Buon pomeriggio lettori, Raffaella ci parla de Il volto dell'assassino, il thriller psicologico di Amy McLellan uscito oggi con Corbaccio. Cosa e quanto siete disposti a fare per vostro fratello o vostra sorella?
TITOLO: Il volto dell'assassino
TITOLO ORIGINALE: Remember me
SERIE: no serie, autoconclusivo
AUTORE: Amy McLellan
DATA D’USCITA: 14 Maggio 2020
EDITORE: Corbaccio
GENERE: thriller psicologico
AMBIENTAZIONE: Inghilterra
FINALE: chiuso
PROTAGONISTA: Sarah, donna che ha soffre di un disturbo neurologico.
TRAMA
In seguito a un drammatico incidente, Sarah ha cominciato a soffrire di un disturbo neurologico molto particolare: ha perso in parte la memoria, ma soprattutto non riesce più a riconoscere i volti delle persone. Da allora vive con la sorella vedova e con il nipote. Fino a quando, una sera, qualcuno si introduce a casa loro e, mentre Sarah guarda la televisione, la sorella viene pugnalata a morte. Sarah accorre sentendo delle grida provenire dalla cucina, e vede un uomo accanirsi sul corpo della sorella. Ma lei sa che il ricordo di quel viso si perderà per sempre nella nebbia della sua mente e che arrivare capire cosa è successo sarà un'impresa praticamente impossibile. Eppure deve provarci...
RECENSIONE
Il volto dell’assassino è un thriller psicologico narrato dal punto di vista in prima persona già dalle prime pagine ci fa entrare nel vivo della storia attraverso l’angoscia, la paura e la disperazione della protagonista Sarah, che è contemporaneamente colpevole e innocente. A causa di un incidente che le ha portato via la capacità di riconoscere i visi delle persone, Sarah non è più la stessa e la sua vita è cambiata radicalmente: niente più incontri sociali, feste e uscite perché non sa mai chi potrebbe esserci dall'altra parte.
L’autrice ha saputo dosare in modo brillante momenti soffocanti che fanno emergere il suo presente difficile fatto di paure e timori di affrontare il mondo esterno con momenti in cui la tensione viene smorzata attraverso i pensieri esilaranti della protagonista che fanno parte della sua identità ribelle e solare ormai perduta. Un affresco affascinante e sfaccettato che inizia più lentamente e via via diventa sempre più serrato e agghiacciante grazie alla capacità dell’autrice di saper mantenere il lettore in bilico, di svelare un segreto dopo l’altro, di fare incredibili scoperte su Sarah e sua sorella Joanna e di tenerci sul filo del rasoio tra dissociarsi da lei e il provare compassione per la sua condizione. Sarah è il personaggio centrale, fondamentalmente imperfetto ma intrigante, per la quale il lettore nel corso della lettura prova contemporaneamente amore e odio: a volte proviamo empatia per le sue frustrazioni, le sue paure e la visione penetrante di chi è e di come la sua malattia influenzi la sua vita quotidiana; altre volte invece, sospettiamo della sua innocenza. La McLellan ci trasmette un senso autentico di claustrofobia che ruota attorno alle condizioni mentali della protagonista e che aiuta a costruire la narrazione in un crescendo sorprendente. Lo stile di scrittura è impeccabile, affascinante, oscuro e imprevedibile che sa come attirare i lettori in un libro pieno di colpi di scena, segreti, odio, amore e bugie. Perfetta è anche la narrazione dettagliata e sensibile della condizione della protagonista e della sua malattia che ci offre abbastanza dettagli e informazioni sugli effetti che quest’ultima ha su di lei. In conclusione posso affermare di aver letto un buon thriller che mette in bella vita uno psicopatico e che ci spinge a porre a noi stessi questa domanda: cosa e quanto sei disposto a fare per tuo fratello o tua sorella?
Raffaella
L’autrice ha saputo dosare in modo brillante momenti soffocanti che fanno emergere il suo presente difficile fatto di paure e timori di affrontare il mondo esterno con momenti in cui la tensione viene smorzata attraverso i pensieri esilaranti della protagonista che fanno parte della sua identità ribelle e solare ormai perduta. Un affresco affascinante e sfaccettato che inizia più lentamente e via via diventa sempre più serrato e agghiacciante grazie alla capacità dell’autrice di saper mantenere il lettore in bilico, di svelare un segreto dopo l’altro, di fare incredibili scoperte su Sarah e sua sorella Joanna e di tenerci sul filo del rasoio tra dissociarsi da lei e il provare compassione per la sua condizione. Sarah è il personaggio centrale, fondamentalmente imperfetto ma intrigante, per la quale il lettore nel corso della lettura prova contemporaneamente amore e odio: a volte proviamo empatia per le sue frustrazioni, le sue paure e la visione penetrante di chi è e di come la sua malattia influenzi la sua vita quotidiana; altre volte invece, sospettiamo della sua innocenza. La McLellan ci trasmette un senso autentico di claustrofobia che ruota attorno alle condizioni mentali della protagonista e che aiuta a costruire la narrazione in un crescendo sorprendente. Lo stile di scrittura è impeccabile, affascinante, oscuro e imprevedibile che sa come attirare i lettori in un libro pieno di colpi di scena, segreti, odio, amore e bugie. Perfetta è anche la narrazione dettagliata e sensibile della condizione della protagonista e della sua malattia che ci offre abbastanza dettagli e informazioni sugli effetti che quest’ultima ha su di lei. In conclusione posso affermare di aver letto un buon thriller che mette in bella vita uno psicopatico e che ci spinge a porre a noi stessi questa domanda: cosa e quanto sei disposto a fare per tuo fratello o tua sorella?
Raffaella
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