giovedì 14 maggio 2020

RECENSIONE "Come un respiro" di Ferzan Ozpetek

Una storia pensata e scritta come se fosse film, quindi vi consiglio di leggerla come se fosse una vera e propria sceneggiatura cinematografica abilmente tessuta da uno dei più grandi registi odierni. Una storia che porta il lettore a riflettere costantemente ponendolo al centro del romanzo e che nel finale non risolve tutto ma lascia interrogativi aperti, permettendogli di formulare il proprio finale, diverso da persona a persona.


TITOLO: Come un respiro
SERIE: autoconclusivo
AUTORE: Ferzan Ozpetek
DATA DI PUBBLICAZIONE: 12 Maggio 2020
EDITORE: Mondadori
GENERE: narrativa contemporanea
AMBIENTAZIONE: Italia - Istanbul
FINALE: chiuso
PROTAGONISTI: Elsa e Adele, sorelle.





TRAMA

È una domenica mattina di fine giugno e Sergio e Giovanna, come d'abitudine, hanno invitato a pranzo nel loro appartamento al Testaccio due coppie di cari amici. Stanno facendo gli ultimi preparativi in attesa degli ospiti quando una sconosciuta si presenta alla loro porta. Molti anni prima ha vissuto in quella casa e vorrebbe rivederla un'ultima volta, si giustifica. Il suo sguardo sembra smarrito, come se cercasse qualcuno. O qualcosa. Si chiama Elsa Corti, viene da lontano e nella borsa che ha con sé conserva un fascio di vecchie lettere che nessuno ha mai letto. E che, fra aneddoti di una vita avventurosa e confidenze piene di nostalgia, custodiscono un terribile segreto.

Riaffiora così un passato inconfessabile, capace di incrinare anche l'esistenza apparentemente tranquilla e quasi monotona di Sergio e Giovanna e dei loro amici, segnandoli per sempre.

Ferzan Ozpetek, al suo terzo libro, dà vita a un intenso thriller dei sentimenti, che intreccia antiche e nuove verità trasportando il lettore dall'oggi alla fine degli anni Sessanta, da Roma a Istanbul, in un emozionante susseguirsi di colpi di scena, avanti e indietro nel tempo. Chi è davvero Elsa Corti? Come mai tanti anni prima ha lasciato l'Italia quasi fuggendo, allontanandosi per sempre dalla sorella Adele, cui era così legata?

Pagina dopo pagina, passioni che parevano sopite una volta evocate riprendono a divampare, costringendo ciascuno a fare i conti con i propri sentimenti, i dubbi, le bugie. Il presente si mescola al passato per narrare la potenza della vita stessa, che obbliga a scelte da cui non si torna più indietro. Ma anche per celebrare - come solo Ozpetek sa fare - una Istanbul magica, sensuale e tollerante, con i suoi antichi hamam, i palazzi ottomani che si specchiano nel Bosforo, i vecchi quartieri oggi scomparsi.

