosa ne pensate di Marcus e Katia?
TITOLO: Amami fino alla fine
TITOLO ORIGINALE: Til Death
SERIE: #1 Til Death
AUTORE: Bella Jewel
DATA D’USCITA: 13 Novembre 2019
EDITORE: Newton Compton
GENERE: rosa contemporaneo
AMBIENTAZIONE: America
FINALE: si cliffhanger
PROTAGONISTI: Katia, assistente personale; Marcus, erede di un'azienda multimilionaria.
TRAMA
Dicono che ci sia un confine molto sottile tra odio e amore. Come quello che mi separa da mio marito. Ho sposato un bastardo. Quando mi sono innamorata perdutamente di lui, non avevo idea di che razza di uomo fosse. E come un'ingenua gli ho regalato il mio cuore. Ma per Marcus Tandem, il famoso multimilionario, ero solo l'ennesima pedina di uno dei suoi piani. Aveva bisogno di sposarsi al più presto per compiacere la sua famiglia e ottenere finalmente il controllo dell'impero finanziario. Così, una volta raggiunto il suo scopo, sono diventata inutile ai suoi occhi. Tutte le mie illusioni si sono infrante e adesso desidero solo fargliela pagare. Marcus Tandem avrà quello che si merita.
RECENSIONE
“Dicono che ci sia un confine molto sottile tra odio e amore”, esordisce così la trama di questa nuova lettura e non poteva esserci frase più azzeccata per descriverla. Questo libro o lo si ama o lo si odia e io, ahimè, l’ho odiato e ancora adesso non riesco a capacitarmene. Avevo aspettative alte, altissime, nonostante l’autrice non mi avesse particolarmente colpito con il suo libro d’esordio in Italia “L’amore non ha rivali”.
Ecco che però mi è stata data una seconda possibilità, quindi quale migliore occasione se non un weekend piovoso per dedicarsi ad una nuova storia? Marcus ha urgenza di sposarsi e la biondina tutta pepe incontrata in un pub sembra fare proprio al caso suo. Katia vuole per una volta lasciarsi andare, staccare la spina da una vita che la mette costantemente a dura prova con una madre disabile, un padre mai conosciuto e un lavoro malpagato che le ruba l’anima. Marcus è così affascinante da non potergli resistere e come biasimarla d'altronde? Basta quindi qualche moina, un paio di regali ben piazzati e il gioco è fatto: la nostra protagonista è cotta a puntino. Il matrimonio però non si rivela essere tutto rose e fiori: il bel Marcus è scostante, poco affettuoso e non incarna per niente l’ideale di marito che ogni donna meriterebbe ma l’amore si sa, è cieco e per Katia lui rappresenta comunque, nonostante i difetti, l’uomo dei sogni. Non sa ancora però cosa si cela dietro questo matrimonio lampo e, come se non bastasse, suo marito nasconde anche altri segreti che potrebbero mettere a repentaglio la sua sicurezza. Care Readers, quando scrivo una recensione provo ad essere quanto più oggettiva possibile, è ovvio però che nel provarci entrino in gioco anche i gusti personali che possono in qualche modo inficiare la “qualità” della recensione stessa. Probabilmente è proprio per questo motivo che mi trovo in forte difficoltà nel parlarvi di questo libro. Bella Jewel anche in questo caso non ha saputo purtroppo conquistarmi, la storia che ci racconta è, a mio parere, debole e approssimata con due protagonisti che si fa fatica a comprendere: Katia è una donna superficiale e priva di spessore. Il suo unico pensiero è il sesso, onnipresente nel corso della lettura, forse troppo, tanto da risultare anche poco coinvolgente. Un mero espediente atto a giustificare un matrimonio che altrimenti non avrebbe avuto senso alcuno di esistere. Cosa spinge una donna a sposare, dopo appena qualche mese, un uomo che a stento conosce? Un uomo che la tratta con freddezza e distacco? Un uomo che la usa solo come un oggetto? Ne abbiamo letti tanti di libri con protagonisti belli e dannati, “giustificati” da un passato ombroso e traumatico, nel caso di Marcus non vi è giustificazione alcuna per questo tipo di comportamento (già di per sé difficile da accettare). Marcus è egoista, niente di più! Il suo unico obiettivo è l’azienda di famiglia ed è disposto a tutto pur di ottenerla. Pura e semplice avidità? Forse.
