martedì 28 gennaio 2020

RECENSIONE "La nube purpurea" di Matthew Phipps Shiel

Buon pomeriggio lettori, Raffaella ci parla de La nube purpurea, il romanzo di fantascienza di Matthew Phipps Shiel. Cosa accadrebbe se foste gli ultimi sopravvissuti della Terra? Un'opera originale, suggestiva e magistrale.


TITOLO: La nube purpurea
TITOLO ORIGINALE: The Purple Cloud
SERIE: autoconclusivo
AUTORE: Matthew Phipps Shiel
DATA D’USCITA: 28 Gennaio 2020
EDITORE: Mondadori
GENERE: fantascienza, post apocalittico
AMBIENTAZIONE: Terra
FINALE: no cliffhanger
PROTAGONISTI: Adam, ultimo uomo sulla Terra.







TRAMA

Un vapore mortale - dall'inquietante luce purpurea e dall'inebriante profumo di fiori di pesco - spazza il mondo e annienta tutte le creature viventi. Rimane un unico uomo, Adam Jeffson, medico, reduce da una missione esplorativa nell'Artico. Come un Robinson Crusoe apocalittico, Adam inizia la sua epopea per la sopravvivenza. Ma, a differenza di Robinson, non è relegato su un'isola: a sua disposizione ha l'intero pianeta, un mondo silenzioso e devastato. E se l'eroe di Defoe faceva ricorso a tutte le più sottili doti del raziocinio e dell'intelligenza, Adam sprofonda invece nella follia, passando per i deliri e le allucinazioni della solitudine più profonda. Tuttavia una lucidità visionaria si fa lentamente strada nella sua mente, ed egli diventa infine consapevole che la sua sopravvivenza non è casuale e che il suo destino - e quello della razza umana - fa parte di un piano più vasto. Pubblicato agli albori del Ventesimo secolo, "La nube purpurea" è riconosciuto come uno dei grandi capolavori della fantascienza: un grandioso racconto emblematico dei più sinistri incubi novecenteschi, ma anche un'epica vicenda di rovina e rinascita, fine e principio.

RECENSIONE

La nube purpurea è un classico post apocalittico scritto nel 1901, nell’epoca vittoriana. Il personaggio centrale è Adam Jefferson, un uomo che ritorna da una spedizione al Polo Nord per scoprire che una nuvola è passata sulla superficie della Terra, spazzando e uccidendo tutti gli esseri umani. È un romanzo straordinario e originale che non esito a raccomandare e forse uno dei più inquietanti che io abbia mai letto. Repulsione e disgusto sono due delle spiacevoli emozioni che Adam suscita nel lettore, ma nonostante ciò rimarrete incollati alla lettura per scoprire cosa accadrà.
La trama ruota intorno all'instabilità mentale che questo evento provoca in Adam, alle sue riflessioni interiori, allo schiacciante senso di colpa e alla rabbia amara che alimentano la sua distruzione e che vanno a scontrarsi con il silenzio della Terra. Adam è un personaggio tormentato e persino diabolico che cerca di affrontare i postumi della fine del mondo e l’idea folle che potrebbe esserci un’altra persona viva. Il personaggio reagisce nello stesso modo in cui tutti gli altri essere umani farebbero: impazzisce, sente voci, ha paura di cosa possa succedere se incontrasse un altro essere umano e cerca di pentirsi della sua crudeltà. C’è un senso euforico di assoluta libertà che maschera una prigione crudele popolata da nient’altro che cadaveri infiniti che raccontano la stessa brutale storia ancora e ancora. In questo modo il protagonista giudica l’umanità e l’autore ci presenta una visione molto cupa e inflessibile del carattere umano. Essendo un romanzo incentrato sull'ultimo uomo sulla Terra, mancano i dialoghi ma abbiamo abbondanza di lunghe descrizioni dettagliate e affascinanti che ci fanno innamorare dello stile di questo autore talentuoso. È come se l’autore in quelle pagine riuscisse a lanciare un incantesimo di ipnosi ai lettori, tenendoci in trance per tutta la durata della lettura. Non è lo stile a cui il lettore moderno è abituato ma è molto particolare tanto da sedurre il lettore. L’autore ci dà una testimonianza della sua abilità come scrittore nel riuscire a sostenere una storia con un singolo personaggio totalmente privo di simpatia e nel regalarci una prosa complessa, suggestiva e profonda.



Raffaella





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