Buongiorno lettori, Raffaella ci parla di Vorrei solo averti qui, il primo volume autoconclusivo della serie Shot di Kennedy Ryan uscito ieri con Newton Compton. Una storia di difficoltà e rinascita, di crescita e di sogni, di determinazione e di sopravvivenza. Un romanzo sulla ricerca della propria libertà, sulla felicità e sull'amore che rispetta e non nuoce, per tutte quelle donne che almeno una volta nella vita si sono sentite impotenti, invisibili e senza voce.
TITOLO: Vorrei solo averti qui
TITOLO ORIGINALE: Long Shot
SERIE: #1 Shot
AUTORE: Kennedy Ryan
DATA D’USCITA: 19 Aprile 2020
EDITORE: Newton Compton
GENERE: rosa contemporaneo - sport romance
AMBIENTAZIONE: America
FINALE: chiuso
PROTAGONISTI: August, stella dell'NBA; Iris, donna indipendente che vuole seguire i suoi sogni.
TRAMA
August e Iris sanno di essere fatti l'uno per l'altra. Ma il tempismo dei loro incontri è sempre stato pessimo e così, nonostante la sintonia che c'era tra loro, hanno finito per prendere strade diverse. Lui è diventato una stella dell'NBA e lei combatte con la sua quotidianità. Ma non si sono mai dimenticati. Nel corso degli anni, nei loro momenti più bui, August e Iris ripensano all'unico, indimenticabile bacio che si sono scambiati. A quella notte, a quel bivio che ha cambiato le loro vite per sempre. E anche se sanno che è difficile, continuano a sperare in una seconda occasione.
RECENSIONE
Kennedy Ryan torna con una nuova emozionante storia che rimarrà a lungo nei nostri cuori. Vorrei solo averti qui è il primo volume della serie Shot composta da libri autoconclusivi. Kennedy Ryan è una narratrice di emozioni, di parole che toccano il cuore, di amore puro e profondo, è un'autrice che prende tutti i cliché e li mescola dando vita ad una storia intensa con protagonisti che sembrano uscire dalle pagine e che sono più reali di quello che appaiono.
Conosciamo August, la stella nascente del mondo del basket, nonché un uomo determinato, gentile, ambizioso e generoso, sicuro e fiducioso di se stesso e delle sue capacità, dotato di una sensibilità che commuove e che non troviamo spesso nei personaggi maschili di molti libri, che ha fatto sacrifici insieme alla sua famiglia per raggiungere i suoi obiettivi. Il basket è sempre stato la roccia a cui aggrapparsi, nel quale perdersi e ritrovarsi, spendere le proprie energie e sentirsi soddisfatto. Dall'altra parte troviamo Iris, una donna intelligente che ha sempre saputo fin da piccola che tipo di donna non avrebbe mai voluto diventare, imparando molto presto nella vita a non rinunciare mai alla propria libertà e indipendenza per un uomo. L’autrice è stata bravissima nel caratterizzare il suo personaggio, nel renderla il simbolo da cui tutte noi donne dovremmo apprendere insegnamenti utili per la vita. Iris si è fatta strada da sola, con le sue forze e tanta determinazione per realizzare se stessa, le sue passioni e tutti i suoi sogni. Ma non tutti gli uomini arrivano con segnali di avvertimento e non tutte le relazioni sono difficili dall'inizio, quindi Iris dovrà lottare, dimostrare tanta forza per spiccare nuovamente le ali e respirare l’aria della libertà. Il suo coraggio dimostrato in questa storia rappresenta il cuore, l'anima e la luce che fa brillare questo libro. È sempre facile giudicare una situazione di qualcun altro e avere una soluzione per la sua situazione, ma senza mettersi nei loro panni nessuno può sapere cosa significa indossare quelle scarpe. Con il suo sorprendente candore nel rappresentare la sofferenza della sua protagonista femminile, Kennedy Ryan consente a questa storia di salire di livello, di elevarla emotivamente e di trasmetterci tanti messaggi importanti che importanti nella vita. Non si tira indietro quando ci dipinge l’immagine brutale della vita di Iris, dandoci una visione senza esclusione di colpi della dura realtà di una donna costretta a vivere il suo peggior incubo giorno dopo giorno.