RECENSIONE

Come un respiro è il nuovo romanzo di narrativa contemporaneo con un’alta componente misteriosa del regista e scrittore Ferzan Ozpetek, capace di esaminare le profondità dell’animo umano con l’abilità di un vero direttore artistico dei sentimenti e delle emozioni.
Il tema su cui poggia la storia è la rivalità tra sorelle in amore, due donne forti segnate da un’infanzia traumatica che le unirà in modo indissolubile. Adele è la sorella timida, introversa e remissiva; Elsa invece, è quella solare e coraggiosa che fugge dall'Italia per andare nella bellissima Istanbul dove potrà sentirsi libera e audace. Due sorelle indivisibili che a causa di bugie, gelosie e asti distruggono il loro legame e vivono due vite separate. Già dalle prime pagine si avverte il tocco tangibile di un regista che sa esaminare e scavare negli abissi dell’animo umano, riportare a galla emozioni, sensazioni, stati d’animo e tutte le sfumature di un personaggio, come anche l’abilità di saper descrivere perfettamente un paesaggio o un’ambiente, di far percepire al lettore suoni, odori e sapori in maniera perfetta. In questo libro la verità è inafferrabile, fondamentale per rimettere a posto tutti i pezzi, ma a volte, significa smarrire qualcosa: se stessi, la nostra libertà e chi amiamo di più al mondo. L’autore esplora perfettamente il tema della falsità, dei rapporti costruiti sulla finzione che ci allontanano dalle persone che amiamo, ma prima o poi la verità viene a presentare un conto salato e allora, il nostro castello di certezze crollerà.
A questo punto ci sono due vie: perdere tutto o avere consapevolezza delle azioni che abbiamo compiuto. Riusciranno Elsa e Adele a ritrovarsi? Una storia che ci insegna quanto sia importanti essere sinceri e dire la verità, nonostante possa far male alle persone a cui vogliamo bene. La verità rende liberi gli individui; la menzogna invece ci intrappola in una gabbia invisibile. La vita non si ferma mai, scorre e va avanti senza sosta, sta a noi decidere come viverla e non perdere tempo in cose futili. Come un respiro è una storia pensata e scritta come se fosse film, quindi vi consiglio di leggerla come se fosse una vera e propria sceneggiatura cinematografica abilmente tessuta da uno dei più grandi registi odierni. Una storia che porta il lettore a riflettere costantemente ponendolo al centro del romanzo e che nel finale non risolve tutto ma lascia interrogativi aperti, permettendogli di formulare il proprio finale, diverso da persona a persona.



Raffaella








33 commenti:

  1. A tratti mi è sembrato di leggere un Harmony. Deludente per me che ho tanto amato i film di Ozpetek.

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    1. Niente di esaltante, a tratti monotono e alla fine non ho neanche capito come il reggi sigarette sia passato nelle mani di Adele...se qualcuno lo sa me lo può chiarire? Grazie

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  2. Anch'io vorrei capire come il reggi sigarette sia passato ad Adele

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  3. A me è piaciuto molto, è intrigante e mi ha emozionata. Ma vorrei tanto capire chi fosse la persona con l'oggetto, un particolare portasigarette e come mai ce l'abbia Adele alla fine. Grazie

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    1. condivido! ho appena finito il libro.letto in un giorno!mi sto arrovellando sul finale...forse Adele ha letto le lettere di Elsa...e forse Elsa ha spedito in dono lo strano anello..

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  4. il finale del libro resterà un mistero come il finale di Napoli velata

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  5. Se il finale voleva essere Un Colpo di Scena ,credo non gli sia riuscito

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  6. In realtà Elsa è Adele e viceversa

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    1. Questa è l'interpretazione più plausibile

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    2. Anch’io ho pensato a questa conclusione ☺️👍🏽

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  7. Per me l'anello rappresenta un oggetto di "uso comune" per una certa categoria di persone.
    L'anello è un simbolo di una vita sprecata vissuta senza amore.
    Il gesto di Adele nel tirare fuori l'anello fa capire che ha condotto una vita (frivola e vuota) simile ad Elsa e a quella donna che Elsa incontra alla stazione di Venezia.

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  8. Il significato che ho attribuito a questo passaggio è che in ogni storia che raccontiamo c’è sempre qualcosa che si sceglie di omettere, ad esempio un incontro tra le due sorelle.

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  9. Mi consola che non sono l'unica a non aver capito il finale.
    Eppure lo vorrei capire.

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  10. vorrei capire anche io riguardo il bocchino che estrae dalla borsa Adele ma che in realtà aveva ricevuto Elsa alla stazione.🤔

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  11. Il finale mi ha deluso, non si può legfete un libro, arrivare alla fine e non capire!! Che lo spieghi lo scrittore allora...o non lo sa neanche lui?

