giovedì 14 maggio 2020

RECENSIONE "Il volto dell'assassino" di Amy McLellan

Buon pomeriggio lettori, Raffaella ci parla de Il volto dell'assassino, il thriller psicologico di Amy McLellan uscito oggi con Corbaccio. Cosa e quanto siete disposti a fare per vostro fratello o vostra sorella?


TITOLO: Il volto dell'assassino
TITOLO ORIGINALE: Remember me
SERIE: no serie, autoconclusivo
AUTORE: Amy McLellan
DATA D’USCITA: 14 Maggio 2020
EDITORE: Corbaccio
GENERE: thriller psicologico
AMBIENTAZIONE: Inghilterra
FINALE: chiuso
PROTAGONISTA: Sarah, donna che ha soffre di un disturbo neurologico. 




TRAMA

In seguito a un drammatico incidente, Sarah ha cominciato a soffrire di un disturbo neurologico molto particolare: ha perso in parte la memoria, ma soprattutto non riesce più a riconoscere i volti delle persone. Da allora vive con la sorella vedova e con il nipote. Fino a quando, una sera, qualcuno si introduce a casa loro e, mentre Sarah guarda la televisione, la sorella viene pugnalata a morte. Sarah accorre sentendo delle grida provenire dalla cucina, e vede un uomo accanirsi sul corpo della sorella. Ma lei sa che il ricordo di quel viso si perderà per sempre nella nebbia della sua mente e che arrivare capire cosa è successo sarà un'impresa praticamente impossibile. Eppure deve provarci...

RECENSIONE

Il volto dell’assassino è un thriller psicologico narrato dal punto di vista in prima persona già dalle prime pagine ci fa entrare nel vivo della storia attraverso l’angoscia, la paura e la disperazione della protagonista Sarah, che è contemporaneamente colpevole e innocente. A causa di un incidente che le ha portato via la capacità di riconoscere i visi delle persone, Sarah non è più la stessa e la sua vita è cambiata radicalmente: niente più incontri sociali, feste e uscite perché non sa mai chi potrebbe esserci dall'altra parte.
L’autrice ha saputo dosare in modo brillante momenti soffocanti che fanno emergere il suo presente difficile fatto di paure e timori di affrontare il mondo esterno con momenti in cui la tensione viene smorzata attraverso i pensieri esilaranti della protagonista che fanno parte della sua identità ribelle e solare ormai perduta. Un affresco affascinante e sfaccettato che inizia più lentamente e via via diventa sempre più serrato e agghiacciante grazie alla capacità dell’autrice di saper mantenere il lettore in bilico, di svelare un segreto dopo l’altro, di fare incredibili scoperte su Sarah e sua sorella Joanna e di tenerci sul filo del rasoio tra dissociarsi da lei e il provare compassione per la sua condizione. Sarah è il personaggio centrale, fondamentalmente imperfetto ma intrigante, per la quale il lettore nel corso della lettura prova contemporaneamente amore e odio: a volte proviamo empatia per le sue frustrazioni, le sue paure e la visione penetrante di chi è e di come la sua malattia influenzi la sua vita quotidiana; altre volte invece, sospettiamo della sua innocenza. La McLellan ci trasmette un senso autentico di claustrofobia che ruota attorno alle condizioni mentali della protagonista e che aiuta a costruire la narrazione in un crescendo sorprendente. Lo stile di scrittura è impeccabile, affascinante, oscuro e imprevedibile che sa come attirare i lettori in un libro pieno di colpi di scena, segreti, odio, amore e bugie. Perfetta è anche la narrazione dettagliata e sensibile della condizione della protagonista e della sua malattia che ci offre abbastanza dettagli e informazioni sugli effetti che quest’ultima ha su di lei. In conclusione posso affermare di aver letto un buon thriller che mette in bella vita uno psicopatico e che ci spinge a porre a noi stessi questa domanda: cosa e quanto sei disposto a fare per tuo fratello o tua sorella?


Raffaella







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