Buongiorno lettori, Raffaella ci parla di Come petali di ciliegio, il romanzo rosa di Mia Another precedentemente pubblicato in self con il titolo Il filo rosso del destino e uscito oggi con la Newton Compton. Credete nella leggenda del filo rosso del destino? L'autrice torna con una storia intensa e profonda di due anime destinate ad unirsi per sempre.
TITOLO: Come petali di ciliegio
SERIE: autoconclusivo
AUTORE: Mia Another
DATA D’USCITA: 18 Dicembre 2019
EDITORE: Newton Compton
GENERE: rosa contemporaneo
AMBIENTAZIONE: Tokyo
FINALE: no cliffhanger
PROTAGONISTI: Isabel, ragazza innamorata dell'arte; Tyler, fidanzato di Isabel; Ryuu, migliore amico di Tyler e ragazzo enigmatico.
Tokyo non è mai stata così sensuale.
TRAMA
Tokyo non è mai stata così sensuale.
Isabel Devlin è irlandese, ma da un anno si è trasferita a Tokyo per studiare tecnica del fumetto. Ha talento, è bella, sveglia e molto determinata a fare strada nel mondo dell’illustrazione. Vive in un monolocale con Mei, una sua compagna di corso e ha una storia con Tyler, che frequenta pediatria. Tyler vive con il suo amico di vecchia data Ryuu, un incrocio genetico tra occidente e oriente, un tipo bello e imperscrutabile. Studente di neurologia modello, ma anche sportivo, colto e profondo, questi si rivela essere un vero esperto di kinbaku, l’arte del bondage giapponese. All’inizio Ryuu dimostra una certa insofferenza nei confronti di Isabel, mentre Ty fa di tutto affinché l’amico accetti la ragazza di cui si sta follemente innamorando. Ma quando questa si trova a dover superare un esame di disegno sull'arte erotica della legatura, Ryuu acconsente a farle provare la pratica e questo basta ad accendere in lei il desiderio. Appena slegata corre da Ty per essere soddisfatta, ma presto si rende conto che non è lui che voleva. Tra la gelosia e l’insoddisfazione di Ryuu, il desiderio di Tylor di concretizzare con Isabel e lo spaesamento e l’incertezza di quest’ultima, la storia tra i tre si dipana in un crescendo di erotismo e sensazioni non sempre facili da decifrare...
RECENSIONE
Conoscete la leggenda del filo rosso? Secondo questa credenza che ha antiche origini orientali, le anime gemelle sono legate da sempre e per sempre da un filo sottilissimo. Il filo è il simbolo del destino che unisce in maniera indissolubile due persone e può essere in certi casi molto lungo, simbolo delle difficoltà che posso minare un rapporto e renderlo complicato.
Ma le due anime legate da questo filo sono destinate a ricongiungersi prima o poi e a districare quel groviglio. Sono da sempre affascinata dalle leggende, soprattutto se orientali e credo che queste siano state create da saggi anziani e tramandate di generazione in generazione fino a giungere a noi per trasmetterci un significato vero e profondo, fondamentale per la vita. Con ogni nuova storia Mia Another mi stupisce e mi affascina sempre di più con il suo stile curato, coinvolgente e intenso in grado di regalare emozioni, di far battere il cuore e di farci innamorare dei suoi personaggi. La storia mi ha rapita fin dalla prima pagina e più leggevo e più mi innamoravo della storia. Questo romanzo mi ha catapultato in luoghi lontani ed affascinanti, mi ha portato nelle strade di Tokyo ad ammirare la bellezza di questa città caotica dove si intrecciano le vite di migliaia di persone, la meraviglia dei ciliegi in fiori e il loro profumo, i rumori di ogni tipo che ci fanno sentire la vita che si muove e non si ferma mai. Mi sono innamorata di questa città solo leggendo, sfogliando quelle pagine in cui si avverte l’amore dell’autrice verso quella città che l’ha rapita e incantata, una città che rispetta ancora i rigidi cerimoniali, gli inchini convenzionali, che ospita e che vediamo incantare e al tempo stesso impaurire la protagonista Isabel. Isabel è entrata nel mio cuore dalla sua prima comparsa con i suoi silenzi che racchiudono tante parole, la sua forte personalità e la sua determinazione nel voler diventare una talentosa fumettista. Disegnare è tutto ciò che le dona felicità, che la fa sentire viva e che trasmette ciò che lei non riesce ad esprimere a parole. La matita sembra essere il prolungamento del suo cuore, le sue mani macchiate di grafite rappresentano la sua passione per il disegno. La sua vita cambia quando incontra Tyler e Ryuu, due migliori amici che sono da sempre opposti e da cui è subito attratta. Tyler è uno studente di medicina, dedito allo studio e alla disciplina delle arti marziali, sicuro e determinato in tutto ciò che fa, gentile e premuroso; Ryuu, anch’esso studente dell’Università imperiale di Tokyo, è un ragazzo intrigante, affascinante, veniamo rapiti dalla sua aura magnetica, dal suo sguardo sfuggente e dai suoi gusti un po’ particolari che attrarrà non solo Isabel ma anche noi che leggiamo la loro storia.
