giovedì 6 febbraio 2020

RECENSIONE "Terre sommerse" di Kassandra Montag

Buona sera lettori, Raffaella ci parla di Terre sommerse, il romanzo post-apocalittico di Kassandra Montag uscito oggi con HarperCollins. Questo è il viaggio emotivo di una madre che, insieme alla sua figlia minore, affronta un lungo viaggio pieno di pericoli per trovare la sua bambina perduta in un mondo sommerso dall'acqua.



TITOLO: Terre sommerse
TITOLO ORIGINALE: After the Flood
SERIE: autoconclusivo
AUTORE: Kassandra Montag
DATA D’USCITA: 6 Gennaio 2020
EDITORE: HarperCollins
GENERE: distopico, post-apocalittico
AMBIENTAZIONE: America
FINALE: no cliffhanger
PROTAGONISTIMyra, madre alla ricerca di sua figlia.





TRAMA

L'ultima volta che Myra ha sentito la voce della sua primogenita, Row stava gridando. Le urla come una lama, mentre la bambina scalciando cercava di divincolarsi dalla stretta del padre che la trascinava su una barca. Poi, solo una scia d'acqua dove prima c'era la sua famiglia. Sono passati otto anni da allora e il mondo è completamente cambiato. Gli oceani si sono innalzati e hanno trasformato l'America in un arcipelago, i suoi abitanti rifugiati sui pochi lembi di terra rimasti, circondati da una distesa d’acqua. Bande di pirati infestano il mare in cerca di cibo e donne da usare per la riproduzione. C’è chi si allea per cercare di creare una nuova società e chi invece naviga in solitudine su imbarcazioni di risulta, cercando solo di sopravvivere. Indipendenti e fiere, Myra e la sua figlia minore Pearl veleggiano sulla loro piccola barca, vivendo di pesca e baratto, dopo che la loro casa in Nebraska è stata sommersa, poco prima della nascita di Pearl. Myra non ha mai smesso di cercare la figlia perduta. Dentro il suo cuore e nella sua anima sa che Row è ancora viva. E farà di tutto per trovarla.
Uno sguardo, carico di forza evocativa e immaginazione, su quello che potrebbe essere il nostro futuro. Un romanzo pieno di amore e disperazione, ambientato in un nuovo mondo forse molto vicino.


RECENSIONE

Terre sommerse è un libro che mi ha stupito e mi ha affascinato fin dalla prima pagina.
È il viaggio emotivo di una madre che, insieme alla sua figlia minore, affronta un lungo viaggio pieno di pericoli per trovare la sua bambina perduta in un mondo post-apocalittico. L’ambientazione si svolge in un mondo decimato dall'intensità e dall'aumento del livello dell’acqua, in cui i sopravvissuti vivono sulle barche o navi, cercando di sopravvivere pescando e barattando piccoli oggetti. La storia inizia con un ritmo abbastanza lento ma man mano che proseguiamo con la lettura acquista un ritmo più veloce, grazie anche alle emozioni che la protagonista e la scrittura dell’autrice ci trasmettono. È un romanzo che parla del compito difficile di essere madre, delle responsabilità che ogni madre ha nei confronti dei propri figli, dei bisogni dei figli che una madre deve anteporre ai suoi e del dovere di nutrirli e allevarli, ma soprattutto di insegnare loro a vivere la vita, a proteggersi dai pericoli e dalla vaghezza del mondo.
La cosa più difficile dell’essere madre è che devi essere pronta a compiere i tuoi doveri fino a quando non lasci questa terra. L’autrice riesce a caratterizzare perfettamente la protagonista a livello emotivo e psicologico, in modo realistico e profondo, senza lesinare sulle scene d’azione avvincenti, emozionanti e piene di suspense, ma catturando l’attenzione del lettore. Le dinamiche cambiano continuamente mentre Myra e sua figlia Pearl si dirigono da un posto all'altro, da un gruppo all'altro, in un senso crescente di tensione e brividi. 
Questa è una storia sul dolore e sulla sopravvivenza, sulla forza e sulla determinazione di una madre che viene spinta dall'amore a navigare fino ai confini del mondo per trovare la figlia perduta. Una storia delicata che evidenzia l’importanza della genitorialità che può essere contemporaneamente la più grande gioia e la più pesante responsabilità.


Raffaella






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