giovedì 21 maggio 2020

RECENSIONE "La rovina dei re" di Jenn Lyons




TITOLO: La rovina dei re
TITOLO ORIGINALE: The Ruin of Kings
SERIE: #1 Il coro dei draghi
AUTORE: Jenn Lyons
DATA DI PUBBLICAZIONE: 13 Marzo 2020
EDITORE: Fanucci Editore
GENERE: fantasy - Young Adult
AMBIENTAZIONE: fantastica
FINALE: aperto
PROTAGONISTI: Kihrin, apprendista di un bardo.





TRAMA



Kihrin, l'apprendista di un bardo, è cresciuto ascoltando storie di gesta leggendarie. Costretto a rubare per sopravvivere alla povertà dei bassifondi di Quur, una sera fa irruzione nella casa sbagliata e viene marchiato da un demone: da quel momento in avanti la sua vita non sarà più la stessa. La difficile situazione di Kihrin lo porta al cospetto dei reali, che lo rivendicano come il figlio del loro principe perduto da tempo. Ma, lungi dal vivere il sogno di una vita di fasti e onori, Kihrin è in balìa delle spietate ambizioni della sua nuova famiglia, e quando cerca di fuggire dalla sua gabbia dorata non fa che peggiorare le cose. È ormai succube del ruolo di cui è stato investito e non c'è più scampo per lui, erede ritrovato di un regno ormai non più privo di corona come vuole l'antica profezia. Così ogni fazione – dèi, demoni, draghi e maghi – lo rivendica come propria pedina e tutte quelle vecchie storie che aveva ascoltato sin da piccolo, in cui l'eroe vince sempre, diventano improvvisamente depositarie delle più aspre menzogne.

O forse no... Forse Kihrin non è l'eroe, e il suo destino non è di salvare l'impero. Forse il disegno che il fato ha per lui è quello di distruggerlo…

La Rovina dei re è il primo libro della straordinaria serie di Jenn Lyons, Il Coro dei Draghi, il debutto fantasy più atteso dell'anno. Un'opera straordinaria, nella quale profezia e magia si intrecciano in un'incredibile epopea sulle sorti di un impero conteso da dèi e demoni.


RECENSIONE

La rovina dei re è il primo volume di cinque libri che compongono la serie Il coro dei Draghi. La storia ruota attorno a Kihrin, un ragazzo cresciuto in un bordello e costretto a diventare un ladro che si ritrova ad essere rivendicato come erede di una potente famiglia su cui aleggia l’oscurità. La narrazione inizia da metà del suo viaggio e si divide in tre parti: se la prima è narrata a capitoli alterni da Kihrin in prima persona al passato recente, la seconda incentrata sul passato di Kihrin è narrata dal suo carceriere, Talon, in terza persona, e infine solo nella terza parte si svolge nel presente e si collega con il secondo volume. La prima e la seconda parte sono raccontati passando consecutivamente avanti e indietro nel tempo dalla prima alla terza persona, creando un po’ di confusione. In più sono presenti note a piè di pagina, scritte in prima persona da un personaggio che si rivela solo a metà romanzo. Non solo la narrazione non convenzionale rende molto facile perdere la concentrazione su chi è chi o cosa, ma anche molti dei personaggi hanno più soprannomi e nomi dal suono simile. Lo stile di scrittura dell’autrice è molto dettagliato, ricco di eventi, di vicende e personaggi che si intrecciano e di ambientazioni interessanti e affascinanti. Insomma, un romanzo complesso e al tempo stesso affascinante che apre le porte ad una pentalogia promettente.


Raffaella





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