TITOLO: Il nome del vento
TITOLO ORIGINALE: The Name of the Wind
SERIE: #1 Le Cronache dell'Assassino del Re
AUTORE: Patrick Rothfuss
DATA D’USCITA: 26 Novembre 2019
EDITORE: Mondadori
GENERE: fantasy
AMBIENTAZIONE: fantastico
FINALE: no cliffhanger
PROTAGONISTA: Kvothe, mago.
TRAMA
"Ero distante solo due dozzine di piedi, lo vedevo perfettamente nella luce del tramonto. La sua spada era pallida ed elegante, tagliava l'aria con un suono freddo. La sua bellezza quella perfetta della porcellana. Era un Chandrian, un distruttore, e aveva appena massacrato la mia famiglia." Per ritrovare quella mostruosa creatura e vendicare la sua famiglia, Kvothe è pronto a tutto. Costretto ad affrontare la fame e qualsiasi tipo di pericolo, il ragazzo sente crescere dentro di sé un potere magico che lo porterà all'Accademia, una spietata scuola di magia in cui nessun errore è permesso. Ma chi resiste ai duri anni dell'apprendistato poi sarà in grado, forse, di affrontare i propri spietati nemici e gli incubi peggiori. E Kvothe ora è pronto a vendicare il popolo nomade di attori con cui è cresciuto, massacrati insieme ai genitori dai demoni Chandrian, è pronto a diventare quello che sarà: potente mago, abile ladro, maestro di musica e spietato assassino, l'eroe che ha ispirato migliaia di leggende.
Patrick Rothfuss ha scritto una saga completamente differente dalle altre - ha detto Orson Scott Card: "Un Harry Potter senza concessioni agli aspetti infantili, più cupo, un romanzo complesso ma con uno strano tocco di dolcezza e una leggerezza segreta che creano un mondo epico mai visto". Il Nome del Vento, il primo volume della trilogia "Le Cronache dell'Assassino del Re", è stato pubblicato nel 2007 negli Stati Uniti e, nello stesso anno, ha vinto il Quill Award per il miglior libro fantasy, consacrando Rothfuss tra i maestri contemporanei del genere.
RECENSIONE
Se avete letto almeno un romanzo di Patrick Rothfuss sicuramente amerete anche questo libro, primo volume di una saga che intreccia mistero, disavventure e magia. Il romanzo racconta la storia di Kvothe, il mago dai molti nomi, che racconta la storia della sua vita allo scriba il quale scriverà l’intera cronaca di Kvothe a partire dalla sua infanzia, alla maturità fino alla sua vita attuale come locandiere, il tutto narrato nel periodo di tre giorni – Il nome del vento comprende il primo giorno della sua narrazione. Se all’inizio vi sembrerà deludente, andando avanti verrete risucchiati dalla storia, dal mondo creato di Temerant, dalle culture e tradizioni, dalle lingue dai miti, e infine dall’affresco perfetto che crea dell’autore le cui pennellate si incastrano perfettamente l’una con l’altra. È un libro i cui personaggi stessi guidano la narrazione. La storia è narrata da Kvothe in due tempi, il primo ambientato nel presente e uno nel passato, a partire dal suo passato da nomade, fino agli studi all’Accademia dove apprende le arti arcane, fino alle avventure con le ballate. Kvothe è un personaggio testardo e intelligente, compie delle scelte nel corso della sua vita, - alcune sbagliate e altre giuste -, entrerete nella sua testa, proverete le sue emozioni e vedrete passo dopo passo la sua evoluzione. È un’avventura coinvolgente e non ordinaria che, avvalendosi di alcuni stereotipi appartenenti ai fantasy più classici, costruisce uno scenario originale e appassionante. Nel romanzo la musica ha un ruolo importante se non quasi centrale in quanto è il suo suono che rapisce l’anima e il cuore dei personaggi e del lettore. Attraverso le descrizioni vivide di Rothfuss vediamo come le dita di Kvothe si posano sul liuto e danzano per dar vita alla musica, ma sono anche i silenzi successivi quando Kvothe smette di suonare e si avvertono le emozioni che trasudano dal pubblico. La narrazione è intensa e coinvolgente in alcuni punti, ci sono alcune scene di battaglia che rendono avvincente la storia. chi ha già letto i libri di questo autore sa che la sua prosa è brillante, meticolosa, elegante, lirica e poetica: sono tanti gli aggettivi con cui si può definire la sua scrittura fatta di parole accostate in modo definito.
Raffaella
Ciaoooooo! Finito da pochissimo e direi che la mia voglia di fantasy per ora è stata saziata ahahaha (qui la mia recensione).
RispondiEliminaMi è piaciuto moltissimo, dall’inizio a più o meno tre quarti (l’ultima parte, sarà che non sopporto la bella di turno, ma mi è sembrata molto più lenta e noiosità… Speriamo il rapporto tra i due migliori nei seguiti). La cosa che senza dubbio ho amato maggiormente è la miriade di dettagli che Rothfuss ha inserito per caratterizzare questo mondo: dalla passione per la musica, alle tradizioni, alla valuta, alla droga. Straordinariamente dettagliato e ammaliante, ma del resto come si fa a non amare un protagonista come Kvothe e una storia che lo riguarda?
Non vedo l’ora di leggere il secondo e spero Rothfuss si decida presto a far uscire il terzo ahah.
Un abbraccio, Rainy