TITOLO: Askja
TITOLO ORIGINALE: Askja
SERIE: #2 La trilogia islandese
AUTORE: Ian Manook
DATA D’USCITA: 5 Novembre 2020
EDITORE: Fazi Editore
GENERE: thriller poliziesco
AMBIENTAZIONE: Islanda
FINALE: chiuso
TRAMA
Nel deserto di cenere dell’Askja, nel cuore dell’Islanda, viene avvistato il corpo imbrattato di sangue di una donna. L’ispettore Kornelíus Jakobsson, della polizia criminale di Reykjavík, non fa in tempo ad arrivare sul posto che il corpo è già scomparso nel nulla. Negli stessi giorni, nei pressi della capitale, la giovane poliziotta Botty sta indagando su uno scenario simile: delle tracce di sangue e una bottiglia di vodka in frantumi sono stati rinvenuti sul fondo di un cratere ma, di nuovo, il corpo non si trova. Altro fatto curioso: in entrambi i casi, la memoria dei testimoni lascia alquanto a desiderare. Questi crimini ricordano all’ispettore Kornelíus il fiasco giudiziario che aveva sconvolto l’Islanda a metà degli anni Settanta: due crimini senza cadaveri, senza prove materiali, senza testimoni, solo dei presunti colpevoli che alla fine avevano confessato senza avere il minimo ricordo dei fatti. Nel frattempo, un cecchino semina il panico…
Ian Manook ci porta questa volta in una Islanda più selvaggia, in mezzo agli ingranaggi di una macchinazione politica che rivela il lato oscuro di questa nazione solo apparentemente perfetta. Dopo Heimaey, il secondo capitolo della trilogia islandese: un viaggio sorprendente attraverso luci e ombre di un paese dai mille segreti.
RECENSIONE
Askja è il secondo volume della trilogia islandese di Ian Manook. Veniamo catapultati ancora una volta in Islanda, una terra antica, selvaggia e ostile in uno scenario mozzafiato in cui i colori caldi dei vulcani si scontrano con i colori freddi della neve. Incontriamo ancora una volta il protagonista Kornélius e tutta la sua squadra composta da Ida, Botty e gli altri personaggi che ruotano attorno. Kornélius è un uomo gigante, un troll vero e proprio, dal pessimo carattere incontrollabile, sempre arrabbiato, che infrange le regole, fa quello che vuole senza rispettare la gerarchia e risolve le indagini come ritiene opportuno. In questo libro l’ispettore Kornélius si ritrova ad indagare su un caso davvero complicato: viene avvistato il cadavere di una donna nel deserto di cenere dello stratovulcano Askja ma prima che lui arrivi sul posto il corpo scompare. Dall’altro fronte, precisamente nella capitale Reykjavík, la giovane poliziotta Botty indaga su un caso simile: scene del crimine senza il cadavere della donna. A complicare ulteriormente la vicenda sono i testimoni dei due casi che improvvisamente scompaiono e la presenza misteriosa di un cecchino che semina il panico. Mentre Kornélius e Botty indagano e seguono delle piste, il lettore si ritrova incollato alle pagine del romanzo per scoprire passo dopo passo le prove che vengono scoperte e le indagini che diventano sempre più misteriose e intricate. All’inchiesta si intreccia la vita privata del protagonista, scopriamo un altro tassello del suo passato doloroso che l’ha reso una persona schiva e orgogliosa, la difficoltà a far entrare nella sua vita le donne e vediamo il ritorno di una persona importante della sua vita che deve assolutamente proteggere. Anche questo libro di Ian Manook si rivela un bel thriller intenso e appassionante, con un ritmo che diventa sempre più incalzante, con gli intrighi, le rivelazioni e i colpi di scena descritti. La storia viene costruita nei minimi dettagli, caratterizzando perfettamente i personaggi, facendoci seguire con attenzione le indagini, il tutto sullo sfondo di un’ambientazione ostile che se una parte ci attira, dall'altra ci spinge a fuggire. Uno dei punti di forza della scrittura dell’autore è la sua capacità di descriverci i paesaggi, permettendo al lettore di farci immergere completamente nella storia, di farci ammirare la bellezza di quei luoghi remoti e di schierarci dalla parte dell’ambiente. Particolare attenzione è posta appunto all’ambiente selvaggio islandese, alle sue bellezze naturali e all’importanza di saper preservare la natura in cui viviamo, soprattutto se siamo semplici turisti e non apparteniamo a quel posto. Inoltre, l’autore inserisce anche dell’umorismo con i personaggi secondari e con lo stesso protagonista Kornélius che alleggerisce la tensione del thriller. Pagina dopo pagina mi sono immersa in questo viaggio straordinario, che il lettore ha l’impressione di fare davvero insieme ai personaggi, di vedere un Paese incantato e al tempo stesso difficile, che cambia a seconda di dove ci troviamo. Preparatevi a restare incantati dalla bellezza naturale dell’Islanda e dei muschi e a sentire sulla pelle il gelo di quel luogo che si macchia del rosso del sangue. Un complimento speciale va alla casa editrice per la pregevole traduzione e la pubblicazione di questo altro bellissimo libro.
Raffaella
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