mercoledì 1 giugno 2022

RECENSIONE "Ritratto di donna" di Cristian Mannu

 




TITOLO: Ritratto di donna
SERIE: no serie, autoconclusivo
AUTORE: Cristian Mannu
DATA D’USCITA: 19 Aprile 2022
EDITORE: Mondadori
GENERE: narrativa contemporanea
FINALE: chiuso







TRAMA

Due donne unite dal legame più intimo e complesso: quello tra madre e figlia. La figlia, ormai adulta e madre a sua volta, scrittrice affermata ma dalla vita personale irrisolta, cerca di ricostruire i frammenti del discorso amoroso che la lega alla madre anziana e alla Sardegna, la terra che ha lasciato anni prima e in cui ora è tornata. Come pezzi di conchiglie sparsi sul bagnasciuga i ricordi le pungono la pelle e le parlano di una remota bellezza, ma non riescono a unirsi in una forma dotata di senso. Com'è successo – quando, e perché? – che la madre sia diventata qualcuno da cui difendersi e scappare? Eppure, nella distanza, tutto sembrava più nitido: il dolore, i silenzi, le incomprensioni. Più semplice attribuire ruoli e responsabilità. Ma le prospettive cambiano, man mano che si modifica la nostra esistenza. E quando la prospettiva del racconto si trasferisce alla madre, che nella seconda parte del romanzo diventa l'io narrante, ecco che il quadro si arricchisce di elementi: nuovi colori, profumi, forme. Finché l'incastro dei punti di vista e le rispettive rivelazioni sfociano in una visione dall'alto, che fotografa la nascita di un nuovo e inaspettato legame. In un alternarsi continuo tra passato e presente, poco alla volta assistiamo alla definizione di un quadro sempre più completo, ricco di dettagli e sfumature. Come se avessimo il privilegio di assistere alla composizione, pennellata dopo pennellata, e poi compissimo qualche passo indietro per ammirarlo nel suo insieme.

RECENSIONE

Ritratto di donna di Cristian Mannu è un piccolo gioiello letterario che vi emozionerà e toccare le corde del vostro cuore. Se amate questo tipo di letture non perdetevelo! Quello che ci racconta Cristian Mannu è una storia delicata, intensa, profonda, di uno dei rapporti più complessi da vivere e capire: quello tra una madre e una figlia. Un rapporto speciale e profondo, ma anche molto delicato che muta nel tempo: dal rapporto simbiotico post nascita, man mano che la figlia cresce il rapporto si caratterizza e si alterna da fasi di amore-odio: da un lato c'è il bisogno di identificazione della figlia nei confronti della madre, dall'altro la ricerca di indipendenza e di affermazione della propria identità femminile. Il libro di Mannu mette proprio a confronto queste due esperienze diverse e ci parla di quanto sia difficile vivere la vita in entrambi i ruoli. E lo fa con due voci potenti, quello della figlia e della madre poi, una scrittrice di successo a Parigi e una donna anziana e morente in Sardegna. Una figlia che scappa di casa per fuggire da quei sentimenti che fanno male e per raggiungere il successo, lasciando dietro di sé l’amaro dell’assenza. Una madre che l’ha amato nel rimprovero e nel silenzio, proteggendola dal dolore e preparandola alla vita. La lontananza prova a curare un dolore che cresce, diventa più ampio fino a diventare una voragine. Ma prima o poi bisogna fare i conti con il passato e non è sempre facile capire le scelte dell’altra quando non si hanno tutte i tasselli del quadro che ci permettono di conoscere le motivazioni di una e dell’altra. Spesso si resta in silenzio e così ci si allontana. E poi ci sono parole mai dette, rimpianti, ferite non ancora rimarginate, lacrime e domande. Bisogna aprire le braccia e stringersi forte, prendere le mani e farsi una casa, riconoscersi l’una negli occhi dell’altra. Per sempre. Ritratto di donna è molto più che una storia dalla forte carica emotiva. In un romanzo breve racchiude emozioni, sentimenti, esperienze, aspettative fino a ricongiungere quell’antico legame e a ricostruire quel disegno della verità. Tanto e tutto in queste pagine che fanno riflettere e raccontano la vita.






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