mercoledì 16 settembre 2020

RECENSIONE "A un millimetro di cuore" di Massimo Bisotti





TITOLO: A un millimetro di cuore
SERIE: no serie, autoconclusivo
AUTORE: Massimo Bisotti
DATA DI PUBBLICAZIONE: 1 Settembre 2020
EDITORE: Mondadori
GENERE: narrativa contemporanea 
FINALE: chiuso
PROTAGONISTA: Meg, donna restia ad impegnarsi in una relazione.






TRAMA

Si può aver paura della solitudine e al tempo stesso aver paura di essere amati? Se lo sta chiedendo Meg, sola in una casa ormai vuota. Demian, lo scrittore e l'uomo con cui ha vissuto gli ultimi due anni se n'è andato senza darle nessuna spiegazione: solo i suoi scritti a parlare per lui. Da tempo la loro storia aveva iniziato a logorarsi, fra abitudine, noia e disillusione, eppure Meg non era preparata a un distacco. Per una vita era stata lei ad andarsene, incapace di cedere del tutto ai sentimenti e convinta che ognuno dovesse farcela da solo, e ora si trovava a fare i conti con l'abbandono. Meg aveva conosciuto Demian mentre lui era in coma, in seguito a un drammatico incidente. Al risveglio, lui era riuscito a liberarla da un sentimento che era diventato un chiodo fisso, quello per George Cabot, un uomo immaginario che aveva conosciuto solo in sogno. Si era fissata con l'idea di poterlo incontrare nella sua realtà, innamorata dell'amore perfetto e utopistico, ma si era poi disillusa. George Cabot altro non era che il personaggio di un libro di Demian. Con pazienza e cura, Demian l'aveva strappata a quell'illusione e le aveva regalato una storia vera, concreta, tacendole tuttavia molti dettagli del suo passato. Ora che è sparito Meg è frastornata e non sa cosa fare. È il momento di pensare a se stessa o di alimentare la speranza che Demian ritorni? E se per una serie di strane coincidenze si accorgesse della reale esistenza di George Cabot? Cosa cambierebbe nel suo instabile cuore?


RECENSIONE

Massimo Bisotti torna con un nuovo romanzo di narrativa - seguito de La luna blu -, incentrato sull'amore di una coppia, Meg e Demian, che col tempo sbiadisce, a causa della routine, dell’insoddisfazione e dell’apatia. Rincontriamo Meg, una donna che non riesce a vivere totalmente una relazione ed è restia a impegnarsi. Proprio per questo, per allontanarsi dalla realtà che la circonda, sceglie di lasciarsi andare solo nei sogni lucidi dove incontra il suo uomo ideale, George, fino a quando non scopre che lui esiste veramente. Ma il George reale corrisponderà all’uomo che ha conosciuto nei suoi sogni? Dall’altra parte vediamo un Demian inafferrabile, quasi impalpabile, che fugge e lascia sola Meg. Un Demian che ci fa conoscere il suo passato, la storia e le esperienze che ha vissuto. La sua è una figura che non si manifesta per tutto il libro ma che condiziona le scelte degli altri personaggi. La storia ci viene narrata dal solo punto di vista di Meg che ripercorre la sua vita, alternando passato, presente e la concezione di un futuro non ben definita. Ci porta a riflettere, a porci delle domande e a dare una risposta ad altre che vengono presentate dall'autore. Sicuramente è un libro diverso dal precedente perché chiarisce alcune questioni rimaste in sospeso nel primo volume e ciò lo rende certamente più piacevole. Sono presenti ancora una volta metafore, figure retoriche e ragionamenti filosofici per spiegare l’amore in tutta la sua grandezza e ritroviamo anche l’aspetto onirico, caratteristica insita nella scrittura dell’autore. Insomma, A un millimetro dal cuore è un romanzo che esplora l’amore e la vita in tutte le loro sfumature e che ci insegna a cogliere i brevi momenti di felicità e a non sprecarli, perché i momenti bui sono sempre dietro l’angolo, pronti a soffocarci e a renderci fragili. 


Raffaella





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