Buon pomeriggio lettori, Raffaella ci parla di Luna Nera, il primo volume fantasy/storico della serie Le Città Perdute di Tiziana Triana uscito la settimana scorsa con Sonzogno. In un'ambientazione tetra, nel periodo della caccia alle streghe, emerge la figura di Adelaide, una giovane ragazza che, accusata di stregoneria, si rifugia nelle Città Perdute, una comunità misteriose composta da sole donne che vivono nascoste nel bosco. Nel 2020 uscirà con Netflix la serie tv ispirata a questa serie.
TITOLO: Luna nera
SERIE: #1 Le Città Perdute
AUTORE: Tiziana Triana
DATA D’USCITA: 28 Novembre 2019
EDITORE: Sonzogno
GENERE: fantasy, narrativa storica
AMBIENTAZIONE: Torre Rossa
FINALE: si cliffhanger
PROTAGONISTI: Ade, ragazza accusata di essere una strega;
Pietro, figlio di un sostenitore della Chiesa cattolica.
TRAMA
Italia, Diciassettesimo secolo. Adelaide (Ade), sedici anni, corre e tiene per mano Valente, suo fratello, che è ancora un bambino. Deve scappare da Torre Rossa e dalla casa in cui è cresciuta, perché l’accusa che le pende sulla testa porta dritta al rogo: stregoneria. Già qualche giorno prima, al mercato, avrebbe rischiato di essere linciata, se non fosse accorso in suo aiuto Pietro, un giovane attraente che è appena tornato al villaggio dopo gli studi a Roma. Nella campagna laziale, tra le torri di guardia dismesse dell’esercito romano, boschi frondosi e ruscelli, riparato da un muro di rovi, si nasconde un gruppo di donne che si sussurra pratichino la magia nera. Nessuno sa chi siano né da dove vengano; reclutano e proteggono ragazze come Ade, che la società ha messo al bando. È qui – in un mondo di sole donne, ciascuna delle quali ha una storia avventurosa alle spalle – che Ade e il suo fratellino trovano rifugio e vengono iniziati alle arti del gruppo. A questa comunità femminile in odore di stregoneria danno una caccia spietata i benandanti, capitanati da Sante, il padre di Pietro: una congrega di uomini forti che hanno un solo nemico – le streghe –, e un potente sostenitore – la Chiesa cattolica. Solo che Pietro non crede nelle streghe, e soprattutto si è innamorato di Ade dal primo momento in cui l’ha vista.
RECENSIONE
Luna nera è un romanzo misterioso che fonde elementi storici e fantastici e che ha catturato la mia attenzione e non mi ha più lasciato andare via, neanche alla fine dopo aver chiuso l’ultima pagina. La storia è ambientata in una cittadina vicina Roma chiamata Torre Rossa, nel diciassettesimo secolo, epoca in cui la figura della donna era associata alla stregoneria e dove la superstizione e le credenze popolari condannavano donne innocenti, accusate di stregoneria. È ammirevole la volontà dell’autrice di ambientare questa storia nella nostra Italia, finalmente possiamo leggere e apprezzare una storia tutta made in Italy. E vi annuncio già una novità: Netflix ha acquisito i diritti per la realizzazione di una serie tv, anch'essa composta con attori italiani.
La protagonista della storia è Adelaide, una giovane levatrice che si prende cura del fratellino Valente, dopo la dipartita della nonna. È una ragazza di sedici anni che dimostra di essere cresciuta troppo in fretta e che ha sulle spalle una grande responsabilità, quella di crescere suo fratello e di lavorare per portare il pane a casa. In quell’epoca in cui si credeva alle maledizioni e alle pratiche magiche come la stregoneria si respirava un’aria pesante di terrore e di accuse, soprattutto le donne – da sempre accusate di essere fedeli del demonio - dovevano stare attente nel parlare e nel comportarsi perché una parola di troppo o un gesto strano poteva portarla sul rogo. Ed è questo il destino cui va incontro Adelaide, che dopo aver fatto nascere una bambina che sfortunatamente muore poco dopo il parto, viene accusata di essere una strega. A questo punto non può far altro che abbandonare la propria casa e rifugiarsi nelle Città Perdute, una comunità composta da sole donne che vivono nascoste nel bosco. Ed è proprio qui che conosce Tebe, Persepolis e tante altre, tutte donne determinate e indipendenti delle quali l’autrice fa emergere perfettamente la loro personalità, caratterizzandole nei loro pregi e difetti. Come potrete constatare i veri antagonisti del romanzo sono gli uomini, figure che incarnano i pregiudizi e la misoginia, il razzismo e l’ignoranza, in un’epoca in cui gli stessi sostenitori della Chiesa condannano e mietono vittime innocenti. Ma ci sono due protagonisti maschili che si differenziano da tutti gli altri: il primo è frate Filippo che anche se ha un ruolo piccolo e quasi irrilevante fa emergere la sua personalità; il secondo è Pietro, un ragazzo perspicace e sicuro di sé che torna da Roma dopo alcuni anni passati a studiare e che incrocia la strada di Ade. Il problema è che Pietro è il figlio di un sostenitore della