giovedì 11 agosto 2022

RECENSIONE "Feeling blue" di Elvereth Ahn

Buongiorno lettori, oggi Daniela ci parla di Feeling Blue, il nuovo romanzo rosa di Elvereth Ahn. E se un luogo, anche il più impensabile, potesse farci sentire a casa come nessun altro prima d’ora e delle persone, appena incontrate, riuscissero a comprenderci, anche solo con uno sguardo, senza bisogno delle parole? Sullo sfondo di una magica Svezia, la storia d’amore di due anime dalle sfumature di tutti i colori del mondo… più il blu.



TITOLO: Feeling Blue
SERIE: autoconclusivo
AUTORE: Elvereth Ahn
DATA DI PUBBLICAZIONE: 4 Agosto 2022
EDITORE: self publishing
GENERE: rosa contemporaneo - age gap
AMBIENTAZIONE: Svezia
FINALE: chiuso
PROTAGONISTI: Blue, ragazza in fuga dalla sua "prigione"; Johann, uomo che ha chiuso il suo cuore al mondo.




TRAMA

Blue non è una ragazza come le altre e la sua diversità l’ha sempre fatta sentire fuori posto. Danneggiata. Intrappolata in schemi sociali che le sottraggono la voglia di vivere. In fuga dalla sua “prigione”, giunge in un paesino nel nord della Svezia, dove spera di potersi finalmente sentire a casa. Fra la neve e il ghiaccio del luogo, sotto lo splendore di notti stellate e aurore boreali, conosce persone che per la prima volta l’accettano per quella che è. E conosce un uomo scontroso e di poche parole, con una cicatrice sul volto, da cui tutti sembrano tenersi alla larga. Tutti, tranne lei. Quando è accanto a lui, i brutti pensieri che la perseguitano spariscono, insieme al dolore che generano. Johann non ama le chiacchiere né le perdite di tempo. È dedito soltanto al suo lavoro, che svolge in totale solitudine e pace assoluta. L’arrivo di una ragazzina dagli occhi particolari lo coglie alla sprovvista, obbligandolo ad avere compagnia. A parlare più del dovuto. A provare strani sentimenti che lo spingono a mettere in dubbio le scelte fatte anni prima. Scelte che ha finora ritenuto cruciali per la propria sopravvivenza. Blue lo mette a dura prova e lo costringe a ripensare al passato, ai traumi che lo hanno segnato, e a fare i conti con le sue paure. Blue e Johann. Entrambi in lotta con un mondo che ha fatto loro del male, riusciranno ad affrontare il dolore e i problemi che fingono di non avere? In caso contrario, andare avanti sarà difficile. Amarsi, impossibile. In apparenza è tutto morto, fermo. Eppure più vivo che mai.

Questo è l’inverno con il suo ruggito, che mi incuriosisce e mi ammalia. Non mi fa affatto paura. Così come non me ne fa Johann.

