mercoledì 30 ottobre 2019

RECENSIONE "Come vento ribelle" di Francesca Prandina

Buon pomeriggio lettori, Raffaella ci parla di Come vento ribelle, il romanzo storico di Francesca Prandina uscito qualche mese fa in self. Questa è una storia che parla di guerra, di sangue, di vite spezzate, ma soprattutto di amore, della figura della donna e della sua forza, dell’amore fraterno e per la famiglia.



TITOLO: Come vento ribelle
SERIE: no serie, autoconclusivo
AUTORE: Francesca Prandina
DATA D’USCITA: 30 Aprile 2019
EDITORE: self publishing
GENERE: narrativa storica
AMBIENTAZIONE: America
FINALE: no cliffhanger
PROTAGONISTI: Sabrina, donna giovane e testarda.






TRAMA

Utah, 1858. Sabrina conduce una vita tranquilla con sua madre Marie e non sospetta che tutto stia per cambiare. Cresciuta separata dal padre, ufficiale dell’esercito, e dai suoi fratelli, si trova costretta a seguirli al Forte quando Marie parte per Boston per accudire la madre malata. Vivace e irrequieta, circondata da uomini in un ambiente rude e scandito da regole nuove, comincia a mettere in discussione l’educazione femminile che la madre le aveva inculcato e la relativa libertà conquistata le donerà momenti spensierati in compagnia dei suoi fratelli. Tuttavia, la guerra tra Nordisti e Sudisti giungerà presto a distruggere quel delicato equilibrio e lei, giovane e testarda, affronterà la prova più difficile: cercare di affermare il suo ruolo di donna in una società patriarcale che può soltanto condurre guerre e rinnegare la pace. Francesca Prandina traccia il profilo di una donna coraggiosa pronta a tutto, anche ad arruolarsi, pur di non chinare il capo e di conquistare la propria indipendenza, in un romanzo sconvolgente che ricorda al lettore tutte quelle donne che, come Sabrina, hanno contribuito a restituire al genere femminile il suo diritto alla vita e alla libertà.

RECENSIONE

Se c’è una cosa che apprezzo dei romanzi ben scritti è la capacità dell’autore di trasmetterci emozioni attraverso i loro personaggi che fanno da intermediari. Francesca Prandina mi ha letteralmente spiazzata con questo romanzo. La cover e la trama mi avevano già intrigata, ma il romanzo ha superato tutte le mie aspettative.

Ed è proprio per questo che mi limiterò a non fare spoiler – come in ogni recensione – per lasciarvi la curiosità di leggere questo meraviglioso libro. Questo libro è un viaggio nel passato, nel centro della guerra di secessione americana nel 1800. Le descrizioni, la ricostruzione storica degli eventi, gli usi e i costumi sono il punto forte dello stile dell'autrice che riesce a riportare su carta emozioni, sensazioni, immagini e suoni. È come se riuscisse a proiettarci con le sue descrizioni all'interno del romanzo, come se noi fossimo protagonisti e allo stesso tempo osservatori della storia che viene descritta. Un talento unico che io ammiro tanto. Ho adorato il coinvolgimento e la trepidazione che l’autrice riesce ad imprimere alle parole, agli avvenimenti e all'intero romanzo, ho amato avvertire quel brivido che corre lungo la schiena durante la lettura. La protagonista Sabrina è una donna coraggiosa e indipendente, forte e ribelle che insegue i suoi ideali con tutta se stessa, colei che compie delle scelte, che ci sprona ad entrare nella sua vita per conoscerla da vicino, a capirla nel profondo. Lei che vediamo dapprima giovane nel suo rapporto contrastato con la sua famiglia, che sfida l’etichetta e la reputazione del suo tempo per inseguire i suoi ideali di libertà, che matura e si evolve per inseguire la sua strada e che infine lotta per ricongiungersi all’uomo che ha rapito il suo cuore in un momento terribile della guerra. La mia lettura non è stata affatto facile perché non ero preparata assolutamente al vortice di eventi riccamente descritti, perfettamente intersecati tra loro che danno una visione globale della storia, di emozioni che questa protagonista mi ha trasmesso. La storia di Sabrina mi ha calamitato sin dalla prima pagina e anche se ho letto diversi libri di narrativa storica, ogni storia è unica e riesce ad emozionarmi in modo diverso. Francesca Prandina scrive questa storia con passione e verve, con uno stile coinvolgente, con dettagli e descrizioni di quell'era storica difficile. Sabrina è il simbolo della rinascita, del cambiamento, della lotta dell’indipendenza, dell’inarrestabile forza di non arrendersi mai e di combattere per se stessa e la sua famiglia. È una protagonista che amerete e odierete poiché compie scelte impulsive data la sua giovane età, ma come dice l’autrice spero che la perdonerete e che capirete le sue scelte.


La donna è la luce di questo libro che irradia con la loro forza la storia e i lettori che leggono. È lei la protagonista indiscussa, un personaggio non convenzionale che spicca e che è ben sviluppato nell'intero contesto, nei suoi pregi e difetti, nella sua impulsività e nel suo percorso di crescita. L'autrice tocca temi come lo schiavismo, la differenza tra classi sociali, la crudeltà della guerra e le vite difficili delle donne, con una narrazione commovente che risuona come un inno alla forza della donna, ai diritti conquistati duramente nel corso del tempo dalle tante donne che non si sono arrese, che non si sono mai sottomesse, che hanno lottato strenuamente con la loro vita per far sentire la loro voce e la loro forza d’animo, per essere guardate e trattate al pari degli uomini. La scrittura della Prandina sa essere delicata e commovente nei momenti più duri e più difficili ma soprattutto cruda e reale nei momenti in cui si assiste alla morte di innocenti soldati e alle loro vite spezzate. Questa è una storia che parla di guerra, di sangue, di vite spezzate, ma soprattutto di amore, della figura della donna e della sua forza, dell’amore fraterno e della famiglia. Spero di avervi incuriosito. Io ho amato questo romanzo e spero lo amerete anche voi.


Raffaella




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