Chiesa Cattolica che ha il compito di scovare le streghe. È dolcissimo il legame di amicizia e poi il sentimento di amore che nasce tra Ade e Pietro; un amore che con i suoi colori illumina il grigiore di quel tempo ingiusto e pieno di pregiudizi. Tiziana Triana ha dato vita ad una serie intrigante, avvincente e misteriosa che già dalle prime pagine ci risucchia al suo interno e ci fa provare emozioni contrastanti. La prosa riesce a coinvolgerci, a mantenere costante l’attenzione sulle vicende che diventano man mano sempre più oscure e affascinanti. Ammiro l’autrice per il suo riuscire a celare quante più cose possibili e a regalarci una storia intrigante e coinvolgente, ricca di segreti e indagini dell’inquisizione che come un puzzle perfettamente incastrato pian piano assembla ogni tassello per darci alla fine un quadro completo di tutta la vicenda. L’ambientazione storica è molto fedele a quella realmente accaduta, l’autrice ricostruisce ogni atteggiamento, ogni uso e costume dell’epoca con una tale perfezione da farci sentire spettatore di quella vicenda, da farci sentire gli odori, i profumi e i suoni di quel tempo, ma soprattutto gli intrighi e il pericolo, come se stessimo guardando un film perfettamente architettato dal regista. Sicuramente nella parte finale vengono fuori gli elementi fantasy che verranno trattati meglio nei volumi successivi. Chissà cosa succederà nel secondo volume, io sono curiosa. E voi?
La protagonista della storia è Adelaide, una giovane levatrice che si prende cura del fratellino Valente, dopo la dipartita della nonna. È una ragazza di sedici anni che dimostra di essere cresciuta troppo in fretta e che ha sulle spalle una grande responsabilità, quella di crescere suo fratello e di lavorare per portare il pane a casa. In quell’epoca in cui si credeva alle maledizioni e alle pratiche magiche come la stregoneria si respirava un’aria pesante di terrore e di accuse, soprattutto le donne – da sempre accusate di essere fedeli del demonio - dovevano stare attente nel parlare e nel comportarsi perché una parola di troppo o un gesto strano poteva portarla sul rogo. Ed è questo il destino cui va incontro Adelaide, che dopo aver fatto nascere una bambina che sfortunatamente muore poco dopo il parto, viene accusata di essere una strega. A questo punto non può far altro che abbandonare la propria casa e rifugiarsi nelle Città Perdute, una comunità composta da sole donne che vivono nascoste nel bosco. Ed è proprio qui che conosce Tebe, Persepolis e tante altre, tutte donne determinate e indipendenti delle quali l’autrice fa emergere perfettamente la loro personalità, caratterizzandole nei loro pregi e difetti. Come potrete constatare i veri antagonisti del romanzo sono gli uomini, figure che incarnano i pregiudizi e la misoginia, il razzismo e l’ignoranza, in un’epoca in cui gli stessi sostenitori della Chiesa condannano e mietono vittime innocenti. Ma ci sono due protagonisti maschili che si differenziano da tutti gli altri: il primo è frate Filippo che anche se ha un ruolo piccolo e quasi irrilevante fa emergere la sua personalità; il secondo è Pietro, un ragazzo perspicace e sicuro di sé che torna da Roma dopo alcuni anni passati a studiare e che incrocia la strada di Ade. Il problema è che Pietro è il figlio di un sostenitore della Chiesa Cattolica che ha il compito di scovare le streghe. È dolcissimo il legame di amicizia e poi il sentimento di amore che nasce tra Ade e Pietro; un amore che con i suoi colori illumina il grigiore di quel tempo ingiusto e pieno di pregiudizi. Tiziana Triana ha dato vita ad una serie intrigante, avvincente e misteriosa che già dalle prime pagine ci risucchia al suo interno e ci fa provare emozioni contrastanti. La prosa riesce a coinvolgerci, a mantenere costante l’attenzione sulle vicende che diventano man mano sempre più oscure e affascinanti. Ammiro l’autrice per il suo riuscire a celare quante più cose possibili e a regalarci una storia intrigante e coinvolgente, ricca di segreti e indagini dell’inquisizione che come un puzzle perfettamente incastrato pian piano assembla ogni tassello per darci alla fine un quadro completo di tutta la vicenda. L’ambientazione storica è molto fedele a quella realmente accaduta, l’autrice ricostruisce ogni atteggiamento, ogni uso e costume dell’epoca con una tale perfezione da farci sentire spettatore di quella vicenda, da farci sentire gli odori, i profumi e i suoni di quel tempo, ma soprattutto gli intrighi e il pericolo, come se stessimo guardando un film perfettamente architettato dal regista. Sicuramente nella parte finale vengono fuori gli elementi fantasy che verranno trattati meglio nei volumi successivi. Chissà cosa succederà nel secondo volume, io sono curiosa. E voi?
Raffaella
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