RECENSIONE

Vi capita mai di associare un colore a un’emozione? La mente, lo sappiamo, sa essere strana e se a una persona, un colore, può trasmettere gioia infinita, a un’altra, di contro, può suscitare tristezza, senza alcuna ragione apparente. Credo che il vissuto di ognuno di noi giochi un ruolo fondamentale in questa storia e incida fortemente sulle sensazioni che proviamo giorno per giorno. Sensazioni che per gli altri possono non avere alcun significato ma che, al contrario, ci definiscono e ci rendono chi siamo: un guazzabuglio fatto di carne, ossa, emozioni e, perché no, anche imperfezioni! Peccato però che, proprio per questo nostro essere “diversi”, ci vengano spesso affibbiate etichette che in realtà non ci definiscono veramente e che, al contrario, finiscono per isolarci facendoci sentire strani e fuori posto.
Liberarci di queste etichette richiede una grande forza, forza che non sempre riusciamo a trovare. E se un cambio di prospettiva potesse fare la differenza? E se un luogo, anche il più impensabile, potesse farci sentire a casa come nessun altro prima d’ora e delle persone, appena incontrate, riuscissero a comprenderci, anche solo con uno sguardo, senza bisogno delle parole? La protagonista di questa storia si sente intrappolata in una vita che non la definisce affatto, circondata da persone che non l’apprezzano per quella che è ma che, al contrario, la giudicano costantemente facendola sentire sola e incompresa. Quando, spinta dalla voglia di ritrovare se stessa, si rifugia nella fredda Svezia, fin dal primo istante comprende di aver fatto la scelta giusta: quel luogo magico, fatto di luci e di colori, rispecchia la moltitudine di emozioni da lei provate e l’incontro/scontro con il burbero Johann le farà comprendere quanto le parole, spesso, possano rivelarsi superflue e, anche un solo sguardo o un gesto inaspettato, possano esprimere a pieno tutto il complicato mondo interiore che ci definisce e che ci rende chi siamo. Aprirsi a queste nuove sensazioni potrà rivelarsi però complicato: sapranno i nostri due protagonisti fidarsi l’uno dell’altra al punto da rivelare tutti i colori della loro anima? Care Readers, devo confessarvi che non è semplice per me mettere nero su bianco le considerazioni riguardanti questa lettura. Ho avuto l’onore di leggere in anteprima Feeling Blue grazie alla fiducia che l’autrice ha sempre riposto in me ed è proprio per questo che, adesso, mi ritrovo preda di emozioni contrastanti. Il senso di meraviglia che si prova quando ci si immerge tra le pagine di un nuovo romanzo è impagabile: conoscere nuovi protagonisti e scoprire cosa si cela dietro i loro comportamenti, vivere le loro stesse emozioni e ritrovarsi, anche solo con gli occhi della mente, in luoghi mai visti prima, rappresentano, a mio parere, gli elementi essenziali di una lettura indimenticabile. Gli stessi, capaci di trascinare il lettore all’interno di una storia al punto da consentirgli di viverla a tutto tondo. Perché allora, vi chiederete, mi ritrovo in forte difficoltà? Le domande che mi sono posta nel corso della lettura sono state tante ma le risposte che mi aspettavo non sono purtroppo arrivate tantoché mi sono ritrovata, alla sua conclusione, con tanti punti interrogativi in mente e un senso di incompiutezza che fatico, ancora adesso, a zittire. Mi sono chiesta più e più volte se sia stata io, con tutti i miei limiti, a non comprendere del tutto il senso della storia, se le mie aspettative (maledette loro!) possano avere inficiato il corso del mio “viaggio” ma alla fine dei conti, dopo un’attenta rilettura, le mie conclusioni restano, ahimè, le stesse. Quello che è mancato, a mio parere, è il vissuto della protagonista: la sua storia personale fatta di abusi e di solitudine profonda.
Gli eventi che l’hanno resa prigioniera di una vita che non la rispecchia veramente e le parole che l’hanno fatta sentire sbagliata come sbagliata è l’accezione che viene data al suo nome che, sì, la definisce ma nel modo migliore possibile. Io non ho “sentito” pienamente Blue e non ho compreso tutte le sue sfumature e forse è questo il mio rimpianto. Di contro, però, ho percepito Johann e le sue remore nell’aprirsi agli altri mettendo a rischio se stesso e il proprio cuore e ho sentito forte e chiaro Ellinor che, nonostante le sue insicurezze, si è dimostrata essere l’amica ideale, quella capace di comprendere con un solo sguardo e di dare voce anche alle emozioni che Blue stessa faticava a comprendere. E ultimo, ma non per importanza, ho sentito la Svezia che, con i suoi paesaggi mozzafiato, i suoi mille colori e le sue luci sfavillanti, rigenera e porta a nuova vita. Ecco perché, nonostante tutto, consiglio questa lettura. Forse non rientrerà tra le mie indimenticabili ma resta comunque una storia godibile, scritta in maniera ineccepibile, che toccherà di certo le corde del cuore di chi, a differenza mia, saprà cogliere a pieno le mille sfumature di Blue. E voi, che colore associate a un’emozione?


Daniela





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