SERIE: no serie, autoconclusivo
AUTORE: Alice Chimera
DATA DI PUBBLICAZIONE: 30 Luglio 2020
EDITORE: Pubme (Segreti in giallo)
GENERE: raccolta di favole dark
AMBIENTAZIONE: vari
FINALE: chiuso
AUTORE: Alice Chimera
DATA DI PUBBLICAZIONE: 30 Luglio 2020
EDITORE: Pubme (Segreti in giallo)
GENERE: raccolta di favole dark
AMBIENTAZIONE: vari
FINALE: chiuso
TRAMA
Nessun lieto fine. Detto così suona assai traumatico.
Ma se le favole non fossero proprio come ce le raccontano quando siamo bambini?
Cosa accadde realmente subito dopo il classico "happy end"?
Ce lo racconta Alice Chimera. Partendo dal noto finale disneyano, scopriremo cosa la sorte ha riservato alle varie protagoniste.
Le mele diverranno una vera e propria persecuzione per Biancaneve; Cenerentola si troverà sposata a un principe che la considera un giocattolo sessuale; Ariel non è diventata davvero umana e non potrà avere figli; Jasmine rimpiangerà la libertà perduta; Alice, che avrebbe voluto crescere e diventare donna, si ritroverà a rimpiangere il Paese delle Meraviglie e la spensieratezza dell’infanzia…
Alcune note esplicative accompagnano le favole e ne approfondiscono gli aspetti originari che hanno ispirato i lungometraggi.
RECENSIONE
Vi siete mai chiesti cosa potrebbe succedere nelle favole che tanto amiamo dopo il “e vissero felici e contenti”? La Disney ci ha abituati con un certo tipo di finale tutto rose e fiori, ma pensate un po’ cosa potrebbe accadere se spostassimo quel finale nella realtà. Non sarebbe di certo così lieto e felice come ci hanno sempre fatto credere, ma piuttosto infelice, drammatico e insolito. Segue questo obiettivo Il giorno dopo il lieto fine, la raccolta di racconti di Alice Chimera pubblicato anni fa in self col titolo Infelici e scontenti. Riprendendo le favole classiche di Biancaneve, Ariel, Belle, Cenerentola, Jasmine, Aurora e Alice l’autrice ci suggerisce il suo finale spesso tragico, drammatico ma sicuramente più realistico, annientando il lieto fine di sette protagoniste, inserendole in un contesto diverso e più reale e marcando le loro ossessioni fino al limite. Troverete finali alternativi drammatici, con un pizzico di gotico, brivido e dark, dove vengono amplificate le emozioni, dove le protagoniste che conosciamo vengono travolte dalle insicurezze e dai timori e infine viene ricalcato anche il messaggio che l’autrice vuole trasmetterci. Lo stile di scrittura è coinvolgente e appassionante, dai toni introspettivi e malinconici, e varia da un racconto all’altro, a seconda del periodo in cui è ambientata la storia originale. I personaggi sono ben caratterizzati e rimangono fedeli alle favole che già conosciamo. Anche le ambientazioni non si discostano da quelle che già conosciamo e nonostante la crudezza narrata devo dire che mi sono davvero appassionata a questi racconti.
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Approfondimento su Alice
Il libro dello scrittore Lewis Carroll, dal titolo originale "Alice in Wonderland", negli anni, ha ispirato film, opere teatrali e cartoni animati. Questo romanzo, infatti, non è un semplice racconto per bambini ma è un testo pieno di riferimenti psicologici simbolici e culturali dell'epoca. Pubblicato per la prima volta nel 1865, è stato oggetto di numerose interpretazioni.
La storia di Alice nel paese delle meraviglie, inizia con Alice, una bambina come tutte le altre, nel giardino di casa sua, intenta a leggere un libro, che le risulta un po’ noioso, e la cui attenzione improvvisamente viene rapita dalla visione di un coniglio bianco che corre e parlotta tra sé (“È tardi, è tardi!”) guardando un orologio da taschino.
Alice decide così di seguirlo: il coniglio la porterà verso una tana che fa da ingresso a un mondo fantastico. Da qui inizierà di nuovo a seguire il coniglio attraverso una galleria che porta a una stanza piena di porte di varie dimensioni ma tutte chiuse. Mentre il coniglio continua a correre via, Alice trova su un tavolo, la chiave di una porta troppo piccola perché lei possa passare. Ancor prima che possa pensare al da farsi, Alice inizierà a trovare messaggi che la faranno rimpicciolire (la bottiglia con scritto bevimi) e poi ingrandire di nuovo (il biscotto con scritto mangiami). Fortunatamente, troverà un ventaglio e dei guanti che il bianconiglio si è dimenticato nella stanza e, utilizzandoli, riuscirà a tornare delle dimensioni corrette per poter uscire dalla stanza.
