martedì 26 maggio 2020

RECENSIONE "Oltre la guerra" di Marcella Ricci




TITOLO: Oltre la guerra
SERIE: no serie, autoconclusivo
AUTORE: Marcella Ricci
DATA DI PUBBLICAZIONE: 24 Aprile 2020
EDITORE: Pubme (Literary romance)
GENERE: narrativa storica
AMBIENTAZIONE: Italia
FINALE: chiuso
PROTAGONISTA: Beatrice, ragazza diciottenne.





TRAMA

“Credo che dovremmo saper guardare oltre la guerra, non dobbiamo considerarci nemici.”

Beatrice Alberti ha solo diciotto anni quando la guerra travolge la sua famiglia. 
Costretti a rifugiarsi in un paese di campagna per sfuggire alla fame e alle bombe, tutti i membri, chi più chi meno, saranno coinvolti nelle vicende tragiche e drammatiche che il terribile conflitto porta con sé.
L’incontro di Beatrice con un tenente tedesco dall’animo sensibile, le farà aprire gli occhi su quanto sta accadendo suscitando in lei un sentimento profondo e tormentato che la porterà a fare scelte difficili nonché decisive. Ma un altro uomo appare nel suo orizzonte, proprio quando la situazione italiana, così come la sua vita, sta precipitando.
La vita di Beatrice sarà destinata a seguire Hans, il tenente tedesco suo primo amore, o a combattere nella Resistenza al fianco di Marco, l’intrepido partigiano che l’ha salvata in una notte di stenti?

RECENSIONE

La seconda guerra mondiale rappresenta uno dei periodi più bui della nostra storia e Marcella Ricci con questo romanzo ci dipinge un affresco che alterna delicatezza e crudeltà, amore e odio, lealtà e fermezza. Durante la guerra non esistono vincitori e vinti, c’è solo morte, sangue, disperazione e dolore, è una lotta alla sopravvivenza, al vivere l’ultimo istante di vita prima di essere colpiti da qualche proiettile o a morire di stenti e di fame. In questo scenario conosciamo due personaggi che dovrebbero essere nemici, entrambi accomunati dalla determinazione di seguire la propria patria. Conosciamo Beatrice, una ragazza innocente e ingenua, che si innamora di un ufficiale nazista di nome Hans. Sono tempi difficili quelli che vive, tempi in cui la guerra spezza famiglie innocenti, la fame e la carenza di cibo rendono il tutto ancora più complicato insieme all'arrivo dei nazisti che vogliono spazzare via un intero Paese. Il tenente Hans è un tedesco appartenente ad una Germania nazista, a cui è stato inculcato di odiare e uccidere i nemici. Nemici che in realtà non sono perché la politica e il pensiero di Hitler sono ad essere sbagliati, come un cancro che si espande e distrugge tutto ciò con cui viene a contatto. È un personaggio ben caratterizzato nella sua profondità, che non incarna completamente il cattivo per antonomasia, ma come tutti gli esseri umani ha il suo lato buono, che cela sotto una corazza di freddezza, crudeltà e disumanità. Credo che sia proprio questa la bravura di un autore: caratterizzare un personaggio nel profondo, scavare nelle sue emozioni e mostrarle al lettore sotto forma di sfumature che variano dal nero al grigio fino ad arrivare al bianco. Non siamo completamente cattivi o completamente buoni, ma sono le scelte che compiamo e le azioni che commettiamo a definirci. Conosciamo anche un secondo personaggio maschile, Marco, un partigiano votato alla sua causa, determinato e coraggioso a combattere e scacciare i nazisti dall'Italia. Una narrazione che unisce l'impatto emotivo della ricostruzione storica alla forza della storia d'amore che nasce. Durante la guerra si ha paura di tutto, non si pensa più. Si respira aria di morte, di sangue, la paura sembra soffocante, si ha voglia di urlare per la rabbia e per la frustrazione ma la guerra sembra aver strappato anche la voce. L’autrice ci parla della Resistenza, di giovani caparbi che si arruolano e di vite spezzate. In guerra si è disposti a tutto pur di sopravvivere e, se un secondo prima se vivo, nel secondo successivo si può essere morti, sparati da un proiettile o da una bomba che ti cade addosso, stesi sul selciato o se siete fortunati sull'erba morbida e verde che si tinge di rosso. Lo stile dell’autrice semplice e scorrevole trasporta il lettore all'interno di questa storia intensa che parla di sacrificio, voglia di libertà e valore, in uno scenario di morte e sangue, orrore e disperazione. Un passato che non deve essere mai dimenticato.


Raffaella






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