martedì 24 novembre 2020

RECENSIONE "Wabi Sabi: La bellezza delle cose imperfette" di Valentina Pangallo

Buongiorno lettori, Lara ci parla di Wabi sabi: La bellezza delle cose imperfette, lo storico mm di Valentina Pangallo uscito ieri con Triskell Edizioni. Il fascino del Giappone fa da cornice a una storia intensa e profonda di vita e rinascita.



TITOLO: Wabi sabi: La bellezza delle cose imperfette
SERIE: no serie, autoconclusivo
AUTORE: Valentina Pangallo
DATA DI PUBBLICAZIONE: 23 Novembre 2020
EDITORE: Triskell Edizioni
GENERE: storico mm 
AMBIENTAZIONE: Giappone
FINALE: chiuso
PROTAGONISTI: Ryuu, prostituta uomo; Kazu-san, samurai.




TRAMA

Nella ridente città di Edo del periodo Tokugawa, Ryuu vive nell’hanamachi del piacere, in una okiya, e si prostituisce per vivere. Il suo aspetto bellissimo nasconde un’anima tormentata e frammentata di emozioni negative che lo rendono apatico e apparentemente incurante di tutto, persino della crudeltà e della violenza che vengono riversate su di lui. 

Ryuu sopporta in stoico silenzio gli abusi verbali della sua okaasan e il disprezzo delle sue compagne, nonché gli epiteti dei clienti, che gli vengono gettati addosso per nascondere le pulsioni che la sua procacità stimola in loro. Ma tutto cambia quando le attenzioni del suo cliente principale diventano morbose, annichilendolo e portandolo all’esasperazione e, soprattutto, quando una bambina traumatizzata e un samurai disonorato entrano nella sua vita. Chi è, poi, questo rōnin? E cosa vuole da lui? È, davvero, solo curioso? 

Costretto a scegliere tra la vita che conosce e una dolorosa rinascita, Ryuu rischia di lasciarsi affogare nei rimpianti e nella solitudine, sebbene ci sia una mano grande e calda pronta ad afferrarlo. Riuscirà, un uomo così imperfetto, a trovare la pace?

RECENSIONE

«Le nostre anime sono costellate di buchi e crepe, ma è questo che siamo, noi guerrieri: frammenti di esseri umani.» 
Il Giappone con i suoi costumi e tradizioni, la propria cultura e la vita in un periodo storico lontano, antico. Un'ambientazione ricca e affascinante per chi come me subisce il fascino orientale fatto di samurai e geishe, spezie tessuti e colori, ma soprattutto di onore e rispetto. 
L'autrice ci trasporta con la sua scrittura pulita e lineare all'interno di un mondo vivido, dove tutto è descritto con accuratezza e ricercatezza in ogni piccolo dettaglio, numerosi sono i termini sconosciuti usati che se all'inizio rallentano la lettura, una volta che ci si prende la mano danno completezza. La narrazione è visiva, dalla cadenza delicata per una storia sofferta e dolorosa, dove vengono mostrate le imperfezioni e le crepe di un'anima spezzata. Questa è la storia di un uomo con un passato nascosto che lo ha segnato nel profondo e lo ha portato a fare delle scelte di vita, dove l'onore e il rispetto non sono contemplati. 
Ryuu è la prostituta più richiesta della casa di piacere del quartiere a luci rosse della città. Un ragazzo bellissimo che indossa una maschera di compostezza e indifferenza, un volto imperscrutabile dietro il quale si cela una tempesta di disgusto. Altero e pungente, Ryuu non appartiene a nessuno, è un maestro di seduzione e compiacenza. Mura e maschere nascondono e proteggono debolezze e cicatrici, e questa per me è stata la parte più bella della storia: la bellezza dell'imperfezione, le macchie e cicatrici che si porta dentro, ma non per questo non si può sperare per una vita migliore, non per questo non si può amare o essere amati. Una caratterizzazione profonda e introspettiva carica di emozioni negative e positive, ma badate bene, potenti. Un'evoluzione narrativa che ci trascina nella vita di Ryuu, di una bambina ribelle spezzata, un Samurai vagabondo e un nobile crudele facendoci vivere colpi di scena, tensione e eventi crudi e terribili.
Questo libro è un percorso fatto di ostacoli e tragedie, cattiverie umane e momenti rapiti. Tutti i personaggi che popolano il romanzo sono l'emblema di loro stessi, del loro status, delle loro debolezze e forze, personaggi multi-sfaccettati, nascosti e non sempre limpidi ma significativi. 
Ci sono stati dei momenti in cui avrei preferito un Warning iniziale su eventi cruenti ma è un mio limite su determinate dinamiche che trovo disturbanti. Mi sono immersa totalmente nell'ambientazione storica e nelle vicende di Ryuu fino a soffrire per ogni tragedia e ingiustizia. Per il mio gusto personale avrei preferito una maggior presenza di qualche scena o emozione che mitigasse tanto dolore, una sorta di equilibrio che ai miei occhi avrebbe reso la storia perfetta. Se amate le storie dalle ambientazioni orientali, le emozioni contrastanti e i percorsi difficili, se amate le storie di rinascita e accettazione, Wabi Sabi: La bellezza delle cose imperfette fa al caso vostro.


Lara







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