venerdì 5 giugno 2020

RECENSIONE "Il taccuino delle cose non dette" di Clare Pooley




TITOLO: Il taccuino delle cose non dette
TITOLO ORIGINALE: The Authenticity Project
SERIE: no serie, autoconclusivo
AUTORE: Clare Pooley
DATA DI PUBBLICAZIONE: 3 Giugno 2020
EDITORE: Mondadori
GENERE: narrativa contemporanea
AMBIENTAZIONE: Londra
FINALE: chiuso
PROTAGONISTI: Julian, artista eccentrico; Monica, proprietario di una caffetteria; Hazard, Riley, Alice.



TRAMA


Sei sconosciuti con una cosa in comune: la loro vita non è così perfetta come vogliono far credere…


Uno di questi è Julian, un artista eccentrico che da qualche tempo è precipitato in una profonda solitudine. Nell'accogliente caffè di Londra dove si rifugia nei momenti peggiori, decide di affidare la sua storia alle pagine di un taccuino verde che abbandona incurante su un tavolino. Mai più pensa che Monica, la giovane proprietaria del bar, lo legga e ne rimanga sconvolta. O che il suo piccolo atto di onestà possa avere un impatto così dirompente sulle vite di altre cinque persone che leggeranno il quaderno, portando con sé cambiamenti, amicizie, nuovi amori e, soprattutto, perdono.

Il taccuino delle cose non dette è un romanzo sul coraggio di mostrarsi agli altri per quello che si è e scoprire che non fa paura; anzi, che essere autentici assomiglia moltissimo a essere felici.


RECENSIONE

Il taccuino delle cose non dette è la lettura che arriva nel posto giusto e nel momento giusto, proprio quando avevo bisogno di una storia leggera ma al contempo riflessiva. Nella società odierna dei social media ci mostriamo sempre autentici di fronte agli altri? Cosa accadrebbe se ci mostrassimo al prossimo per la nostra autenticità e permettessimo di farci conoscere per come siamo davvero? Codesta è la premessa di questo romanzo delizioso ed edificante che nonostante l’umorismo racchiude al suo interno temi forti e messaggi importanti di speranza, sogni, genitorialità, social media, amicizia e senso di comunità tra personaggi diversi, adorabili ed eccentrici. Julian è un anziano solitario aggrappato al passato e convinto che le persone non siano oneste con gli altri. Quando decide di scrivere la verità su se stesso in un taccuino verde e di lasciare quest’ultimo in una caffetteria locale, non si rende conto di aver innescato un effetto a catena che produce un impatto emotivo sulle persone che lo leggono. La prima a trovare il taccuino è la proprietaria della caffetteria, Monica, che decide di scrivere i propri desideri segreti e di condividere la sua verità e di lasciarlo in un bar affinché qualcun altro lo trovi e continui ciò che Julian ha iniziato. Man mano che il taccuino passa da un personaggio all’altro le vite di questi personaggi iniziano ad intrecciarsi. La trama potrebbe apparirvi un po’ inverosimile e prevedibile, ma in realtà lancia al lettore messaggi importanti che troppe volte diamo per scontato. Ogni personaggio che incontriamo nel corso della lettura ha una storia da raccontare, un segreto nascosto che non ha mai rivelato, e sente il bisogno di aiutare la persona che ha scritto prima di lui sul taccuino. Ciò si traduce in una catena di buone azioni che incoraggiano la gentilezza, che uniscono le persone e cambiano la loro vita. quel taccuino rappresenta un vero e proprio diario segreto dove le persone si confidano e rivelano la vera essenza. Il taccuino delle cose non dette è una storia che ci insegna a correre i rischi perché quella strada inaspettata che percorriamo può condurci verso la direzione giusta. Ci insegna a non nascondere le nostre imperfezioni perché sono quelle che ci rendono unici, a non giudicare mai le persone dall'esterno, ma ad entrare nella loro anima e ad osservarli per ciò che sono davvero. Un romanzo sull'amicizia, sulla verità, sul perdono, sul senso di comunità e sulla fiducia che riponiamo nelle mani del prossimo. Una storia perfetta per una trasposizione cinematografica.


Raffaella





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