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  12. secondo me il bocchino allude alla presenza di Adele nella vita della sorella anche se apparentemente non se ne piu interessata

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  13. finale deludente e incomprensibile, non mi ha entusiasmato

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  14. Amo molto Ozpetek come regista e speravo di ritrovare nel suo nuovo libro la stessa magia che esplode nei suoi film.
    ..ma ne sono rimasta delusa.
    L unica magia l ho ritrovata nella descrizione della sua Istambul

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  15. L'anello è come se fosse un messaggio dell'autore per dirci che anche se lontane le due sorelle in fondo hanno continuato a vivere in simbiosi,incontrando persone simili...

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  16. mi sto arrovellando sul finale...forse Adele ha letto le lettere di Elsa...e forse Elsa ha spedito in dono alla sorella lo strano anello..

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  17. ho finito di leggere il libro ieri sera, bisogna che rilegga le prime pagine (momento di quando era alla stazione dei treni) x vedere se capisco meglio il finale.
    anche napoli velata il finale a sorpresa.

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  18. Forse la signora che dice di essere Adele,
    in verità, è Elsa.

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    1. Sicuramente è proprio così.. l’ho pensato anch’io 🥰👍🏽

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  19. Ho appena finito di leggere il libro ed ho le vostre stesse perplessità: trama scontata e deludente ,il finale potrebbe essere l'unica cosa interessante se letto in un unica chiave, che le bugie accompagnano la vita di molte personne, in fondo ognuno di loro mente.....

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  20. Ho finito ora di leggere il libro Elsa non può essere Adele altrimenti chi è morto nella vecchia casa......posso solo pensare che Elsa abbia inviato il reggi sigaretta alla sorella e quindi abbia letto tutte le lettere ma accuratamente richiuse e rispedite al mittente perchè non vuole ammettere la realtà di quanto accaduto, cosi' come Giovanna non vuole vedere la natura di Sergio e il suo rapporto con Leonardo.

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  21. Secondo me dopo la morte del marito Adele esce di testa , impazzisce , scappa in Turchia e assume l identità di sua sorella .. elsa invece si rifà una vita e , siccome l appartamento era della sorella, lo vende a nome suo fingendosi Adele. Le lettere siccome indirizzate ad Adele ritornano sempre al mittente. Muore infatti una volta in quella casa perché rivive il suo choc. Elsa si precipita quando capisce la situazione è realizza l inganno della sorella continuando a fingersi Adele con gli altri e raccontando la storia dal suo punto di vista. In quest ottica nelle lettere Adele cerca di rivivere la sua storia facendoci capire quanto fosse stata spietata e cercando di farsene una ragione. D’altronde i caratteri erano diversi all inizio e nelle lettere lei dice di essere cambiata , di essere diventata un’altra persona .. all’inizio dice proprio di aver iniziato una nuova esistenza .. adesso poteva essere chi voleva ... e lei voleva essere Elsa.

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  22. Secondo me dopo la morte del marito Adele esce di testa , impazzisce , scappa in Turchia e assume l identità di sua sorella .. elsa invece si rifà una vita e , siccome l appartamento era della sorella, lo vende a nome suo fingendosi Adele. Le lettere siccome indirizzate ad Adele ritornano sempre al mittente. Muore infatti una volta in quella casa perché rivive il suo choc. Elsa si precipita quando capisce la situazione è realizza l inganno della sorella continuando a fingersi Adele con gli altri e raccontando la storia dal suo punto di vista. In quest ottica nelle lettere Adele cerca di rivivere la sua storia facendoci capire quanto fosse stata spietata e cercando di farsene una ragione. D’altronde i caratteri erano diversi all inizio e nelle lettere lei dice di essere cambiata , di essere diventata un’altra persona .. all’inizio dice proprio di aver iniziato una nuova esistenza .. adesso poteva essere chi voleva ... e lei voleva essere Elsa.

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    1. Ho finito oggi di leggerlo. X ore ho cercato di capire il finale. Ho pensato come Lisa. Oppure ognuno ha il suo finale personale!!!!

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