L’autrice non è in grado di farci comprendere a pieno questo personaggio: le sue motivazioni reali, il suo vero io, i suoi veri sentimenti tanto che quando, improvvisamente, professa il suo amore incondizionato per la nostra protagonista l’unica reazione che ha saputo trasmettermi è stata di puro sbigottimento, della serie: “cosa mi sono persa?!”, complice anche, probabilmente, l’alternanza di punti di vista tra passato e presente che non ha aiutato nella lettura ma piuttosto l’ha resa confusionaria e a tratti caotica. Che questo libro non mi sia piaciuto credo sia ormai piuttosto chiaro e a questo punto mi chiedo: sono io? E’ un problema mio? Ecco quindi che ho deciso di concludere questa recensione in modo atipico ovvero chiedendo il vostro di parere! Sono curiosa infatti di conoscere le vostre opinioni in merito, chissà magari non vi è piaciuto come nel mio caso o forse vi ha stregato tanto da lasciarvi col fiato sospeso e una voglia matta di leggere il secondo volume! Allora… cosa ne pensate di Marcus e Katia?
Ecco che però mi è stata data una seconda possibilità, quindi quale migliore occasione se non un weekend piovoso per dedicarsi ad una nuova storia? Marcus ha urgenza di sposarsi e la biondina tutta pepe incontrata in un pub sembra fare proprio al caso suo. Katia vuole per una volta lasciarsi andare, staccare la spina da una vita che la mette costantemente a dura prova con una madre disabile, un padre mai conosciuto e un lavoro malpagato che le ruba l’anima. Marcus è così affascinante da non potergli resistere e come biasimarla d'altronde? Basta quindi qualche moina, un paio di regali ben piazzati e il gioco è fatto: la nostra protagonista è cotta a puntino. Il matrimonio però non si rivela essere tutto rose e fiori: il bel Marcus è scostante, poco affettuoso e non incarna per niente l’ideale di marito che ogni donna meriterebbe ma l’amore si sa, è cieco e per Katia lui rappresenta comunque, nonostante i difetti, l’uomo dei sogni. Non sa ancora però cosa si cela dietro questo matrimonio lampo e, come se non bastasse, suo marito nasconde anche altri segreti che potrebbero mettere a repentaglio la sua sicurezza. Care Readers, quando scrivo una recensione provo ad essere quanto più oggettiva possibile, è ovvio però che nel provarci entrino in gioco anche i gusti personali che possono in qualche modo inficiare la “qualità” della recensione stessa. Probabilmente è proprio per questo motivo che mi trovo in forte difficoltà nel parlarvi di questo libro. Bella Jewel anche in questo caso non ha saputo purtroppo conquistarmi, la storia che ci racconta è, a mio parere, debole e approssimata con due protagonisti che si fa fatica a comprendere: Katia è una donna superficiale e priva di spessore. Il suo unico pensiero è il sesso, onnipresente nel corso della lettura, forse troppo, tanto da risultare anche poco coinvolgente. Un mero espediente atto a giustificare un matrimonio che altrimenti non avrebbe avuto senso alcuno di esistere. Cosa spinge una donna a sposare, dopo appena qualche mese, un uomo che a stento conosce? Un uomo che la tratta con freddezza e distacco? Un uomo che la usa solo come un oggetto? Ne abbiamo letti tanti di libri con protagonisti belli e dannati, “giustificati” da un passato ombroso e traumatico, nel caso di Marcus non vi è giustificazione alcuna per questo tipo di comportamento (già di per sé difficile da accettare). Marcus è egoista, niente di più! Il suo unico obiettivo è l’azienda di famiglia ed è disposto a tutto pur di ottenerla. Pura e semplice avidità? Forse.
L’autrice non è in grado di farci comprendere a pieno questo personaggio: le sue motivazioni reali, il suo vero io, i suoi veri sentimenti tanto che quando, improvvisamente, professa il suo amore incondizionato per la nostra protagonista l’unica reazione che ha saputo trasmettermi è stata di puro sbigottimento, della serie: “cosa mi sono persa?!”, complice anche, probabilmente, l’alternanza di punti di vista tra passato e presente che non ha aiutato nella lettura ma piuttosto l’ha resa confusionaria e a tratti caotica. Che questo libro non mi sia piaciuto credo sia ormai piuttosto chiaro e a questo punto mi chiedo: sono io? E’ un problema mio? Ecco quindi che ho deciso di concludere questa recensione in modo atipico ovvero chiedendo il vostro di parere! Sono curiosa infatti di conoscere le vostre opinioni in merito, chissà magari non vi è piaciuto come nel mio caso o forse vi ha stregato tanto da lasciarvi col fiato sospeso e una voglia matta di leggere il secondo volume! Allora… cosa ne pensate di Marcus e Katia?
Daniela
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