giovedì 26 novembre 2020

RECENSIONE "Fingere" di Riley Hart

Buon pomeriggio lettori, Manuela ci parla di Fingere, il terzo volume della serie Blackcreek di Riley Hart uscito ad inizio mese con Triskell Edizioni. Due uomini da sempre costretti a fingere e a vivere una vita non loro, che si incontrano e si innamorano grazie al fatto di condividere le stesse esperienze. Sapranno essere capaci di credere in se stessi e di affermare la propria natura e le proprie scelte di vita senza doversi conformare a quello che vogliono gli altri? Leggete la storia di Mason e Gavin per scoprirlo.



TITOLO: Fingere
TITOLO ORIGINALE: Pretend
SERIE: #3 Blackcreek, autoconclusivo
AUTORE: Riley Hart
DATA DI PUBBLICAZIONE: 7 Novembre 2020
EDITORE: Triskell Edizioni
GENERE: contemporaneo mm
AMBIENTAZIONE: America
FINALE: chiuso
PROTAGONISTI: Mason, barista; Gavin, insegnante.



TRAMA

Mason Alexander credeva che il suo più grande desiderio fosse quello di avere qualcosa da poter definire suo, qualcosa che non fosse legato al cognome della sua famiglia. Pensava di avercela fatta quando ha comprato il suo bar a Blackcreek… finché una dura verità non gli apre gli occhi, facendogli capire che non hanno fatto altro che mentirgli per tutta la vita. Si ritrova così combattuto tra una famiglia che lo ama e una verità che lo perseguita, e diviso a metà tra la vita a cui aspira per se stesso e gli obblighi che sente verso la sua famiglia. 

Gavin Davis sa bene cosa vuol dire vivere una doppia vita. Non è mai stato facile essere gay con genitori rigorosamente cristiani, convinti che andrà all’inferno. Invece di affrontare le cose, Gavin si è dedicato al lavoro, trovando sollievo nell’insegnamento della musica. Per questo, quando perde il posto presso una scuola privata per aver dato una mano a un ragazzino gay, sente di aver perso non solo il lavoro, ma anche la sua identità. 

Blackcreek è un nuovo inizio per entrambi, per due uomini estremamente leali, che si sentono responsabili per le persone nelle loro vite. Ciò che Mason e Gavin non si aspettano di trovare l’uno nell’altro è un posto in cui possono essere realmente loro stessi. Nonostante siano consapevoli di desiderarsi a vicenda, non sanno come tirarsi fuori dalla situazione in cui si trovano. Intrappolati tra lealtà, doveri, paura, drammi e famiglie, le vite di Mason e Gavin minacciano di allontanarli l’uno dall’altro, se non torneranno a essere fedeli a loro stessi e smetteranno finalmente di fingere. 

RECENSIONE 

Siamo arrivati al terzo e ultimo volume della serie Blackcreek di Riley Hart e stavolta l’autrice ci presenta la storia di Mason Alexander e Gavin Davis finendo di presentarci le varie coppie di questa serie.
Come al solito siamo di fronte a una storia dolce e leggera che però affronta tematiche importanti come la necessità di dover fingere di essere ciò che non si è per accontentare le aspettative delle proprie famiglie. Entrambi i protagonisti infatti sono costretti a nascondere la propria sessualità, i propri sogni e le proprie aspirazioni per compiacere chi dovrebbe amarli e accettarli per quello che sono, ma anche per paure o aspettative create dagli altri. Anche se l’argomento è trattato senza troppo angst, ci porta a riflettere su quanto i condizionamenti esterni possano influire sulle nostre personalità e sulla nostra vita se non si ha il coraggio di vivere per se stessi e non per gli altri. Al tempo stesso ci fa capire come nascondersi a se stessi possa essere destabilizzante, tanto da non riconoscersi più come persone. Ed è quello che succede sia a Mason che a Gavin. 
Mason è un uomo che proviene da una famiglia ricca che possiede vari ristoranti ma da cui si è allontanato dopo la scoperta di un segreto che gli è stato taciuto e che lo ha messo in crisi. E’ un uomo forte, sicuro di sé e fondamentalmente ama avere tutto sotto controllo per far funzionare il suo bar. Vorrebbe avere qualcosa che non sia legato al nome della famiglia e che sia frutto del suo lavoro, ma con la scoperta di quella verità taciutagli si sente diviso tra la vita a cui aspira e gli obblighi verso la sua famiglia. Gavin invece è l’opposto: è fin troppo buono e altruista e tende a sacrificarsi per la felicità degli altri annullando i suoi desideri e mettendosi all’ultimo posto nella scala delle sue priorità. La sua famiglia lo ha obbligato a nascondere la sua sessualità e a conformarsi alla loro mentalità cristiana ristretta che non accetta i gay in quanto sono destinati all’inferno. Gavin per non affrontare le cose si è dedicato solo al lavoro di insegnante, che però perde per aver cercato di aiutare un ragazzino gay. Questo avvenimento gli fa capire di aver perso la sua identità, oltre che un lavoro che ama. Ritorna così a Blackcreek dove conosce Mason che gli offre un lavoro nel suo bar. All’inizio entrambi provano un’attrazione dettata dalla comunanza delle loro situazioni, ma anche dalla capacità di entrare in contatto grazie a una sincerità disarmante che li porterà a condividere segreti ed emozioni mai rivelati a nessuno.
Questo gioco li porterà a legare molto, ma ben presto la realtà e gli obblighi famigliari sempre più grandi andranno a minare il precario equilibrio raggiunto. Tutti e due sono infatti troppo combattuti tra i doveri verso la famiglia e la strada che vorrebbero seguire e tutto ciò rischia di dividerli per sempre. 
La storia gioca molto sulla necessità di essere fedeli a se stessi e sul coraggio di affermare la propria personalità per tornare ad essere vivi e capaci di costruirsi la propria vita e lo fa approfondendo l’analisi introspettiva di entrambi i protagonisti. A controbilanciare l’introspezione c’è una buona trama coinvolgente e varie scene hot e passionali che sono ben amalgamate alla storia e che non risultano eccessive. Il tutto, unito a uno stile fluido e leggero e a una buona dose di dolcezza e romanticismo, fa sì che la storia risulti gradevole e piacevole da leggere regalandoci una bella conclusione per questa serie. Ne consiglio la lettura e per coloro non avessero ancora letto i primi due volumi della serie li invito a recuperarli.


Manuela






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