sabato 13 febbraio 2021

RECENSIONE "Raptor" di JD Hurt

Buongiorno lettori, Maddalena ci parla di Raptor, il II spin off della serie Honorable Men di JD Hurt uscito tre giorni fa in self. Un rapace è pronto ad afferrare la propria preda tra i suoi artigli e a non lasciarla andare mai più. In una battaglia tra bianco e nero, l’amore riuscirà ad unire due anime così diverse tra loro? La vendetta sarà servita, o l’ossessione prevaricherà sul buon senso?



TITOLO: Raptor
SERIE: II spin off Honorable Men
AUTORE: JD Hurt
DATA DI PUBBLICAZIONE: 10 Febbraio 2021
EDITORE: self publishing
GENERE: mafia-suspense romance
AMBIENTAZIONE: New York
FINALE: chiuso
PROTAGONISTI: Aubree, cameriera; Raptor, re del South Jamaica.




TRAMA

Dovevo buttarla fuori da New York e dalla mia vita come ho fatto con la sua famiglia. Lei è pericolosa, un mondo di segreti che può solo distruggere ciò che mi è caro. Ma sono stato debole; “un mese” mi sono detto, “e mi toglierò la voglia”. L’ho portata nel mio palazzo, al centro del ghetto. Impossibile resistere alle tentazioni dell’infanzia. Io sono Raptor: un re nero, l’imperatore dei rifiuti. Un’aquila maestosa.
Ora mi ciberò di lei. Saprò fermarmi dopo trenta giorni?

Dovevo salvare mio fratello. Poi Ash è caduto tra le sue grinfie. L’ho pregato di restituirmelo; non c’è stato verso. Ora sono sua per trenta giorni. La macchia bianca al centro di un mare nero.
Sarò capace di galleggiare?
Ho già fallito una volta, quand’ero una bambina che lo amava sopra ogni cosa.
Ma sono cresciuta e anche se non possiedo un salvagente, voglio adattarmi. Anni di ghetto mi hanno impartito una lezione: vincere o morire.
Questa volta sarà il passero a divorare l’aquila.
Io sono Aubree Miller; finalmente so nuotare.


Nota dell’autrice: Raptor è un mafia-suspense romance autoconclusivo secondo spin-off della Honorable Men Series. Pur non essendo un vero e proprio dark, per via delle atmosfere violente, del linguaggio utilizzato e delle situazioni sessualmente esplicite è destinato a un pubblico adulto e consapevole. Può essere letto indipendentemente dai volumi precedenti; tuttavia potrebbero ricorrere situazioni e personaggi narrati negli altri libri della serie. Per cui se ne consiglia la lettura.

RECENSIONE

Aubree è una ragazza cresciuta con enormi responsabilità sulle proprie spalle.
Abbandonata dal padre e con una madre più legata alla droga che ai propri figli, Aubree insieme a suo fratello Ash sopravvivono al South Jamaica, un quartiere di New York che non accetta estranei, non accetta coloro che hanno la pelle bianca, coloro che sono stati causa di dolori e sofferenze negli anni e nei secoli precedenti. All’età di dieci anni Aubree incontra Tariq, il proprio Salvatore. 
Tariq ha quattordici anni e sulle proprie spalle ha già il peso di scelte altrui sbagliate e responsabilità cruente. Il bisogno di protezione che ha nei confronti della madre collide con il bisogno di purificare la propria anima negli occhi puri ed innocenti di Aubree. Tariq vede nel suo piccolo angelo una possibilità di redenzione, una possibilità di allontanarsi dalla sete di vendetta che scorre incessante nelle proprie vene. È il suo mezzo di salvezza dalla corruzione più esplosiva ed imminente. Ma anche il bianco può essere sporcato, anche la purezza può essere corrotta, anche l’amore può divenire ossessione e tormento. La vendetta è troppo forte. Il richiamo del sangue è assordante. I sentimenti vengono spenti ed il cuore racchiuso in una gabbia. Nonostante le strade di Aubree e Tariq si siano separate, il destino ha in serbo per loro un incastro imperfetto, un incastro che gioca con le proprie emozioni, riaccendendo un fuoco mai sopito, alimentando ricordi mai scomparsi e sensazioni mai rivendicate.
Aubree è sua e nessuno può portargliela via. 
Ma sarà davvero così? Chi chiede vendetta all’ombra della felicità? Raptor è un romanzo vivo, crudo che affronta una realtà che diamo spesso per scontata. Aubree e Tariq sono soltanto due pedine in una battaglia di uguaglianza e dignità. Non è un colore di pelle a decretare il vincitore o il vinto. Non è una razza a decidere chi soccombe e chi trionfa. JD Hurt, in questa storia, tocca impeccabilmente tematiche in grado di piegare anche il cuore più arido e spento. Un climax crescente di emozioni, di sensazioni potenti e di ossessioni violente. Le scene erotiche sono spinte, vere, potenti e penetranti. Tariq e Aubree sono il male ed il bene, il veleno e l’antidoto, ciò che è sbagliato con ciò che è giusto. Siete pronti ad avventurarvi tra le strade in guerra di New York?


Maddalena







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