martedì 17 novembre 2020

RECENSIONE "Il gatto che viaggiava in vaporetto" di Stefano Medas

 



TITOLO: Il gatto che viaggiava in vaporetto
SERIE: no serie, autoconclusivo
AUTORE: Stefano Medas
DATA DI PUBBLICAZIONE: 17 Novembre 2020
EDITORE: Sperling & Kupfer
GENERE: narrativa contemporanea
AMBIENTAZIONE: Venezia
FINALE: chiuso
PROTAGONISTA: Stefano, appassionato di gatti.




TRAMA

L'amicizia con i gatti è un segno di confidenza, di familiarità con Venezia. A casa, Stefano ha sempre avuto ben più di un gatto: dai trovatelli che cercavano rifugio, a quelli che sua madre dipingeva sui sassi e sulle tele. Quando era bambino, lei gli raccontò che Venezia, quella città che conosceva solo dalle fotografie, dove al posto delle strade c'erano i canali e al posto delle automobili le barche, era un luogo magico per i gatti, perché lì potevano trovare tutto il pesce che volevano e vivere tranquilli, lontani dai pericoli di ogni altra città, accuditi con amore dagli abitanti. A quell'epoca ce n'erano ancora a migliaia, che giravano liberi per le calli e nei campi. Quando la vita lo ha portato a lavorare proprio lì, Venezia è diventata per Stefano una dimensione quotidiana, insieme ai gatti che la popolano. C'è quello che ogni giorno prende il vaporetto numero 1 per andare dall'Arsenale alla Salute; ci sono quelli accuditi dalle ultime mame dei gati, le gattare; quelli come Cuba e il Rosso, che si sentono i «dogi» del campo; oppure quelli come Damasco, che diventano amici di chi offre loro una fetta di prosciutto. Nonostante l'acqua alta e le orde di turisti, Venezia è rimasta per loro la casa più accogliente, il posto perfetto in cui vivere, la città ideale dei gatti.

RECENSIONE

Il gatto che viaggiava in vaporetto di Stefano Medas ci fa scoprire la bellezza di Venezia e dei suoi abitanti felini che gironzolano in completa libertà. Con la sua scrittura semplice e appassionante l’autore ci fa entrare nella sua vita, da sempre colma di amore e gatti presenti in casa e nelle tele che la madre dipingeva. Quando si trasferisce a Venezia per motivi lavorativi, ritrova tra le strade della città lagunare i suoi amici a quattro zampe e rimane incuriosito, in particolare, da un bellissimo soriano che quasi ogni giorno prende il vaporetto numero 1 per poi scendere all’imbocco del Canal Grande. In pochi capitoli vi ritroverete catapultati a Venezia, ad ammirare i suoi monumenti, le chiese, le calle, i bellissimi scorci di una città che sembra appartenere al passato e a seguire questi felini che vagano tra le vie, accuditi con amore dagli abitanti. Impossibile non rimanere incantati da questo affresco delicato e dettagliato che l’autore offre al lettore con amore e riverenza, intrecciando fatti realmente accaduti e fantasia. I gatti fanno ormai parte della nostra quotidianità, abbiamo imparato a conoscerli, ad affezionarci e a trovare in loro quella pace e quel rifugio che cerchiamo per allontanarsi un po’ dallo stress di tutti i giorni. I gatti sono presenti ovunque, dal passato al presente, negli affreschi del passato ai quadri odierni, e sono degli esseri imperscrutabili e imprevedibili, misteriosi e criptici, dalle tante sfaccettature che sembrano sfuggire ad ogni sorta di previsione. Ad arricchire questo libro breve ci sono delle bellissime immagini in bianco e nero realizzate da Ale Giorgini e un piccolo glossario veneziano a fine libro che ci fa scoprire alcune parole tipiche del dialetto della città. Insomma, se avete voglia di leggere un libro leggero alla scoperta dei gatti, immergetevi tra le pagine di Il gatto che viaggiava in vaporetto. Consigliato a chi ama i felini o anche a chi vuole scoprire la loro natura.


Raffaella







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