Successivamente incontra il Brucaliffo, un bruco che sta fumando un narghilè seduto sopra un fungo, e che le spiegherà, prima di trasformarsi in farfalla, che il fungo sul quale è seduto ha poteri magici e che può farla ingrandire e rimpicciolire.
Alice dopo vari tentativi, riuscirà a rimpicciolire in una dimensione tale da poter entrare nella casa della duchessa, dove incontrerà lo Stregatto, che le indicherà la strada verso il Cappellaio Matto, confidandole che nel Paese delle meraviglie sono tutti matti. Alice si dirigerà così verso la casa della Lepre Marzolina che sta prendendo il tè con il Cappellaio Matto: in quel tavolo tra indovinelli, l’ira del tempo e i discorsi senza senso, erano seduti tanti ospiti che sembravano alquanto matti e inconcludenti.
Dopo un po’ Alice decide di andarsene e finirà alla corte della Regina di Cuori, dove troverà di nuovo molti dei personaggi che ha incontrato nel racconto, a cui la regina, con la sua rabbia sempre latente, vorrà tagliare la testa. La storia finisce con Alice che, improvvisamente si sveglia (come se avesse sognato tutto) e si ritrova nel giardino di casa accanto alla sorella a cui racconta la sua storia.
Ci sono tante versioni sul vero significato di Alice nel Paese delle Meraviglie sull’interpretazione della sua simbologia in diversi settori. Questa analisi continua del libro e del film, deriva dal fatto che Lewis Carroll ha sfruttato tutta una serie di metafore, similitudini e figure allegoriche per raccontare, probabilmente, il percorso di crescita di Alice e l’eterna lotta tra l’essere bambino e l’età adulta creando così il terreno per diverse interpretazioni e significati nell'ambito psicologico, letterario o sociologico.
Si ritiene infatti che le avventure di Alice, rappresentino in realtà la lotta contro il tempo, dove razionalità e immaginazione si scontrano sempre in quello che è il cammino verso il diventare grandi e l’età adulta.
Parallelamente a questa crescita temporale, si affianca anche una crescita interiore, dove Alice conosce se stessa e le emozioni dell’animo umano.
A partire dagli anni ’60 si è inoltre iniziata a diffondere una teoria del significato di Alice nel Paese delle Meraviglie, secondo la quale, tutto il viaggio di Alice non avesse a che fare con un’interpretazione psicologica o filosofica, bensì con la rappresentazione di un “trip mentale” legato alla somministrazione di tutte le droghe esistenti.
La storia di Alice è sempre stata una delle mie preferite. Quando ero piccola ho visto tutte le trasposizioni cinematografiche che hanno realizzato nel corso del tempo e ancora oggi rimane la mia preferita!
Nel suo Il giorno dopo il lieto fine, Alice Chimera ci offre due versioni del “e vissero felici e contenti” di Alice: uno lieto e l’altro più tragico. Entrambi però si rifanno ad elementi reali e non della vera Alice Liddell e di Lewis Caroll e della visione di quest’ultimo di ricercare la bellezza nell'innocenza perduta.
Entrambe le versioni sono interessanti e devo ammettere che sono dei finali alternativi che propongono una realtà diversa da quella che siamo abituati a considerare. La storia che ci descrive l'autrice è intima, introspettiva, indaga nell'animo di Alice, nei suoi desideri di allontanarsi dalla realtà, dalle rigide regole del suo tempo e di entrare in una dimensione diversa come quella del Paese delle Meraviglie. L'autrice è riuscita, con cura, a descriverci l'etichetta dell'epoca vittoriana, le rigide e severe regole del galateo che soffocavano il carattere di Alice e la sua voglia di sentirsi libera, di vivere appieno la sua innocenza e l'età da bambina. Ma ci parla anche del suo voler a tutti i costi ritornare nel Paese delle Meraviglie, rimanere bambina e non crescere mai, sognare e rendere possibile ciò che desidera. Ed infine che tutti siamo matti, che ogni lato che ci caratterizza è speciale, e ognuno ha le sue stranezze e debolezze che rendono ogni essere umano unico!
Insomma, non posso far altro che consigliarvi assolutamente questa raccolta di racconti dark intriganti e particolari.
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