venerdì 18 settembre 2020

RECENSIONE "Non è mai troppo tardi" di Stefania Russo

Buongiorno lettori, Mara ci parla di Non è mai troppo tardi, l’esordio letterario di Stefania Russo, uscito nel mese di luglio con Sperling & Kupfer. Una storia intensa, vera, emozionante che ha per protagonista Annarita, ottantenne dallo spirito instancabile dotata di una mente briosa e frizzante. Annarita ha vissuto la guerra, l’occupazione fascista, i bombardamenti su Milano ed ora la vita l’ha messa di fronte ad una nuova sfida, un obiettivo da portare a termine. 


TITOLO: Non è mai troppo tardi
SERIE: no serie, autoconclusivo
AUTORE: Stefania Russo
DATA DI PUBBLICAZIONE: 14 Luglio 2020
EDITORE: Sperling & Kupfer
GENERE: narrativa contemporanea
AMBIENTAZIONE: Milano
FINALE: chiuso
PROTAGONISTI: Annarita, ottantenne; Stella, nipote di Annarita.




TRAMA

Mi chiamo Annarita, ho ottantaquattro anni e vivo nel Mostro di cemento, un anonimo complesso residenziale nella periferia di Milano, su una stramaledetta sedia a rotelle. Non si può certo dire che io sia autosufficiente, ma per fortuna posso contare sull'aiuto di Olga, una donna rumena premurosa e gentile. Ho anche una figlia, Katia, che vive proprio nella palazzina qui accanto, ma non ha più tempo ormai da dedicare alla sua vecchia. C'è una cosa, però, per cui le sarò per sempre grata: sua figlia Stella, la mia affettuosa nipotina sedicenne, la mia felicità quotidiana. Trascorro le mie giornate tra un caffè con i vicini e i romanzi che Olga mi legge, trascinandomi, di tanto in tanto, nel cortile del Mostro, dove ho conosciuto questo strambo vicinato con cui mi sono trovata a vivere: le vecchiette con cui vado a messa, Alessio - il fidanzatino di Stella - e gli altri ragazzotti con i pantaloni strappati, il giovane e instancabile Totò e don Antonio, su cui tutti possiamo sempre contare. Non ho mai visto il Mostro così animato come nelle ultime settimane, tanti vicini disposti a donare il loro tempo e altrettanti a pagare per imparare a impastare il pane o a usare il computer. Si chiama Banca del Tempo. L'idea è venuta a Stella: chi vuole può rendersi disponibile offrendo dei corsi, e il denaro raccolto dai partecipanti servirà ad aiutare la sorella di Olga, gravemente malata. Speriamo solo che non sia troppo tardi...

RECENSIONE

Il Mostro è un complesso residenziale alle porte di Milano. Una struttura a semicerchio di cemento dove si ha l’impressione che il sole non sorga mai tanto appare grigio e triste.

Qui, al terzo piano di un’anonima palazzina, abita Annarita, la nostra protagonista. Annarita ha vissuto la guerra, l’occupazione fascista, i bombardamenti. Ha visto rinascere Milano dalle sue macerie. Ed ora, ad ottantaquattro anni, si ritrova su una sedia a rotelle a combattere contro la spietatezza del tempo che passa e i soldi che scarseggiano. La pensione basta a malapena a coprire le spese. Bisogna cercare di risparmiare su tutto. Per fortuna c’è Fabrizio, il panettiere del quartiere, che spesso la omaggia con i suoi filoni fragranti e profumati. Per fortuna c’è Ornella, amica e vicina di pianerottolo, che sforna torte una mattina sì e l’altra pure pur di vederla fare colazione col sorriso. E poi c’è Giorgio che le porta il caffè pur di fare due chiacchiere con Ornella. Il Mostro pullula di così tante personalità che si ha l’impressione di conoscerle tutte. Olga è la volontaria che si occupa di assistere quotidianamente Annarita. Nonostante faccia due lavori cerca sempre di trovare il tempo per farle visita ed aiutarla nelle piccole e grandi incombenze. Il rapporto con la figlia Katia è inusuale, sterile. Appaiono due estranee che la vita costringe a frequentarsi. Tutt'altra cosa è il rapporto con la nipote Stella. Nonostante la giovane età la ragazzina non disdegna di aiutare la nonna quando è in difficoltà. È un’anima buona e gentile. Sarà impossibile non affezionarsi ad Annarita, alla sua grinta, alla sua mente brillante e arguta e alla sua lingua tagliente. La scrittura di Stefania Russo è talmente coinvolgente e scorrevole che non riusciremo a staccarci dalle vicende, conquistate dalla moltitudine di personalità che ruotano all’interno del Mostro.
Se chiudo gli occhi mi sembra di essere ancora lì, sul piccolo balcone di Annarita, al terzo piano del Mostro ad osservare il via vai sottostante, con il cuore gonfio di gratitudine e fiducia. La solidarietà degli abitanti del Mostro esce fuori pian piano, tutti disposti a darsi da fare per aiutare la sorella di Olga. Nasce così la Banca del Tempo, un sistema per scambiarsi favori e insegnamenti, una sorta di baratto. La motivazione e la grinta di Annarita sono encomiabili. Questo libro è ricco di momenti emozionanti che hanno il potere di smuovere qualcosa dentro di noi. Stefania Russo ha dato vita ad una storia intensa, vera, emozionante. Non è mai troppo tardi ci regala preziosi insegnamenti attraverso i temi dell’altruismo, della gratitudine, della solidarietà. Ci permette di riflettere sulla solitudine e sulla spietatezza del tempo che passa. Ognuno di noi dovrebbe cercare di essere più simile ad Annarita, a Ornella, a Olga, a Stella. Non è mai troppo tardi entra nella mia personale classifica delle migliori letture del 2020. E voi lettrici cosa aspettate a leggerlo?


Mara





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