venerdì 28 febbraio 2020

RECENSIONE "L'eredità della Villa delle Stoffe" di Anne Jacobs




TITOLO: L'eredità della Villa delle Stoffe
TITOLO ORIGINALE: Das Erbe der Tuchvilla
SERIE: #3 La Villa delle Stoffe
AUTORE: Anne Jacobs
DATA D’USCITA: 5 Febbraio 2020
EDITORE: Giunti
GENERE: narrativa storica
AMBIENTAZIONE: Germania, 1923
FINALE: no cliffhanger
PROTAGONISTI: Marie, stilista; Paul, marito di Marie.





TRAMA

Imperdibile, ricco di rivelazioni e colpi di scena: il capitolo finale di una trilogia best–seller. 

Augusta, 1923. Dopo le devastazioni della Grande Guerra, finalmente gli abitanti della Villa delle Stoffe guardano al futuro con ottimismo. Soprattutto da quando il padrone di casa, Paul Melzer, è tornato dalla prigionia russa riabbracciando l’adorata Marie. Per lui è il momento di riprendere le redini della grande fabbrica di tessuti, diretta in sua assenza dalla moglie. Dopo tanti mesi di separazione, il loro amore è più forte che mai, anche se lei non può fare a meno di notare quanto Paul sia all’antica. Per esempio guarda con sospetto i nuovi modelli disegnati da Marie: quei tailleur così moderni, stretti e sfrontati. Per non parlare della moda dei capelli corti, che ha già contagiato sua sorella Kitty. Paul invece adora ammirare la lunga chioma della moglie quando la sera si pettina davanti allo specchio: un’immagine romantica e rassicurante, come secondo lui deve essere una donna. Ma il ritorno alla ristretta vita familiare comincia a opprimere Marie, e Paul, per compiacerla, decide di aiutarla a realizzare un sogno: aprire un atelier di moda tutto suo. Non si aspetta certo lo straordinario successo dei suoi primi modelli: le signore non parlano che di lei, tutta la buona società si contende i suoi capi. Quando gli impegni cominciano a tenerla lontana da casa e dai bambini, Paul decide così di darle un ultimatum, dalle conseguenze del tutto inaspettate. Con grande shock dei familiari e degli intriganti domestici della villa…

RECENSIONE


L’eredità della villa delle stoffe è il terzo volume di una trilogia di amore e femminismo, di lotte sociali e tessuti, incentrata sulla famiglia Meltzer, ambientata all'inizio del secolo scorso. È difficile scrivere una recensione sull'ultimo libro di una trilogia senza svelare nulla di importante al riguardo. Dopo la guerra e dopo che i protagonisti sono tornati alla normalità si verificano dei problemi inaspettati: Paul è responsabile di tutto ancora una volta, con i bambini che non ha visto crescere, una madre accaparratrice e l’allontanamento di Marie che non sa come affrontare. L’autrice descrive perfettamente il riflesso fedele della società di quel tempo, in cui le donne dovevano avere il permesso dei mariti per tutto, nonostante il loro essere indipendenti e intraprendenti. Ritroviamo Lisa che sembra essere più coraggiosa e determinata che mai a raggiungere ciò che ha desiderato tanto; Kitty continua ad essere il vortice di gioia e vitalità, testarda e indipendente e nessuno riesce a farle cambiare idea quando pensa di avere ragione. Le sorelle Melzer continuano ognuna con la propria vita, raggiungono l’età adulta, maturano ancora di più rispetto ai precedenti capitoli e ci offrono esempi di maternità. E infine Marie e Paul, entrambi molto testardi, un po’ freddi e distaccati che non hanno mai voglia di arrendersi, entrambi che si amano molto ma che non sono felici e sono in disaccordo su molti fronti. Notiamo una maggiore maturità di Paul e la sua apertura al cambiamento, mentre dall'altra parte Marie è una donna moderna e appassionata di arte che si adopera per realizzare a tutti i costi i suoi sogni. Un nuovo tema che appare in questo terzo volume è quello dell’emancipazione femminile, della loro autonomia legale e sociale, che non viene solo supportata e confutata solo dalle donne, ma anche dagli uomini in entrambi i casi allo stesso modo. A quel tempo, all'inizio del XX secolo, molti uomini e donne dubitavano che le donne fossero in grado e avrebbero dovuto avere il diritto di scegliere liberamente, senza l’approvazione del marito, ma allo stesso tempo c’erano anche molte persone di entrambi i sessi che sostenevano completamente l’emancipazione femminile. Così in questo romanzo possiamo vedere le opinioni, i motivi e le spiegazioni di entrambe le parti. Senza dubbio, questo è un pezzo fondamentale della storia, specialmente per le donne e sono entusiasta che questo argomento venga discusso in questa trilogia. Non troverete colpi di scena o svolte, ma l’autrice crea una storia completa e ben costruita, in cui si nota un’evoluzione graduale dei personaggi dal primo fino all'ultimo libro e dove vengono trattati argomenti come la famiglia e i problemi economici e sociali. Il ritmo è fluido e coinvolgente e ci permette di immergerci in un romanzo raffinato e di altri tempi, in cui si avverte gradualmente un’aria di cambiamento. Questa è una storia che celebra la figura della donna in ogni aspetto, dai sogni al femminismo, dal lavoro alla cooperazione tra donne. Se avete voglia di immergervi in una storia familiare non potete perdervi assolutamente la trilogia La villa delle stoffe.



Raffaella



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