TITOLO: La luce dell'alba
SERIE: autoconclusivoAUTORE: Liliana D'Angelo
EDITORE: Words Edizioni
GENERE: narrativa storica
AMBIENTAZIONE: Italia
FINALE: chiuso
PROTAGONISTI: Emma, Lavinia, Lorenzo, ragazzi cresciuti insieme.
TRAMA
Sullo sfondo della seconda guerra mondiale,
tre giovani vite si intrecciano all’ombra di un inquietante segreto.
L’anno è il 1943, l’Italia è impegnata nel secondo conflitto mondiale al fianco dei nazisti di Hitler. Il Duce Mussolini è un uomo da prendere ad esempio per molti. Per altri, solo la causa di fame e dolore. In questo contesto storico e sociale, tornano a incrociarsi le vite di Lavinia, Emma e Lorenzo: cresciuti insieme, separati da anni, ancora felici di potersi rivedere.
Ma il loro incontro mette in crisi quel perfetto rapporto a tre, sconvolto nei suoi equilibri sino a quando non è più possibile tornare indietro. E nel caos delle loro esistenze si infila con prepotenza anche la guerra, ancora più dura e più cruenta. Perché non cambiano solo gli assetti personali, ma anche quelli sociali: chi ieri era amico oggi è un nemico crudele, che non risparmia dolore e morte.
Il legame tra Lavinia, Emma e Lorenzo è metafora, in questo senso, della fragilità dei rapporti umani, ed è in perfetta sincronia con quella che è la situazione italiana all’epoca in cui vengono narrati i fatti. Tradimento e vendetta muovono i fili delle azioni dei protagonisti e la scena attorno a loro, scavando nella trama piccoli sentieri che, seppure diversi, conducono a un unico punto.
Liliana D’Angelo, già autrice prolifica di libri per ragazzi e che ora si cimenta in questo suo primo testo di narrativa storica, ci restituisce uno spaccato dell’Italia degli anni Quaranta molto fedele, persino negli aspetti più crudi, rendendo al lettore una trama ben congeniata e strutturata, personaggi vividi e veri, grazie ai loro difetti ancor più che i loro pregi, e un contesto storico curato nei dettagli, ricco di particolari tanto che sembra di essere lì, tra Roma e Firenze, sui monti nascosti con la Resistenza, tra le macerie di città distrutte e corpi ammassati. Impotenti nei confronti della violenza e degli orrori di guerra, ma capaci di sperare ancora. Sperare sempre. Come la luce del sole all’alba, il futuro però è all’orizzonte e porta con sé attesa, desiderio di rinascita e soprattutto perdono.
RECENSIONE
La luce dell’alba è il romanzo storico di Liliana D’Angelo che ci fa immergere nell’atmosfera tetra e inquieta della seconda guerra mondiale tra il fascismo e la Resistenza. Una delle pagine più crudeli di sempre viene riportata su carta grazie alla bravura di un'autrice che è stata una vera scoperta per me. La seconda guerra mondiale è stata uno dei periodi più bui della nostra storia e l’autrice con questo romanzo ci dipinge un affresco che alterna delicatezza e crudeltà, affetto e odio, violenza e perdono. Durante la guerra non esistono vincitori e vinti, c’è solo morte, sangue, disperazione e dolore. Su questo sfondo si evolvono e cambiano le vite di tre personaggi: Emma, Lavinia e Lorenzo, tre amici cresciuti insieme, tre esistenze diverse che vengono sconvolte dalla violenza della guerra e della morte che altera gli equilibri e tutto ciò in cui hanno sempre creduto. La prosa dettagliata e curata dell’autrice evidenzia uno studio profondo della nostra Storia, di quelli che sono i fatti realmente accaduti che vanno ad intrecciarsi con le storie personali dei tre personaggi. Mentre la Storia compie il suo corso, sullo stesso piano si evolvono le vite di Emma, Lavinia e Lorenzo che conosciamo grazie alla caratterizzazione curata dell’autrice, attraverso presente e passato, ricordi d’infanzia, vendetta, distruzione e orrore. L’autrice ci parla della Resistenza, di giovani caparbi che si arruolano e di vite spezzate. In guerra si è disposti a tutto pur di sopravvivere e, se un secondo prima se vivo, nel secondo successivo si può essere morti, sparati da un proiettile o da una bomba che ti cade addosso, stesi sul selciato o se siete fortunati sull'erba morbida e verde che si tinge di rosso. Una storia che nonostante l’orrore narrato ci parla anche di speranza, come quella luce dell’alba che segna l'inizio di un nuovo giorno. Un nuovo inizio che molte volte diamo per scontato.
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