Attraverso la narrazione in prima persona scopriamo i desideri nascosti, i pensieri e le emozioni di questi tre personaggi che ci trasportano nelle strade di Tokyo, che ci donano emozioni e che ci fanno vivere un viaggio non solo fisico ma anche interiore attraverso le loro paure, i loro dubbi, le loro scelte. Ho amato l’attenzione che l’autrice presta ai dettagli, alle descrizioni, alle tradizioni orientali, cosa assai rara in un romanzo. Questi sono i particolari che mi affascinano e che mi fanno amare ancora di più la storia. E poi c’è quell'erotismo sottile che non cade nella fantasia, né nell'assurdo e né nella depravazione: l’autrice riesce a distinguere il BDSM dal kinbaku, una disciplina giapponese che consiste nel legare la donna con delle corde e che racchiude il legame tra due persone, tra corpo e spiritualità, tra piacere e dolore, tra languore e dolcezza. Un complimento speciale va all'autrice che storia dopo storia non smette mai di regalarci emozioni e di farci conoscere personaggi che con i loro silenzi e i loro gesti donano molto più delle parole.
Raffaella
Ma le due anime legate da questo filo sono destinate a ricongiungersi prima o poi e a districare quel groviglio. Sono da sempre affascinata dalle leggende, soprattutto se orientali e credo che queste siano state create da saggi anziani e tramandate di generazione in generazione fino a giungere a noi per trasmetterci un significato vero e profondo, fondamentale per la vita. Con ogni nuova storia Mia Another mi stupisce e mi affascina sempre di più con il suo stile curato, coinvolgente e intenso in grado di regalare emozioni, di far battere il cuore e di farci innamorare dei suoi personaggi. La storia mi ha rapita fin dalla prima pagina e più leggevo e più mi innamoravo della storia. Questo romanzo mi ha catapultato in luoghi lontani ed affascinanti, mi ha portato nelle strade di Tokyo ad ammirare la bellezza di questa città caotica dove si intrecciano le vite di migliaia di persone, la meraviglia dei ciliegi in fiori e il loro profumo, i rumori di ogni tipo che ci fanno sentire la vita che si muove e non si ferma mai. Mi sono innamorata di questa città solo leggendo, sfogliando quelle pagine in cui si avverte l’amore dell’autrice verso quella città che l’ha rapita e incantata, una città che rispetta ancora i rigidi cerimoniali, gli inchini convenzionali, che ospita e che vediamo incantare e al tempo stesso impaurire la protagonista Isabel. Isabel è entrata nel mio cuore dalla sua prima comparsa con i suoi silenzi che racchiudono tante parole, la sua forte personalità e la sua determinazione nel voler diventare una talentosa fumettista. Disegnare è tutto ciò che le dona felicità, che la fa sentire viva e che trasmette ciò che lei non riesce ad esprimere a parole. La matita sembra essere il prolungamento del suo cuore, le sue mani macchiate di grafite rappresentano la sua passione per il disegno. La sua vita cambia quando incontra Tyler e Ryuu, due migliori amici che sono da sempre opposti e da cui è subito attratta. Tyler è uno studente di medicina, dedito allo studio e alla disciplina delle arti marziali, sicuro e determinato in tutto ciò che fa, gentile e premuroso; Ryuu, anch’esso studente dell’Università imperiale di Tokyo, è un ragazzo intrigante, affascinante, veniamo rapiti dalla sua aura magnetica, dal suo sguardo sfuggente e dai suoi gusti un po’ particolari che attrarrà non solo Isabel ma anche noi che leggiamo la loro storia.
Attraverso la narrazione in prima persona scopriamo i desideri nascosti, i pensieri e le emozioni di questi tre personaggi che ci trasportano nelle strade di Tokyo, che ci donano emozioni e che ci fanno vivere un viaggio non solo fisico ma anche interiore attraverso le loro paure, i loro dubbi, le loro scelte. Ho amato l’attenzione che l’autrice presta ai dettagli, alle descrizioni, alle tradizioni orientali, cosa assai rara in un romanzo. Questi sono i particolari che mi affascinano e che mi fanno amare ancora di più la storia. E poi c’è quell'erotismo sottile che non cade nella fantasia, né nell'assurdo e né nella depravazione: l’autrice riesce a distinguere il BDSM dal kinbaku, una disciplina giapponese che consiste nel legare la donna con delle corde e che racchiude il legame tra due persone, tra corpo e spiritualità, tra piacere e dolore, tra languore e dolcezza. Un complimento speciale va all'autrice che storia dopo storia non smette mai di regalarci emozioni e di farci conoscere personaggi che con i loro silenzi e i loro gesti donano molto più delle parole.
Raffaella
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