sabato 26 settembre 2020

BLOG TOUR "Quando la montagna era nostra" di Fioly Bocca:

 

Buongiorno lettori, in occasione del blog tour dedicato al romanzo Quando la montagna era nostra di Fioly Bocca vi parliamo della protagonista femminile, Lena. 


DATA DI PUBBLICAZIONE: 24 Settembre 2020


TITOLO: Quando la montagna era nostra

AUTORE: Fioly Bocca

GENERE: narrativa contemporanea
EDITORE: Garzanti

TRAMA

Il coraggio e l’amore parlano le stesse parole.

Lena conosce ogni cima, ogni sentiero, il punto esatto in cui il fitto del bosco dirada per diventare dorso pietroso o alpeggio. Conosce a memoria ogni anfratto di quel paese e delle montagne che lo circondano. Perché lì è dove si sente a casa. Lì è dove è cresciuta, con una madre che le è sempre sembrata distante e un padre che, invece, le ha dato tutto l’affetto di cui aveva bisogno. Lì è dove, negli anni, ha accumulato tutti i suoi ricordi, sia quelli che sono una carezza lieve sul cuore sia quelli che pesano come un macigno. Proprio lei che ha messo in pausa la sua vita in una solitudine sempre uguale, avverte ora uno smottamento, come una piccola frana che fa sentire la sua eco fino a valle. Perché Corrado è tornato. Corrado che, molti anni prima, è andato via senza dire addio. L’uomo con cui Lena ha condiviso l’amore per le montagne come con nessun altro. Erano solo due ragazzi, ma il legame che li univa era profondo, saggio e maturo. È da tanto tempo che non si vedono, ma si sa che questo al cuore non interessa. E quando Corrado vorrebbe spiegare le ragioni della sua scelta, Lena non sa se ha la forza di sostenere il peso di quegli eventi taciuti. Per lei, ormai, sono porte chiuse, o così si è sempre detta. Ora che sua madre sta perdendo i suoi ricordi, lei non sa se vuole ridare una voce ai propri. Possono fare male. Oppure possono essere come un vento che, mentre si è in quota, spazza via le nuvole e finalmente riporta il sole.

Fioly Bocca ha una penna delicata che dipinge con maestria ogni angolo nascosto dell’anima. Un’autrice bestseller capace di condurre i suoi lettori per mano tra le montagne che ama e tra le emozioni della sua protagonista. Una storia di coraggio, di amore e di legami familiari.



BLOG TOUR: 
La protagonista femminile

Lena è la protagonista principale del nuovo romanzo di Fioly Bocca, Quando la montagna era nostra. È un’insegnante che mette in pausa la sua vita e la quotidianità per ritornare nel suo paesino natale - situato nella valle della Vallarsa che l’ha vista nascere e crescere - e per potersi prendere cura della madre malata. Lena è una donna forte, che col tempo ha plasmato il suo carattere, proprio come i pendii delle montagne che vengono levigati dall'azione dagli elementi naturali. Ama la natura, gli animali, tutto ciò che si muove, tutto ciò che le trasmette una sensazione. Ma quella che indossa è solo un’armatura per proteggersi dai sentimenti e dalle emozioni, dalla paura di soffrire ancora e di lasciarsi andare ancora una volta. In mezzo alla natura, in quei boschi che l’hanno vista crescere, respirare, vivere, ritorna indietro nel tempo a quei ricordi positivi e negativi che pensava di aver dimenticato e rinchiuso in un angolo del suo cuore. La penna delicata ed emozionante di Fioly Bocca non fa altro che amplificare ciò che è scritto con l’inchiostro e farlo arrivare a noi lettori in tutta la sua potenza. Lena è una donna forte e al contempo fragile, a volte sicura e altre insicura, segnata dalle esperienze e dalle avversità della vita, dalla delusione amorosa di Corrado e dal rapporto difficile con la madre. Lei è una donna che si perde e si ritrova, che lotta e non si arrende mai, che soffre, piange, grida e che si rialza più forte di prima, con una voglia interiore di riscatto e di rinascita. Il rapporto difficile con la madre ha bloccato in qualche modo la sua crescita, l’ha resa insicura e diffidente verso il prossimo e l’ha fatta sempre sentire inadatta. Lena così compie un viaggio emotivo nei ricordi e nei sentimenti per ritrovarsi e poter andare avanti. Quanto sono importanti i ricordi e il nostro passato? In che modo ci cambiano e ci plasmano?


"Parlavo con gli animali. Molti bambini lo fanno, d’accordo, ma io sentivo quello che avevano da dire. E non solo loro. Gli alberi, l’erba. I sassi. Ero certa che prima o dopo sarebbe arrivato qualcuno, un grande scienziato probabilmente, un uomo incredibilmente saggio, che avrebbe saputo mostrare al mondo quello che si sussurrano le spighe di grano in un giorno di vento. I brividi sottili che scorrono sotto la corteccia di un pino quando si innamora di un tordo. Le confidenze tra i corvi quando a sera planano rincorrendosi sui campi."





Seguite le altre tappe:




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