venerdì 8 gennaio 2021

BLOG TOUR "Il mistero della pittrice ribelle" di Chiara Montani: PIERO DELLA FRANCESCA

 

Buongiorno lettori, in occasione del blog tour dedicato al romanzo storico Il mistero della pittrice ribelle di Chiara Montani edito Garzanti vi parliamo della figura dell'artista Piero della Francesca, famoso nell'epoca rinascimentale. Nel suo romanzo Chiara Montani ne dipinge un affresco dettagliato e ci mostra una delle figure più controverse e misteriose della nostra Storia.


DATA DI PUBBLICAZIONE: 7 Gennaio 2021

TITOLO: Il mistero della pittrice ribelle

AUTORE: Chiara Montani

GENERE: narrativa storica
EDITORE: Garzanti

TRAMA

Firenze 1458. Lavinia, ferma davanti alla tela, immagina come mescolare i vari pigmenti: il rosso cinabro, l’azzurro, l’arancio. Ma sa che le è proibito. Perché una donna non può dipingere, può solo coltivare di nascosto il sogno dell’arte. Fino al giorno in cui nella bottega dello zio arriva Piero della Francesca, uno dei più talentuosi pittori dell’epoca. Lavinia si incanta mentre osserva la sua abile mano lavorare all’ultimo dipinto, La flagellazione di Cristo. L’artista che ha di fronte è tutto quello che lei vorrebbe diventare. E anche l’uomo sembra accorgersene nonostante il contegno taciturno e schivo. Giorno dopo giorno, Lavinia capisce che la visita di Piero nasconde qualcosa. Del resto sulle sponde dell’Arno sono anni incerti: il papa è malato e sono già cominciate le oscure trame per eleggere il suo successore. E Piero sa più di quello che vuole ammettere. Il sospetto di Lavinia acquista concretezza quando lo zio viene ingiustamente accusato dell’uccisione di un uomo e Piero decide di indagare. Ma Lavinia questa volta non vuole restare in disparte. Grazie alla vicinanza dell’artista, che fa di tutto per proteggerla, per la prima volta comincia a guardare il mondo con i propri occhi. Perché lei e Piero sono entrati in un quadro in cui ogni pennellata è tinta di rosso sangue e ogni dettaglio è un mistero che arriva da molto lontano. Perché la pittura è un’arte magnifica, ma può celare segreti pericolosi. Chiara Montani trascina il lettore per le vie della Firenze rinascimentale e tra le opere di Piero della Francesca, un artista che ha fatto la storia della pittura. Lo immerge nella vita di una giovane donna che vede le sue ambizioni soffocate dalle leggi non scritte del tempo. Lo cattura in un vorticoso susseguirsi di eventi in cui le ragioni dell’arte si intrecciano con quelle della politica e della religione. Un esordio che rimbomba come un tuono.



PIERO DELLA FRANCESCA


Avrete sicuramente sentito parlare di Piero della Francesca e delle sue opere che hanno influenzato in maniera significativa il periodo rinascimentale, epoca dell'ascesa della famiglia dei Medici. Nel suo romanzo Chiara Montani ne dipinge un affresco dettagliato e ci mostra una delle figure più controverse e misteriose della nostra Storia. In questa tappa vi parlo della sua figura e delle opere più famose che sono arrivate a noi. E chissà, mi piacerebbe anche invitarvi a leggere il libro e a visitare i luoghi che custodiscono i suoi quadri.


Piero della Francesca si è guadagnato un posto in prima fila nella cerchia degli artisti più famosi dell'epoca rinascimentale. Nel 1400, era conosciuto più come matematico e geometra, vista la sua dedizione a scrivere tesi e documenti sui calcoli riguardanti volumi e forme, così come ad elaborare equazioni matematiche utili ad aumentare le tasse.

In particolare, i capolavori di Piero della Francesca sono sparsi tra Arezzo, Monterchi e Sansepolcro in provincia di Arezzo. In quanto pittore del primo rinascimento italiano, i dipinti di Piero della Francesca erano "caratterizzati da un sereno umanismo, forme geometriche ed uso della prospettiva": grazie all'utilizzo del colore e delle relazioni spaziali, riusciva a dar vita ad una nuova forma di "racconto visivo".

