Avete mai letto Piccole donne di Louisa May Alcott, il classico intramontabile che riesce sempre a farci riflettere e ad emozionarci? Ieri con la Mondadori è uscita l'intera serie in un unico volume, impreziosito dalle bellissime immagini contenute al suo interno. Raffaella ce ne parla nella sua recensione.
TITOLO: Piccole donne
TITOLO ORIGINALE: Little Women
SERIE: tutta la serie
AUTORE: Louisa May Alcott
DATA D’USCITA: 3 Dicembre 2019
EDITORE: Mondadori
GENERE: storico, classico, Young Adult
AMBIENTAZIONE: America
FINALE: no cliffhanger
PROTAGONISTI: Jo, Meg, Amy, Beth, sorelle March.
TRAMA
Divenuta subito un classico, la storia di Jo, Meg, Amy e Beth ha avvinto intere generazioni. Questo volume presenta il ciclo completo dei quattro romanzi, da leggere tutti d'un fiato.
RECENSIONE
Chi ogni tanto rilegge le storie che da bambini lo hanno emozionato? Piccole Donne è un classico intramontabile, uno dei capisaldi della letteratura storica adatto per tutte le età, che ci fa ritornare indietro nel tempo per conoscere quattro sorelle così diverse tra loro che intraprendono un cammino verso la maturità, tra amori, dolori, sogni e speranze. La storia è ambientata in America, nel periodo della guerra di Secessione Americana ed è incentrata sulle quattro piccole donne della famiglia March, Jo, Beth, Amy e Meg, che conducono una vita tranquilla finché il loro padre non è costretto a partire per il fronte, lasciandole sole con la moglie e la domestica. Nonostante i tempi duri e le ristrettezze economiche, le quattro sorelle riescono a resistere e a tenere duro grazie al profondo legame che le unisce e al connubio perfetto tra le loro diverse personalità. Meg, la primogenita, è il punto di riferimento per le altre sorelle ed è la più matura in quanto in assenza della madre prende lei la gestione della casa. Incarna la donna vecchio stile in quanto si occupa delle faccende domestiche e non esce mai di casa. L’autrice la descrive come una ragazza dolce, responsabile e socievole, anche se a volte pecca di vanità e superficialità. La secondogenita Jo è la vera protagonista della storia e possiamo dire che è l’alter ego della stessa scrittrice poiché nutre una certa passione per la scrittura e sogna di diventare scrittrice. A differenza di Meg, ha un carattere molto forte che fatica lei stessa a controllare, è coraggiosa e anticonformista, è impulsiva e ostinata ed è ribelle nell’animo, ama leggere e scrivere tanto che scriverà diversi racconti. Beth, la terzogenita, è il simbolo della dolcezza e della gentilezza, dell’altruismo e della timidezza. È un personaggio che non socializza con nessuno al di fuori della famiglia e che mantiene in qualche modo l’equilibrio tra le sorelle. È la sorella che la salute più cagionevole tanto che la malattia che contrae non la fa riprendere mai più. La più piccola delle sorelle è Amy, una ragazzina bellissima e al tempo stesso egoista perché legata agli agi, dotata di un’indole artistica. Nel corso della storia matura sensibilmente e comprende quali siano le sue qualità in ambito artistico. La presenza costante per tutte le quattro sorelle è la madre Margaret, detta Marmee, una donna sempre attenta e presente che lascia lo spazio giusto alle sue figlie permettendo loro di vivere le proprie esperienze e di affrontare le avversità della vita. E poi non mancano la bisbetica zia March, il burbero signor Laurence e suo nipote Laurie. Per essere un’autrice vissuta in un’epoca ancora dalla mentalità ristretta e non affatto progressista, la Alcott appare innovativa in quanto incentra la sua attenzione su temi come i sani valori di un nucleo familiare e sull'affermazione personale, aspetto che permette ad ogni sorella di realizzare se stessa, di seguire le proprie aspirazioni, senza essere tarpate le ali dai genitori. Inoltre, l’autrice incentra la storia non solo sui problemi e sulle difficoltà economiche e non di una famiglia, ma anche sui momenti di divertimento e spensieratezza che vivono, in un mondo in cui anche le donne possono essere se stesse e ribellarsi alle convenzioni. Un romanzo corale che intreccia le vite di queste quattro sorelle e della loro madre, in un affresco ben compatto che offre al lettore molti spunti di riflessioni sulle restrizioni sociali, sulle disuguaglianze di genere e sugli stereotipi femminili. Una storia che spesso viene considerata adatta solo per bambini e ragazzi, ma che in realtà è perfetta per gli adulti proprio perché ci porta a riflettere su temi sempre attuali e presenti.
Raffaella
Raffaella
Ottima recensione!
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