giovedì 6 febbraio 2020

RECENSIONE "Il museo delle promesse infrante" di Elizabeth Buchan





TITOLO: Il museo delle promesse infrante
TITOLO ORIGINALE: The Museum of Broken Promises
SERIE: autoconclusivo
AUTORE: Elizabeth Buchan
DATA D’USCITA: 9 Gennaio 2020
EDITORE: Casa Editrice Nord
GENERE: narrativa contemporanea
AMBIENTAZIONE: vari
FINALE: no cliffhanger
PROTAGONISTALaure, curatrice del museo delle promesse infrante.




TRAMA

Esiste un museo, a Parigi, dove le persone non fanno la fila per ammirare i capolavori dell'arte. Dove non sono custoditi né quadri né statue. Un museo creato per conservare emozioni. Ogni oggetto in mostra, infatti, è il simbolo di un amore perduto, di una fiducia svanita. Un cimelio donato da chi vorrebbe liberarsi dei rimorsi e andare avanti. Come la stessa curatrice, Laure, che ha creato il Museo delle Promesse Infrante per conservare il suo ricordo più doloroso: quello della notte in cui ha dovuto dire addio al suo vero amore. Quando Laure lascia la Francia e arriva a Praga, nell'estate del 1986, ha l'impressione di essere stata catapultata in un mondo in cui i colori sono meno vivaci, le voci meno squillanti, le risate meno sincere. Laure lo capisce a poco a poco dagli sguardi spaventati della gente, dalle frasi lasciate in sospeso: questo è un Paese che ha dimenticato cosa sia la libertà. Eppure ci sono persone che ancora non si rassegnano. Come Tomas. Laure lo incontra per caso, a uno spettacolo di burattini. Ed è un colpo di fulmine. Per lui, Laure è pronta a mentire, lottare, tradire. Ma ancora non sa di cosa è capace il regime, né fin dove dovrà spingersi per avere salva la vita. Laure si è pentita amaramente della scelta che ha dovuto compiere tanti anni prima ed è convinta che non avrà mai l'occasione per aggiustare le cose. Eppure ben presto scoprirà che il Museo delle Promesse Infrante non è un luogo cristallizzato nel passato. È un luogo che guarda al futuro, in cui le storie circolano e spiccano il volo verso mete inaspettate. A volte raggiungono luoghi lontanissimi, ricucendo i fili strappati del destino. E a volte possono perfino giungere alle orecchie di un uomo cui non importa nulla degli sbagli e dei rimpianti, ma che aspetta solo un indizio per ritrovare il suo amore perduto...


RECENSIONE

Il museo delle promesse infrante ha suscitato la mia curiosità già dalla bellissima copertina e dalla trama interessante. È la storia commovente della vita di una donna, toccata dall’amore, dalla tragedia e dal desiderio che affronta l’esperienza difficile della vita a Praga, sotto il comunismo, e ritrae la bellezza e il dolore del primo amore. Veniamo catapultati indietro nel tempo, nell’era comunista degli anni Ottanta, dove vediamo la giovane e ingenua protagonista Laure che lavora per una famiglia benestante. Quando si innamora di un dissidente, le cose si fanno complicate e pericolose. Seguiamo Laure a Berlino negli anni Novanta e, per la maggior parte, a Parigi, dove cura, nel presente, il museo delle promesse infrante. La trama segue due parti - la storia d’amore e le conseguenze di un tradimento – e ho trovato quest’ultima parte molto più avvincente della prima. Il ritmo della storia è abbastanza scorrevole, anche a volte è piuttosto lenta a causa dei diversi dettagli della vita della protagonista in ogni città, aspetto che però permette all’autrice di costruire i suoi personaggi, di passare dalla giovane e ingenua Laure, ignara dei pericoli che la costringono a crescere, alla donna incallita e professionale che diventa nel presente. Elizabeth Buchan cattura i diversi stati d’animo e le atmosfere delle diverse città. Le passeggiate di Laure a Parigi sono in netto contrasto con la Praga comunista e le difficoltà di Berlino dopo la costruzione del muro, come anche le tensioni tra la gente, il governo repressivo e il pericolo di arresto per qualsiasi dissidenza. Una storia che esplora alcuni dei momenti più bui della storia europea. Mentre le due linee temporali del presente e del passato percorrono i diversi anni, lentamente capiamo la storia della promessa non mantenuta di Laure mentre si sforza di dare delle risposte a tutte le domande che la perseguitano ancora. È interessante vedere come una persona, un luogo, un paese o un regime possono avere effetti su tutto il resto, come avvengono i cambiamenti e gli incontri e come i regimi cadono. È davvero toccante l’idea di prendere tutte le promesse non mantenute, i rimpianti, le speranze e le paure e metterle tutte in un museo che sembra vivido e reale. Libro consigliato a chi ama la narrativa e la storia.


Raffaella



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