E' solo oggi che abbiamo cominciato ad apprezzare il suo immenso contributo al mondo dell'arte e dell'immagine dipinta: grazie al suo esclusivo bagaglio numerico, riuscì a dare un tocco di precisa ed estrema realtà alle sue opere, evitando i più popolari fondi dorati e preferendo ad essi paesaggi e forme architettoniche che avrebbero dato ai suoi dipinti una corretta prospettiva ed aggiunto profondità alle immagini. 



Uno dei capolavori più grandi ed apprezzati dell'artista è magnificamente conservato nel suo contesto originale, ovvero la Cappella Maggiore di San Francesco, la chiesa francescana di Arezzo. Gli abiti ed i gioielli - alquanto dettagliati e talvolta persino esotici - suggeriscono che Piero fosse un tipo mondano ed avesse incontrato persone provenienti da tutto il mondo. Le espressioni facciali dei personaggi ritratti riescono ad esprimere emozioni molto forti, soprattutto nella battaglia e nella sepoltura di Adamo.




Nel piccolo borgo di Monterchi troviamo una delle sue opere più "dolci", la Madonna del Parto, un ritratto della Vergine Maria in dolce attesa. 
La serenità della donna che guarda fuori da dietro il tendone è ipnotico e viene quasi automatico sedersi nella sala coperta ed immedesimarsi nella tranquillità che emana questa immagine. Senza dubbio, ciò che più colpisce di quest'opera è l'incredibile mente matematica che sta dietro la precisione della prospettiva creata dall'uso di equazioni geometriche ed il numero di simboli sul motivo della tenda, oltre ai colori invertiti sugli angeli. 

Curiosità: Uno dei fatti poco noti reso evidente dal museo è che quest'area, soprattutto il fiume vicino alla chiesa dove si trovava un tempo l'affresco, era molto conosciuta per le sue miracolose capacità fertili. L'immagine descrive la Madonna, da tempo patrona delle coppie che cercano di avere bambini, e due angeli che trattengono i lembi di una tenda protettiva in rosso con impressi i segni di un frutto a lungo ritenuto simbolo di fertilità. Piero completò quest'opera in soli 7 giorni, un vero miracolo, al termine dei quali tornò a casa per il funerale di sua madre, che si pensa sia stata il modello su cui si è basato per la rappresentazione della Madonna, una teoria che sembra aver credito dato che l'opera si trovava in origine nella chiesa della sua città natale. 




Nel Museo Civico di Sansepolcro, città natale di Pietro, è custodito il famoso affresco "La Resurrezione". La potente immagine di Cristo che esce fuori dalla tomba mentre quattro soldati romani dormono dinanzi a lui è esposta nel bellissimo palazzo magnificamente ristrutturato ed ubicato appena fuori il centro storico.

A Piero fu commissionato di dipingere l'affresco dai principali magistrati e governatori della città, che lo avrebbero conservato come un piccolo altare davanti al quale avrebbero pregato prima di ogni incontro: oltre all'impressionante posa di Cristo che esce fuori dalla tomba, il genio matematico che ha creato questa composizione vi ha inserito due vie di fuga, il che significa che vi sono ben due punti di osservazione dai quali si può ammirare l'opera.

Uno dei due punti di fuga è rappresentato dagli occhi di Cristo, che sembrano aver visto "l'apparizione di Dio" perché ti seguono ovunque tu ti sposti nella sala. Il secondo è il piano creato dal piede sinistro di Cristo posato sopra il sarcofago romano.



Infine nella
Galleria degli Uffizi a Firenze troviamo quello considerato da molti come "uno dei ritratti più famosi del Rinascimento italiano", il dittico di Piero che rappresenta il Duca di Urbino, Federico da Montefeltro (1422-1482) e sua moglie Battista Sforza (1446-1472).

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