martedì 7 aprile 2020

RECENSIONE "Dimmi che è vero" di TJ Klune

Buon pomeriggio lettori, Lara ci parla di Dimmi che è vero, il primo volume della serie A prima vista di TJ Klune uscito oggi con Triskell Edizioni. La nuova edizione di uno dei libri must del genere qlgbt. Una storia travolgente con momenti esilaranti e situazioni imbarazzanti. Una storia d'amore unica.



TITOLO: Dimmi che è vero
TITOLO ORIGINALE: Tell Me It's Real
SERIE: #1 A prima vista
AUTORE: TJ Klune
DATA D’USCITA: 7 Aprile 2020
EDITORE: Triskell Edizioni
GENERE: contemporaneo mm
AMBIENTAZIONE: Stati Uniti
FINALE: no cliffhanger
PROTAGONISTI: Paul e Vince, impiegati assicurativi






TRAMA

Credete nell’amore a prima vista? Paul Auster non ci crede. Anzi, lui non crede quasi a nulla. 

È un trentenne di taglia abbondante, che svolge un lavoro tedioso in un anonimo cubicolo e le cui doti riconosciute sono l’umorismo pungente e il modo colorito con cui commenta il trascorrere della sua vita. I suoi migliori amici sono un cane con due zampe di nome Rotelle e una drag queen che sfiora il bipolarismo, Helena Handbasket. Ha un nemico giurato, il pappagallo omofobo di sua nonna, a cui si ripromette di tirare il collo, se lo insulterà un’altra volta. 
Poi arriva Vince Taylor, che è il suo esatto opposto: sexy, sicuro di sé, e più stupido di una gallina. E, per qualche ragione misteriosa, Vince comincia a fargli il filo. Senza sosta. Sicuramente si starà prendendo gioco di Paul, perché non è possibile che un tipo così sia interessato a un perdente come lui. 
Ma dopo aver investito Vince con la propria auto – senza volerlo, si intende, al massimo sarebbe stato un omicidio colposo – Paul è obbligato a considerarlo con occhi diversi, e scopre che l’unico ostacolo tra loro è rappresentato proprio da se stesso: un ostacolo quasi insormontabile. Quando Vince si trova ad affrontare un doloroso evento famigliare, Paul deve mettere da parte i propri dubbi per stare accanto all’uomo che lo trova perfetto così com’è. 


RECENSIONE

Dimmi che è vero primo volume della serie A prima vista, uno di quei romanzi amati follemente dalle lettrici del genere LGBT, ora nella sua seconda edizione con una traduzione rivista e corretta. Finalmente ho avuto l'occasione di leggerlo e adesso posso anch'io dire: leggetelo, è geniale, impareggiabile e vi farà uscire letteralmente fuori di testa. 
Dimmi che è vero è un viaggio nella vita e nella mente di Paul Austen: trentenne normale, un po' sovrappeso, con un lavoro noioso e una vita sociale azzerata. Paul è timido, insicuro e socialmente un disastro, quando apre bocca non conosce limiti nell'ironia pungente o nel sarcasmo. Paul è eccessivo e melodrammatico, un disastro impacciato a cui ne succedono di tutti i colori, e che mai può immaginare di attirare l'interesse di uno dei ragazzi più affascinanti mai visti perché è impossibile, assolutamente inconcepibile, certe cose a lui non succedono e se succedono è uno scherzo. Eppure Vince Taylor, sexy e sicuro di sé, bellissimo anche se non una cima d'intelligenza, vuole Paul, ne è attratto e con tenacia farà di tutto per dimostrarglielo. Questa è la loro storia, una settimana in cui ne succederanno di ogni tipo, una sola settimana in cui il mondo e le convinzioni testarde di Paul vengono sbaragliate e dopo la quale tutto sarà diverso. L'autore ha creato una storia pazzesca, dall'ironia sfacciata, esilarante e irriverente. La narrazione trasporta il lettore come dentro un trip scintillante e psichedelico, l'enfatizzazione degli stereotipi è un mezzo usato con maestria. Il libro contiene tutte le divagazioni, le battute, gli eccessi, ci si immerge nei pensieri e nelle divagazioni di Paul tanto ed è innegabile la genialità dell'autore. I protagonisti principali così come i coprotagonisti sono delineati alla perfezione nelle loro peculiarità, e anche se la voce narrante è quella di Paul e la sua personalità è davvero ingombrante, nessuno viene messo in ombra, anzi, conosciamo le sfaccettature di ognuno, li viviamo interamente nelle loro stramberie, come nel loro passato, nelle debolezze e nella forza, nei difetti e nei pregi, ma soprattutto nei loro sentimenti.
Ho amato la famiglia strana e folle di Paul, ho adorato Sandy il suo migliore amico fraterno e il suo dualismo quando è Helena la Drag Queen. Ho amato le loro interazioni, ho riso tantissimo e mi sono anche commossa per il legame e l'amore incondizionato, il sostegno reciproco. Ma Vince e la sua visione diversa del mondo e delle persone, la consapevolezza dei suoi limiti e la sua tenacia nel sapere cosa vuole e prenderselo, il modo in cui vede dentro Paul così bello e luminoso, la sua dolcezza disarmante e la tenerezza indescrivibile, la sua vulnerabilità ben nascosta e il desiderio di essere accettato e amato per quello che è realmente, fa di lui il mio protagonista preferito su tutti. L'aspetto più intimo e un po' agrodolce della storia stempera leggermente i toni 'eccessivi', donando profondità di sentimenti e emozioni, e un significato più incisivo alla crescita dei protagonisti e alla loro evoluzione. Dimmi che è vero è una di quelle storie assurde ma bellissime proprio per questo, che fanno venire le lacrime dalle risate ma con un significato più profondo all'interno. Una storia unica e travolgente, assolutamente imperdibile.


Lara






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