TITOLO: La figlia della foresta
TITOLO ORIGINALE: Daughter of the Forest
SERIE: #1 Sevenwaters
AUTORE: Juliet Marillier
DATA DI PUBBLICAZIONE: 25 Ottobre 2022
EDITORE: Mondadori
GENERE: fantasy storico
SERIE: #1 Sevenwaters
AUTORE: Juliet Marillier
DATA DI PUBBLICAZIONE: 25 Ottobre 2022
EDITORE: Mondadori
GENERE: fantasy storico
TRADUTTORE: Simona Garavelli
FINALE: chiuso
FINALE: chiuso
TRAMA
Nell'Irlanda del X secolo, sospesa tra mito e storia, vive Lord Colum di Sevenwaters con i suoi sette figli, sei ragazzi e una bambina, Sorha. Sarà proprio lei, la più piccola della famiglia, a proteggere la casata e difendere la loro terra dai nemici britanni: il padre, infatti, è stato stregato da Lady Oonagh e i fratelli sono stati colpiti da un incantesimo che solo la ragazza potrà sciogliere. Per riuscirci, dovrà sostenere un lungo esilio da Sevenwaters e affrontare imprese durissime, che la feriranno nel corpo e nell'anima. E quando si troverà prigioniera degli avversari, la sua stessa vita - insieme a quella di coloro che ama - sarà in pericolo. Sorha conoscerà la paura, il tradimento, ma anche l'onore, la lealtà. E soprattutto l'amore.
Basato su una solida conoscenza del mondo celtico e ispirato all'antico racconto I sei cigni, ripreso anche dai Grimm e da Andersen, La figlia della foresta intreccia tipici elementi fiabeschi (la matrigna malvagia, la metamorfosi magica, l'imposizione del silenzio) con le vicende di una vera famiglia che affronta difficoltà di ogni genere mettendo a dura prova i propri valori. È un'indimenticabile storia di coraggio che nasce dalla perdita, e di vite per sempre trasformate, capace, come le migliori leggende, di risvegliare in chi legge allo stesso tempo il senso del meraviglioso e la consapevolezza dei misteriosi schemi dell'esistenza.
RECENSIONE
La figlia della foresta è il primo volume di una saga composta da sei volumi. Un fantasy storico che mescola abilmente la componente magica con quella fiabesca e storica. Un libro che Mondadori ci ripropone in una nuova veste grafica e con una nuova traduzione. Vi ricordate della fiaba dei fratelli Grimm, I sei Cigni? L’autrice Juliet Marillier ci propone una rivisitazione della fiaba, riportando a noi elementi classici come la matrigna cattiva, la forza del coraggio, della fiducia e della determinazione. Pur mantenendo sullo sfondo gli elementi tipici che accompagnano le fiabe ha portato in primo piano vicende che danno voce al meglio e al peggio dell’animo umano: perfidia, tradimento e violenza si mischiano coi toni dimessi dell’amore, dell’onore e dell’onestà creando un mix intelligente e coinvolgente, che sa conquistare il lettore. Ci troviamo in un’Irlanda magica e antica, in cui i Britanni e gli Irlandesi sono in continua lotta. Oggetto della contesa sono le isole di Man, che si trovano fra l'Irlanda e l'Inghilterra, e che secondo la leggenda racchiudono il potere dei Túatha Dé Danann, le divinità irlandesi. Ogni scenario è descritto con una forza evocativa sorprendente, capace di farci ritrovare in un battito di ciglia di fronte al piccolo popolo, o in mezzo al mare in tempesta e sempre accanto a Sorha, seguendo la sua avventura passo dopo passo. Uno dei punti forti di questo romanzo è proprio l’ambientazione, descritta in modo vivido e reale, insieme alle descrizioni dei due popoli, alla loro organizzazione e lingua, ai loro usi, costumi. Questo ci fa capire quanto l'autrice abbia studiato a fondo i diversi popoli, e ne ammiro il rispetto con cui ne ha narrato le origini. Protagonista della storia è Sorha, ultima nata tra i sette figli del capo clan di Sevenwaters. La morte della madre alla nascita di Sorha ha fatto sì che tutti i fratelli restassero uniti in un gruppo compatto. Ora Sorha è grande, quasi in età da marito, fin quando non arriva Lady Oonagh, una donna venuta dal nulla e presentata come la futura seconda moglie del loro padre, che sembra riuscire a irretire il capofamiglia e i loro figli. Quando i fratelli uniscono le forze per contrastarla ormai è troppo tardi e vengono colpiti dalla sua maledizione. Ma riescono a far scappare Sorha, che si ritroverà da sola nella foresta ad affrontare la crudeltà del destino e a venire a patti con sé stessa e il mondo. Ma lei non si arrende mai, con determinazione imbocca un cammino tortuoso con la sola certezza di voler salvare i suoi fratelli dall’incantesimo della matrigna. Gli spiriti della Foresta hanno voluto darle un’opportunità, dovrà tessere sei camicie di stellaria (simile all’ortica) per i sei cigni che sembrano vegliarla dall’alto, quegli stessi cigni che prima erano i suoi adorati fratelli. Sorha è un personaggio fragile e forte al tempo stesso, che più in assoluto rappresenta la dedizione, l’amore per la propria famiglia, per la propria terra e il proprio popolo. È un personaggio estremamente coraggioso, molto più di tante eroine di diversi fantasy: ci vuole più coraggio nel sacrificio, nella dedizione, nel silenzio. Non viene associata alla semplice ribellione, ma Sorha è intrecciata alla natura, incomprensibile e misteriosa. Ogni evento viene calato in un contesto reale, l’elemento magico si riduce quasi esclusivamente alla strabiliante metamorfosi dei sei fratelli, ad ognuno di loro viene assegnata una personalità ben definita alla quale rimangono fedeli per tutto il tempo. La figlia della foresta è un fantasy pregevole, in cui tutti gli ingredienti sono ben amalgamati tra loro. I personaggi sono ben caratterizzati ed estremamente realistici, la trama è intrigante e mai banale, le ambientazioni travolgenti. È una storia che fa commuovere e crea nostalgia una volta terminata. Ci si affeziona velocemente alla protagonista e alle sue disavventure; allo stesso tempo, ci si ritrova in questo mondo così lontano da noi, eppure così ben narrato da suscitare in noi una sensazione familiare.
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