martedì 11 giugno 2019

RECENSIONE "Le signore in nero" di Madeleine St. John

Buon pomeriggio lettori, Raffaella ci parla de Le signore in nero, il romanzo di narrativa storica di Madeleine St. John uscito la scorsa settimana con Garzanti. Immaginate di ritornare indietro nel tempo agli anni '50 in una Sydney in continuo cambiamento e di assistere alla trasformazione delle vite di un gruppo di commesse di grandi magazzini. Una commedia affascinante.


TITOLO: Le signore in nero
TITOLO ORIGINALE: The Women in Black
SERIE: autoconclusivo
AUTORE: Madeleine St. John
DATA D’USCITA: 6 Giugno 2019
EDITORE: Garzanti
GENERE: narrativa storica
NARRAZIONE: narratore onnisciente in terza persona
AMBIENTAZIONE: Sydney
FINALE: no cliffhanger
COPPIAMagda, Fay, Lesley e Patty, commesse presso il magazzino Goode.






TRAMA

Sydney 1950. Sui manichini spiccano le gonne a balze e i corpetti arricchiti degli accessori più preziosi. Ma Goode’s non sono solo i più grandi magazzini della città, dove trovare l’abito all’ultima moda. Per quattro donne che lavorano sono anche l’unica occasione di indipendenza. Mentre con le loro eleganti divise di colore nero consigliano le clienti su tessuti e modelli, nel loro intimo coltivano sogni di libertà, di un ruolo diverso da quello di figlia, moglie e madre.
Lesley sogna di continuare a studiare, anche se il padre non ne vuole sentir parlare. Poi c’è Patty che solo sul lavoro sente di valere qualcosa, mentre a casa il marito la tratta come fosse trasparente. Anche per Fay andare al grande magazzino ogni mattina significa sentirsi meno sola. A sorvegliarle come una madre c’è Magda: le sprona a inseguire i loro desideri e a trovare il proprio stile nel vestire, a coltivare l’idea che una donna possa raggiungere qualsiasi obiettivo. Per tutte è in arrivo un tempo di grandi cambiamenti e opportunità inaspettate. Tra un party, un nuovo vestito e nuove consapevolezze, Lesley, Patty, Fay e Magda vivranno il momento magico in cui si decide chi si vuole essere davvero.


RECENSIONE

Cosa può esserci di bello se non ritornare indietro negli anni, precisamente negli anni ’50, l’era del cambiamento e della trasformazione? Le signore in nero è ambientato a Sydney, capitale dell’Australia, e l’autrice è riuscita a cogliere perfettamente l’atmosfera e l’essenza del luogo e del tempo. A quel tempo le donne avevano pochi diritti: si aspettava che lasciassero la scuola, che lavorassero per alcuni anni fino al matrimonio e che poi si occupassero della casa e dei figli. Ma in quegli anni si ha l’inizio del cambiamento nella moda e nella donna. La storia ruota intorno ad un piccolo gruppo di donne che lavorano nel grande magazzino Goode di Sydney: Fay, Patty, Miss Jacobs e Magda.
La storia inizia piuttosto lentamente ma gradualmente si trasforma in un romanzo divertente incentrata sui costumi della società australiana e sebbene non tratti la politica, questo libro è ambientato nel bel mezzo dell’era conservatrice e del consumismo che decolla. Il ritratto dei clienti piuttosto tipici di quegli anni è molto ben fatto e allo stesso modo anche quello della migrante europea di nome Magda, di suo marito Stefan e del loro amico Rudi. Magda diventa la responsabile della sezione più prestigiosa del Goode. Solo le matrone più ricche dei sobborghi più eleganti della città possono permettersi di acquistare i loro abiti e il fascino europeo di Magda assicurano profitti ai suoi datori di lavoro. In questo ambiente arriva l’ingenua Lesley che ha molto talento ma scarsa autostima. È Magda che prende Lisa sotto la sua ala e la introduce in un mondo di opportunità, spronandola a fare piccoli passi per andare oltre il mondo della sua infanzia. Anche le altre protagoniste Fay e Patty sperimentano la loro metamorfosi; l’autrice ci mostra le loro vite al di fuori del lavoro e tratta temi quali il sesso, l’amore, il matrimonio e la vita domestica. Conosceremo la vita sentimentale di Patty, il sogno di Fay di sposarsi dopo una serie di relazioni a breve termine, il mistero che avvolge Mrs Jacobs, la vivacità di Magda e l’intelligenza e la passione per la lettura di Lesley. L’amicizia di Magda e Lisa è una delle mie parti preferite della storia, ho amato l’onestà di Magda che fa conoscere a Lisa la cultura slovene. L’autrice con questo romanzo e con il suo stile leggero e vivace vuole evidenziare la figura della donna che in quegli anni subisce un grande cambiamento, dalla moda fino al movimento femminista. Non vedo l’ora di vedere anche il film.

Raffaella




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