TITOLO ORIGINALE: Le Stradivarius de La Goebbels
SERIE: no serie, autoconclusivo
AUTORE: Yoann Iacono
DATA DI PUBBLICAZIONE: 12 Maggio 2022
EDITORE: Garzanti
TRADUTTORE: Sara Arena
GENERE: narrativa storica
FINALE: chiuso
TRAMA
Nejiko accarezza le corde tese del violino sotto i polpastrelli. La sua maestria nello strumento l'ha condotta dal lontano Giappone fino in Europa, per tenere una serie di concerti. Ma Nejiko sa che lo strumento che stringe tra le mani ha un significato profondo: è stato il gerarca nazista Goebbels a regalarle quel magnifico Stradivari, come segno di alleanza tra il suo paese e la Germania. Anche se è molto giovane, ha avuto l'onore di quel dono. Nejiko non fa che ripeterselo mentre, intorno a lei, rimbomba l'eco della guerra. Eppure non riesce a suonare come ha sempre fatto. Il violino sembra osteggiarla: invece di far vibrare la sua musica, si chiude di più a ogni tocco. È come se avesse un'anima, un passato. E lei non riesce a vincere questa battaglia. Perché Nejiko sa. Nejiko sa che lo Stradivari è stato rubato. Che è appartenuto a un musicista ebreo. Che sono state le mani di un uomo morto per mano dei nazisti a sfiorarlo prima di lei. Da quel momento ha un solo obiettivo: proteggere il violino. Difenderlo con la sua stessa vita per rendere onore al suo proprietario. Ma ora qualcuno è alla ricerca dello strumento e Nejiko deve trovare il coraggio di fare la scelta giusta. Solo allora lo Stradivari potrà tornare a suonare. Solo quando sarà libero. Libero davvero. La violinista di Hitler è un romanzo necessario che porta a galla un episodio sconosciuto della storia. Ispirato alla storia vera di Nejiko Suwa, la giovane violinista a cui Goebbels donò uno Stradivari per suggellare l'alleanza tra Germania e Giappone, è una storia di luce che emerge dal buio; di speranza nella sofferenza. Perché il passato ci ricorda continuamente che il male esiste e può essere spietato, ma ci insegna anche che ci sono persone che hanno provato a combatterlo con le proprie forze. Persone che non vanno dimenticate.
RECENSIONE
La violinista di Hitler è un romanzo storico ben costruito, ispirato a una storia vera, che affronta la Seconda Guerra Mondiale e il Nazifascismo. Nejiko Suwa è una giovane musicista giapponese che ama la musica. È una musicista prodigio, le note scorrono in lei, le vive nell’anima e sulla pelle. Un talento unico il suo che la porta a incrociare la strada del gerarca Joseph Goebbels, il primo ministro della Propaganda nazista che durante una visita a Monaco – dalla Storia sappiamo che Germania e Giappone sono alleate - regala a Nejiko uno splendido violino, un prezioso Stradivari, affinché lei possa suonare una musica che esalti la grandezza del Reich e della razza ariana e allontani quella ebrea. Il violino rappresenta l’alleanza tra Giappone e Germania. Siamo in tempi oscuri di guerra. Sofferenza, morte e distruzione si scontrano con la melodia del suo violino. Nejiko si sente sola ed è impietrita dal dolore attorno a lei, e ben presto si renderà conto che quel violino appartiene a un violinista ebreo e fa parte di uno dei tanti tesori trafugati dai nazisti. Un violino che ha un’anima e che le sussurra gli orrori a cui ha dovuto assistere. Tanti anni dopo, quando avrà ottantadue anni, qualcuno cercherà di contattare Nejiko, che si è sempre negata, per conoscere la verità sul violino e sulla sua storia. La violinista di Hitler è un romanzo intenso, profondo, struggente che tocca le corde del cuore e che ci parla di una delle pagine più oscure della nostra storia. Non ci sono parole per descrivere le emozioni che mi ha suscitato, la forza e l’intensità della storia narrata che si muove tra realtà e finzione, la profondità e lo spessore che ha dato alla protagonista Nejiko, una donna travolta dall’ombra di una guerra che non ha scelto di combattere. La musica è la coprotagonista della storia, non si limita a farne da contorno ma diventa un vero e proprio personaggio che segue di pari passo gli avvenimenti. La musica è l’arte di cui i suoni sono il mezzo d’espressione. Assume un’anima, è il linguaggio dell’anima. Con una scrittura scorrevole e delicata, Yoann Iacono ci dona una storia bellissima ed emozionante che non solo ci fa conoscere il volto del nazismo da un’altra prospettiva ma anche personaggi realmente esistiti su cui è stato costruito l’intero romanzo.
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