giovedì 1 dicembre 2022

RECENSIONE "Il mistero della stanza blu" di Riku Onda

 



TITOLO: Il mistero della stanza blu
TITOLO ORIGINALE: Eugenia
SERIE: no serie, autoconclusivo
AUTORE: Riku Onda
DATA DI PUBBLICAZIONE: 1 Novembre 2022
EDITORE: Mondadori
TRADUTTORE: Bruno Forzan
GENERE: giallo
AMBIENTAZIONE: Giappone
FINALE: chiuso




TRAMA

È una notte calda e afosa degli anni Sessanta, quando nella città giapponese di K viene compiuto un misterioso ed efferato omicidio: durante una festa di compleanno a casa del dottor Aosawa, un eminente medico proprietario di un'importante clinica, diciassette persone muoiono avvelenate. L'unica sopravvissuta della famiglia è la figlia Hisako, mentre sul tavolo della cucina viene ritrovata una lettera con un verso criptico, probabilmente lasciata dall'assassino. Hisako, che ha perso la vista dopo un incidente, è tra i pochi testimoni della strage ma non ricorda quasi nulla: nel suo interrogatorio confuso parla soltanto di una stanza blu, piccola e semibuia, e di fiori bianchi. Pochi mesi dopo, il fattorino che ha consegnato le bevande alla festa viene trovato morto, apparentemente suicida, con un biglietto in cui si dichiara colpevole dell'omicidio. Le indagini si chiudono frettolosamente, ma in molti sono convinti che altre persone siano in realtà coinvolte nel delitto.

Attraverso le voci di chi è stato testimone dell'omicidio, Il mistero della stanza blu ricompone come un mosaico l'intera vicenda, ricostruendo magistralmente le pieghe e le ombre di quella giornata terribile.

RECENSIONE

Il mistero della stanza blu è un giallo ambientato nel Giappone degli anni Sessanta. L’autore è riuscito a ricostruire l’atmosfera giapponese, a farci camminare nelle sue strade ad osservare le case antiche, i negozietti e la gente che passeggia. Una tranquillità che un giorno viene spezzata dalla morte di una famiglia intera. Durante una festa di compleanno a casa dello stimato dottor Aosawa, tutti i presenti muoiono avvelenati, anche quelli che si sono salvati per un po’ non hanno potuto essere interrogati. Una famiglia di medici da generazioni, tutte persone serie e rispettate, uccise da un assassino, - di cui non si conosce l’identità -, che ha compiuto una strage. L’unica superstite è Hisako Aosawa, una ragazzina intelligente e tranquilla che all’epoca dei fatti frequentava la prima media e che si è salvata perché ha perso la vista a causa di un incidente avvenuto da piccola. Durante l’interrogatorio, forse a causa del trauma subìto, Hisako parla di una stanza blu oltremare e dei fiori bianchi dell’albero di San Bartolomeo, frutto molto probabilmente di ricordi di quando era bambina e aveva ancora la vista. Le indagini su questo caso finiscono ben presto per arenarsi. Nonostante il grande dispiegamento di forze dell’ordine e i numerosi interrogatori non si riescono a ottenere risultati concreti. Di conseguenza l’atmosfera si fa tesa e sgradevole e i cittadini iniziano a essere agitati e nervosi, preda del terrore. Diversi punti rimangono non chiariti e le indagini vengono sospese. Il mistero della stanza blu è un romanzo che a poco a poco ricompone il caso tassello dopo tassello, indizio dopo indizio, ricostruendo la vicenda attraverso il racconto di più persone testimoni dell’omicidio, partendo dal racconto di una scrittrice che inizia a indagare nei minimi delle sue capacità fino alla pubblicazione de La festa dimenticata, un libro di narrativa basato sul fatto dell’omicidio della famiglia Aosawa. Narrato con uno stile scorrevole, Il mistero della stanza blu fa una critica alle ipocrisie della società giapponese e fa riflettere il lettore sugli abissi insondabili della memoria e sulla natura del male.




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