giovedì 11 febbraio 2021

RECENSIONE "Il giardino dalle mille voci" di Ewald Arenz

 



TITOLO: Il giardino dalle mille voci
TITOLO ORIGINALE: Alte Sorten
SERIE: no serie, autoconclusivo
AUTORE: Ewald Arenz
DATA DI PUBBLICAZIONE: 11 Febbraio 2021
EDITORE: Garzanti
GENERE: narrativa contemporanea
FINALE: chiuso
PROTAGONISTI: Sally, ragazza che vuole fuggire da tutto; Liss, donna che lavora nei campi.




TRAMA

Sally ha diciassette anni e pensa che tutto il mondo sia contro di lei. Fuggire di casa le sembra l'unica soluzione possibile. Non vorrebbe chiedere aiuto a nessuno, ma quando la notte la sorprende si trova di fronte a una fattoria. Ad accoglierla è la timida e taciturna Liss che, senza farle domande, la ospita nella sua grande casa vuota. Il giorno dopo, la donna vorrebbe coinvolgerla nel lavoro dei campi, ma Sally si rifiuta. Finché Liss le apre le porte di un angolo nascosto della sua tenuta: un giardino segreto pieno di rigogliosi alberi da frutto. Sarà lei a insegnare a Sally che solo i cuori più puri possono comprendere la magia della natura. Che sdraiarsi sotto un pero può evocare una dolcezza perduta, assaporare il gusto di un fico portare luce dove c'è troppo buio. Liss non ha mai permesso a nessuno di entrare in quel luogo, ma ha capito che Sally ha bisogno di un rifugio in cui ritrovare sé stessa, dell'abbraccio di quelle foglie e del potere di quei sapori. Forse anche lei, dopo tanto tempo, deve trovare il coraggio di tornarci. Perché il passato e i suoi segreti non possono restare nell'ombra per sempre. Giorno dopo giorno tra le due nasce un'amicizia speciale, un legame unico che dà loro la forza di ricominciare, anche se costa molta fatica. Ma anche il seme deve farsi largo attraverso la terra per germogliare e raggiungere il sole.
Il romanzo che ha conquistato i librai indipendenti tedeschi e ammaliato i lettori. In vetta alle classifiche dal giorno dell'uscita. Una storia in cui la protagonista è la natura con i suoi misteri, il suo linguaggio nascosto, il suo potere salvifico. Due donne che la vita ha posto davanti a scelte difficili e che, insieme, cercano di tornare sul giusto cammino, forti di un'amicizia che ha cambiato la loro esistenza.

RECENSIONE

Il giardino dalle mille voci è un romanzo di narrativa contemporanea di Ewald Arenz. Un libro che mi ha affascinato fin dalla prima pagina e mi ha fatto provare tante emozioni. La scrittura dell’autore è scorrevole, appassionante e poetica tanto da calamitarci alla lettura e non lasciarci finché non abbiamo terminato l’ultima parola. La storia ci viene raccontata da due donne apparentemente molto diverse ma che sono molti simili. Da una parte abbiamo Sally che è scappata dalla clinica in cui era in cura perché stanca di accontentare sempre gli altri e di fare ciò che vogliono loro. Vuole vivere la sua vita, sbagliare, cadere e poi rialzarsi con le sue sole forze, senza l’aiuto di nessuno. Trova rifugio nella fattoria di Liss, una donna solitaria che vive a stretto contatto con la natura e gli animali e che si tiene lontana dagli abitanti del villaggio che la evitano e la osteggiano. Liss offre a Sally non solo un tetto sopra la testa ma anche silenzi che valgono più delle parole. Man mano che leggiamo le due donne si aprono l’una all’altra, si conoscono con i gesti, le brevi parole e gli sguardi e insieme si aiutano a risolvere i tormenti interiori. Nonostante la brevità del libro, la storia è costruita abilmente da due prospettive diverse e intime che rivelano ciò che le due donne celano al mondo e che ci mostrano la loro crescita interiore e il legame che cresce. Le due protagoniste sono caratterizzate perfettamente in ogni sfaccettatura che compone il loro carattere; agli occhi del lettore appaiono autentiche e umane tant’è che il lettore non può far altro che affezionarsi e commuoversi. L’atmosfera del romanzo è intima e delicata, ci trasmette quella quiete interiore che ognuno di noi ha bisogno per far fronte alle difficoltà che la vita ci mette lungo il cammino. Il giardino dalle mille voci è una storia di crescita e amicizia, di cicatrici interiori e coraggio per affrontare questioni irrisolte. Una storia che ci invita a ritrovare noi stessi per ricominciare.


Raffaella








Nessun commento:

Posta un commento