TITOLO: Il fiume di nessuno
SERIE: no serie, autoconclusivo
AUTORE: Beatrice Simonetti
DATA DI PUBBLICAZIONE: 18 Novembre 2021
EDITORE: Delrai Edizioni
GENERE: storico
FINALE: chiuso
TRAMA
La Prima Guerra Mondiale ormai imperversa e semina morte nel continente. Interessato alle vicissitudini della patria, Benjamin Händler decide di arruolarsi come volontario, persuaso che il conflitto potrà rendergli più chiari aspetti incompresi del suo temperamento problematico e ribelle. Con lui parte per il fronte anche l’amico di sempre, Felix Hoffmann, innamorato della sorellastra di Ben, Liesel, e poco convinto che la battaglia sia il luogo adatto dove cercare risposte di qualsiasi tipologia. La guerra al fronte dimostra a entrambi le sue brutture, scatenando nei due giovani sentimenti contrastanti. Oltre la paura, infatti, c’è il forte legame tra loro, le gelosie represse, le complesse situazioni famigliari che tornano a galla e che porteranno entrambi a confrontarsi con la società tedesca e i suoi stenti durante il periodo della Grande Guerra. Gli orrori dei campi di battaglia si mescolano alla consapevolezza che nessuno può esimersi dall’affrontare se stesso, ed è proprio nelle situazioni più difficili che l’essere umano dovrà decidere chi vuole essere e per cosa vale la pena combattere davvero.
Il fiume di nessuno è un romanzo che non lascia via di scampo, afferra sentimenti ed emozioni e li getta nel baratro più oscuro dell’anima, dimostrandoci che l’umanità può macchiarsi di una cattiveria senza limiti e ricordando a ogni essere umano di dover fronteggiare il male, anche quando questo supera ogni logica.
RECENSIONE
Beatrice Simonetti torna con un nuovo intenso e potente romanzo ricco di emozioni e sensazioni impossibili da dimenticare. Con la sua penna abile, l’autrice ci narra una storia di guerra, morte, caduti, di dolore e perdita. La prima guerra mondiale è stata uno dei conflitti più duri della nostra storia. I nostri nonni o bisnonni hanno partecipato alla guerra come soldati, hanno vissuto nelle trincee, hanno visto la morte davanti agli occhi. Alcuni hanno perso la vita, altri sono ritornati a casa distrutti dentro. L’autrice ci conduce proprio in quel tempo e lo fa con tre protagonisti le cui vite si intrecciano. C’è Benjamin, detto Ben, un ragazzo dal temperamento aggressivo, distaccato, impulsivo e scontroso, segnato dai ricordi del passato e dal dolore che ha tenuto dentro per troppo tempo, che cela un mondo interiore fragile e cupo. Nei suoi disegni riversa il suo dolore, imprime su carta l’oscurità che ha dentro che lo logora ogni giorno. Lui è un personaggio che ha l’evoluzione più significativa, dovrà affrontare i demoni del passato e ciò che lo ha segnato, il tradimento e la guerra che gli strappa gli amici. Poi c’è Liesel, una giovane ragazza del suo tempo nonché la sorellastra di Ben, educato, istruita, che però è costretta a sottostare al volere del padre e alle sue regole. Anche lei crescerà e deciderà di prendere in mano la sua vita e compiere le scelte, spezzando le catene invisibili della famiglia. E infine c’è Felix, il migliore amico di Ben, innamorato di Liesel, che è perseguitato da un senso di colpa e che viene spinto dal rancore, dalla rabbia e dalla gelosia a mostrare il lato crudele di sé. Sullo sfondo delle loro vite ci sarà la guerra implacabile, i cecchini britannici in agguato nelle feritoie, la morte che non fa sconti, la vita dura nelle trincee, ma anche un’aria di cambiamento, più femminile, in città, a Brema, dove le donne iniziano a lottare per i propri diritti e a lavorare nelle fabbriche. Ancora una volta la scrittura magistrale dell’autrice mi ha rapito, calamitato alle pagine e non mi ha lasciato più andare se non quando sono arrivata all’ultima parola. Ogni immagine che descrive nel libro me la sono immaginata nella mente e ho vissuto sulla pelle le emozioni e le sensazioni che i personaggi hanno provato. Non ci sono vincitori né vinti perché la guerra porta solo distruzione, sacrifici, morti, distrugge e non ricostruisce nulla. Quante vite spezzate, quante famiglie che hanno sofferto la perdita di un loro caro, quanti ragazzi giovani, nel pieno della loro giovinezza, che hanno toccato con mano la morte, che si sono sacrificati per la patria, per un bene più grande. L’ambientazione ci viene descritta magistralmente in ogni dettaglio e nel corso della lettura muta, si evolve, come cambiano gli stessi personaggi. Un ringraziamento finale va a Beatrice Simonetti che ha creato una storia bellissima che tutti dovrebbero leggere e alla casa editrice che si distingue per la scelta di autori promettenti e di storie originali.
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