venerdì 17 gennaio 2020

RECENSIONE "Tabula rasa" di Mary Durante

Buongiorno lettori, Lara ci parla di Tabula rasa, il romanzo contemporaneo mm di Mary Durante uscito oggi in self. Mary Durante torna con una nuova storia potente ed emotivamente intensa. Un viaggio alla scoperta del protagonista, della sua identità, del suo presente, del suo passato e del suo futuro.



TITOLO: Tabula rasa
SERIE: autoconclusivo
AUTORE: Mary Durante
DATA D’USCITA: 17 Gennaio 2020
EDITORE: self publishing
GENERE: contemporaneo m/m
AMBIENTAZIONE: Stati Uniti
FINALE: no cliffhanger
PROTAGONISTITyler, ragazzo segnato; Butch, uomo misterioso.





TRAMA

Tabula rasa. 

È così che Tyler sente la propria mente quando si sveglia, confuso e dolorante, in una stanza sconosciuta. Ricorda solo il suo nome e pochi sprazzi di un passato carico di abusi, che hanno segnato la sua pelle e la sua psiche. Nella casa in mezzo al nulla dove comincia il suo nuovo presente, ogni giornata diventa presto uno sforzo per la sopravvivenza. C'è la mente che non risponde al suo volere. Ci sono gli incubi che lo aggrediscono, strascichi di un tempo in cui veniva trattato come uno schiavo da tormentare e deridere. E poi c'è Butch, l'uomo che ha trovato accanto a sé al proprio risveglio. Dice di averlo strappato ai suoi vecchi aguzzini, sembra prendersi cura di lui, ma al contempo rimane un minaccioso carceriere che lo possiede e ha le chiavi della sua nuova prigione. Se davvero non vuole fargli del male, per quale motivo non gli permette di uscire? E perché oscilla tra la figura di un salvatore e quella di un carnefice di cui avere paura? Tra momenti di terrore e inaspettate parentesi di gentilezza da parte di quel gigante taciturno, Tyler deve cercare la verità sul proprio passato, per poter ricostruire se stesso. 

Nota: Presenza di tematiche forti, quali abusi e traumi passati.

RECENSIONE

Ci sono tantissime storie. Ci sono storie belle, altre meno. Ci sono storie che appena finite ne rimane solo un pallido ricordo anche se sono state belle letture. Poi ci sono quelle che ti entrano talmente tanto dentro nella testa che anche dopo giorni non puoi fare a meno di pensarci e ripensarci, non puoi fare a meno di avvertire gli strascichi delle sensazioni che hai provato mentre leggevi. 
Tabula rasa è per me una di quelle storie, quelle che restano a prescindere dalla mia volontà. Che l'autrice sia tra le mie preferite non è un segreto; che io abbia un debole per la sua scrittura bella e articolata, per la sua capacità di creare storie complesse e inaspettate e per il modo in cui rende reali e vibranti anche i protagonisti più controversi, neanche. Questa volta l'autrice si è cimentata in un genere diverso dal solito: nessuna atmosfera omegaverse, nessuna ambientazione distopica, questo è un "semplice" contemporaneo che però di semplice non ha nulla. Una casa in mezzo al nulla, un ragazzo spezzato nel corpo e nella mente, un uomo taciturno dall'aspetto pericoloso, nessuna via di uscita, nessuna memoria, solo incubi e una sensazione strisciante di paura. Chi è Tyler, qual è la sua storia? Chi è l'uomo imperturbabile che lo tiene prigioniero ma si prende cura di lui, che lo spaventa ma al contempo lo tratta con riguardo? Qui inizia la nostra storia, una storia non facile per impatto emotivo e temi affrontati, una storia complessa di grande introspezione psicologica dove pagina dopo pagina vengono svelate verità e segreti, dove i colpi di scena sono incredibili ma soprattutto una storia dove entriamo letteralmente dentro al protagonista Tyler, nella sua mente annebbiata, traumatizzata, nella sua gabbia da cui deve riuscire a fuggire se vuole ritrovare se stesso. Ricordare sarà la sua salvezza o sarà l'ennesima condanna? Tyler vive in un limbo dove incubi e realtà si mischiano in modo tale che è impossibile riconoscerli; avvertiamo ogni sensazione di angoscia e terrore, l'illusione di una speranza che cresce e poi si infrange. Ogni emozione, sensazione e i diversi stati mentali di Tyler sono raccontati mirabilmente, senza traccia di morbosità o intenti di suscitare reazioni estreme ma con realismo vivido tanto da fare male e commuovere, a tratti sconvolgente e coerente fino alla fine. Tyler è il protagonista assoluto, la voce narrante di ora, prima e dopo. Tutto si incentra sulla sua vita, la sua identità strappata, il suo percorso per ritrovare se non se stesso almeno una parvenza di equilibrio. Per buona parte della narrazione Tyler è talmente tanto intenso, talmente troppo che sembra possa mettere in ombra l'altro protagonista ma alla fine capirete che non è così. 
Butch è così stoico, silenzioso con quegli occhi di ghiaccio e l'aurea pericolosa, nulla trapela dal suo impassibile stoicismo ma nulla è come sembra; ogni gesto, ogni piccolo sguardo o parola tutto prende forma e significato, un uomo con il suo tormento e la sua colpa. La struttura narrativa è particolare e rivelatrice, tanti collegamenti che si intersecano, ogni parte con il suo significato intrinseco. L'ambientazione chiusa e statica tra le quattro mura di una casa intensifica ogni percezione ed è a mio avviso una rappresentazione fisica dello stato interno di Tyler. Una storia dalle mille sfaccettature differenti; una storia che parla di prigionia non solo fisica ma soprattutto mentale. Una storia dalle tinte cupe e controverse, una storia di solitudine, di tradimento e azioni atroci, di appartenenza, di sentimenti intensi, di speranza e sì di amore immenso. Per me una lettura pregevole e coinvolgente, di quelle impossibile da dimenticare. Imperdibile.


Lara







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