Sentiamo la sua paura, il suo dolore, la sua disperazione, ma al tempo stesso vediamo la speranza, la forza, la determinazione e la sfida che nessuna dose di crudeltà può soffocare. L'autrice ci regala la storia d’amore di Iris e August con un ritmo ipnotico dal quale è difficile staccarsi, assicurando al lettore lacrime, emozioni e messaggi importanti. Iris e August sono dipinti meticolosamente come persone adulte che sanno quello che fanno, che sbagliano e si rialzano, nei momenti bui e in quelli di luce, nei momenti di speranza e di dolore, offrendoci una buona dose di sospiri ed emozioni, romanticismo e sport. È meraviglioso l’affresco che ci offre la Ryan: l’amore puro e colorato dei due protagonisti che si scontra con il freddo cupo del mondo e della sua crudeltà. Vorrei solo averti qui è una storia di difficoltà e rinascita, di crescita e di sogni, di determinazione e di sopravvivenza. Un romanzo sulla ricerca della propria libertà, sulla felicità e sull'amore che rispetta e non nuoce; è la canzone guerriera per tutte quelle donne che almeno una volta nella vita si sono sentite impotenti, invisibili e senza voce.
Raffaella
Conosciamo August, la stella nascente del mondo del basket, nonché un uomo determinato, gentile, ambizioso e generoso, sicuro e fiducioso di se stesso e delle sue capacità, dotato di una sensibilità che commuove e che non troviamo spesso nei personaggi maschili di molti libri, che ha fatto sacrifici insieme alla sua famiglia per raggiungere i suoi obiettivi. Il basket è sempre stato la roccia a cui aggrapparsi, nel quale perdersi e ritrovarsi, spendere le proprie energie e sentirsi soddisfatto. Dall'altra parte troviamo Iris, una donna intelligente che ha sempre saputo fin da piccola che tipo di donna non avrebbe mai voluto diventare, imparando molto presto nella vita a non rinunciare mai alla propria libertà e indipendenza per un uomo. L’autrice è stata bravissima nel caratterizzare il suo personaggio, nel renderla il simbolo da cui tutte noi donne dovremmo apprendere insegnamenti utili per la vita. Iris si è fatta strada da sola, con le sue forze e tanta determinazione per realizzare se stessa, le sue passioni e tutti i suoi sogni. Ma non tutti gli uomini arrivano con segnali di avvertimento e non tutte le relazioni sono difficili dall'inizio, quindi Iris dovrà lottare, dimostrare tanta forza per spiccare nuovamente le ali e respirare l’aria della libertà. Il suo coraggio dimostrato in questa storia rappresenta il cuore, l'anima e la luce che fa brillare questo libro. È sempre facile giudicare una situazione di qualcun altro e avere una soluzione per la sua situazione, ma senza mettersi nei loro panni nessuno può sapere cosa significa indossare quelle scarpe. Con il suo sorprendente candore nel rappresentare la sofferenza della sua protagonista femminile, Kennedy Ryan consente a questa storia di salire di livello, di elevarla emotivamente e di trasmetterci tanti messaggi importanti che importanti nella vita. Non si tira indietro quando ci dipinge l’immagine brutale della vita di Iris, dandoci una visione senza esclusione di colpi della dura realtà di una donna costretta a vivere il suo peggior incubo giorno dopo giorno.
Sentiamo la sua paura, il suo dolore, la sua disperazione, ma al tempo stesso vediamo la speranza, la forza, la determinazione e la sfida che nessuna dose di crudeltà può soffocare. L'autrice ci regala la storia d’amore di Iris e August con un ritmo ipnotico dal quale è difficile staccarsi, assicurando al lettore lacrime, emozioni e messaggi importanti. Iris e August sono dipinti meticolosamente come persone adulte che sanno quello che fanno, che sbagliano e si rialzano, nei momenti bui e in quelli di luce, nei momenti di speranza e di dolore, offrendoci una buona dose di sospiri ed emozioni, romanticismo e sport. È meraviglioso l’affresco che ci offre la Ryan: l’amore puro e colorato dei due protagonisti che si scontra con il freddo cupo del mondo e della sua crudeltà. Vorrei solo averti qui è una storia di difficoltà e rinascita, di crescita e di sogni, di determinazione e di sopravvivenza. Un romanzo sulla ricerca della propria libertà, sulla felicità e sull'amore che rispetta e non nuoce; è la canzone guerriera per tutte quelle donne che almeno una volta nella vita si sono sentite impotenti, invisibili e senza voce.
Raffaella
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