DATA DI PUBBLICAZIONE: 20 Ottobre 2020
TITOLO: Tolkien. Il creatore della terra di mezzo
AUTORE: Catherine Mellwaine
GENERE: arte, cinema
EDITORE: Mondadori
TRAMA
J. R. R. Tolkien era un uomo dai mille talenti: esperto linguista, filologo, studioso di letteratura e folclore, ovviamente grande scrittore e creatore di mondi. Ma era anche un abilissimo pittore e disegnatore. Lo testimoniano i ricchi materiali, in gran parte inediti, raccolti in questo volume: lettere, appunti, ma soprattutto illustrazioni, mappe, schizzi di luoghi e personaggi, che mostrano come abbia preso forma nell'immaginazione dello scrittore la Terra di Mezzo che ha affascinato e affascina i sempre più numerosi appassionati di fantasy.
BLOG TOUR: Le trasposizioni cinematografiche
- Nel 1977 Jules Bass e Arthur Rankin Jr. realizzarono per la TV americana una versione televisiva de Lo hobbit - il predecessore letterario de Il signore degli anelli, e l'anno dopo fu l'illustre animatore Ralph Bakshi a portare sul grande schermo la prima parte de Il signore degli anelli. Il film di Bakshi, innovativo nelle tecniche e ricco di suggestioni anni '70, ha i suoi meriti artistici e narrativi, ma s'interrompe, in maniera un po' troppo brusca, a metà della storia. Ovviamente era previsto un seguito, che però non vide mai la luce. Furono di nuovo Bass e Rankin jr. a realizzare la parte conclusiva della storia per la televisione, con il mediocre Il ritorno del re (1980). ll cartone riscosse un buon successo di pubblico e fu particolarmente lodato dalla critica, soprattutto riguardo al doppiaggio, anche se spesso era caratterizzato da inflessioni americane o germaniche. Il film ricevette un Peabody Award per Romeo Muller e una nomination agli Hugo Award per la miglior prestazione drammatica, ma fu sconfitto da Star Wars. L'animazione è stata sia apprezzata che criticata. Alcuni recensori l'hanno vista come uno dei punti di forza del film, ma delle inaccuratezze nel disegno di molti personaggi tolkieniani hanno fatto storcere il naso a molti suoi fan e a diversi critici, tra i quali John J. O'Connor del The New York Times.
- Alla metà negli anni '90, la Miramax iniziò a elaborare il progetto di un ambizioso adattamento de Il signore degli anelli per la regia del neozelandese Peter Jackson, autore di alcuni bizzarri e innovativi film horror, e del brillante dramma Creature del cielo. Il suo titolo è Hobibit. Quando i proprietari della Miramax (ovvero la Disney) si tirarono indietro, sconcertati dalla mole dell'impresa, fu lasciata a Jackson la possibilità di continuare con un altro studio. Nel 1999 il progetto approdò a casa New Line, con gli executive di Miramax Harvey Weinstein e Bob Weinstein, a mantenere i crediti di produttori esecutivi, e Jackson avviò l'impresa titanica di girare tre film di tale portata contemporaneamente, in barba allo scetticismo generale e ai timori del fan di Tolkien.
- Il signore degli anelli - La compagnia dell'anello uscì nel dicembre del 2001, Il signore degli anelli - Le due torri nel dicembre del 2002 e il capitolo finale, Il signore degli anelli - Il ritorno del re, nello stesso mese dell'anno seguente: il successo critico e commerciale fu immediato, ed enorme. Tra i vari allori, la trilogia portò a casa 17 Oscar, quattro per La compagnia dell'anello, due per Le due torri e undici per Il ritorno del re, che vinse in tutte le categorie in cui era nominato. Le nomination, in totale, furono 30, con le quali la trilogia di Jackson superò il record di quella de Il padrino, a quota 28.
La principal photography di The Hobbit è inizia finalmente il 21 marzo 2011, e un paio di mesi dopo giunge la conferma che i due film saranno intitolati The Hobbit: An Unexpected Journey e The Hobbit: There and Back Again. A pochi mesi dalla release del primo film, arriva la notizia che Lo hobbit diventa una trilogia, con l'aggiunta di un episodio di mezzo, Lo Hobbit: la desolazione di Smaug.
Il 22 dicembre 2013 debutta a Los Angeles il secondo capitolo di questa nuova trilogia tolkeniana che da un budget di 225 milioni riesce a incassarne 953 e rotti; il cast ritorna al completo ma il pubblico è impaziente di fare la conoscenza di Smaug/Benedict Cumberbatch; l'attore, come da tradizione ormai per la saga fantasy, ha fatto uso della tecnica di body motion capture per dare vita alla sua brillante interpretazione del drago. Il film vede il ritorno di Orlando Bloom, anche se in realtà Legolas non compare nell'opera letteraria. Inoltre è presente anche un personaggio nuovo di zecca, la bella elfa Tauriel, capo delle guardie di Mirkwood, interpretata da Evageline Lily. Queste variazioni sul materiale originale hanno fatto storcere il naso ai puristi ma per lo più li pubblico ha apprezzato il ritorno dell'infallibile arciere e l'introduzione di un elemento femminile in un cast prevalentemente maschile. Il secondo capitolo si conclude con una sorta di cliffhanger, con Smaug che spicca il volo, pronto a elargire fiamme e distruzione e Gandalf che assiste alla venuta dell'oscuro Lord Sauron.
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