martedì 2 maggio 2023

RECENSIONE "Il figlio delle ombre" di Juliet Marillier





TITOLO: Il figlio delle ombre
TITOLO ORIGINALE: Son of the Shadows
SERIE: #2 Sevenwaters
AUTORE: Juliet Marillier
DATA DI PUBBLICAZIONE: 2 Maggio 2023
EDITORE: Mondadori
GENERE: fantasy storico
TRADUTTORI: Simona Garavelli, Laura Grassi
FINALE: chiuso






TRAMA

Sorha è riuscita a rompere l'incantesimo che imprigionava i suoi fratelli nei corpi di cigni e, con il suo amore, ha sconfitto generazioni di odio e unito due culture. Grazie al suo coraggio e al suo sacrificio, la pace e la gioia sono tornate a Sevenwaters. Ma dopo anni di relativa tranquillità, nuove ombre vanno addensandosi sull'Irlanda del Nord e sui figli di Sorha: la primogenita Niamh deve piegarsi a un matrimonio di convenienza e, mentre il giovane Sean si appresta a ereditare il titolo, spetterà alla sua gemella Liadan – che ha preso dalla madre il dono della Vista e le doti di guaritrice – compiere il destino della famiglia di Sevenwaters. Per farlo dovrà intraprendere un viaggio alla scoperta di un mondo che sa essere tanto meraviglioso quanto oscuro e crudele. Un'esperienza che la cambierà per sempre, insegnandole a quale prezzo è stata conquistata la serenità che ha sempre conosciuto. Tra insidie e dilemmi, Liadan avrà bisogno di tutta la sua forza per fronteggiare proprio coloro che ama di più. Perché la sua ricerca del vero amore potrebbe essere per tutti loro una condanna… o la salvezza.

RECENSIONE

Il figlio delle ombre è il secondo volume di una saga composta da sei volumi. Un fantasy storico che mescola abilmente la componente magica con quella fiabesca e storica. Un libro che Mondadori ci ripropone in una nuova veste grafica e con una nuova traduzione. Dopo le peripezie del volume precedente, Sorha può finalmente godersi un po’ di tranquillità a Sevenwaters. Nel frattempo spostiamo l’attenzione sui figli avuti col britanno Red: Niamh, Sean e la sua gemella Liadan, la protagonista di questo secondo capitolo. Niamh è una ragazza bella e terribilmente insofferente riguardo alla tranquilla vita che, dopo la fuga di Lady Oonagh, finalmente si respira a Sevenwaters. Sean è la copia in miniatura dello zio Liam, coraggioso, orientato verso l’addestramento militare e la gestione di Sevenwaters in quanto erede delle sue terre. Liadan, invece è tutto il contrario dell’inquieta Niamh. Non ha i suoi stessi grilli per la testa e si accontenta di vivere una vita semplice e quieta all’interno della fortezza di Sevenwaters. Tutto procede nonostante veniamo a sapere fin da subito che Sorha è malata e come un buon romanzo ambientato nel Medioevo che si rispetti, non sapremmo mai di preciso qual è la malattia che affligge la nostra ex protagonista (ricordatevi che la medicina all’epoca era più basata sulle superstizioni che su reali diagnosi). A un certo punto durante un’importante festività celtica ritorna uno dei fratelli di Sorha, Conor, che scopriamo essere finalmente diventato un druido. In un piccolo excursus narrativo Liadan ci racconta la fine che hanno fatto gli altri figli di Lord Colum: Liam è diventato signore di Sevenwaters alla morte di quest’ultimo, Cormack e Diarmid sono morti in battaglia, Padriac è partito per terre lontane in cerca di avventure e Finbar (come sappiamo già dal primo libro) è sparito in circostanze misteriose, alimentando su di sé e sulla sua famiglia un alone leggendario. Insieme a Conor e ai suoi druidi c’è Ciaràn, un misterioso accolito che affascina fin da subito Niamh, col quale intreccerà una relazione amorosa clandestina. E sarà proprio da lì che iniziano a susseguirsi una serie di eventi: per errore Liadan confida a Sean di aver scoperto la relazione segreta e la notizia si sparge tra tutti i membri della famiglia. In virtù dell’identità di Ciaràn a Niamh non è concesso continuare a frequentarlo, così la ragazza viene data in sposa tra lacrime e proteste al personaggio più odioso di tutto il libro: Fionn, un uomo molto più grande della sedicenne Niamh e capo di un potente clan, la cui alleanza giova molto a Sevenwaters per difendere al meglio i territori dell’Irlanda da vichinghi e britanni cristiani. Durante il corteo che dovrebbe accompagnare la sposa presso i territori di Fionn, Liadan viene rapita da una banda di mercenari che, venuti a sapere delle sue doti di guaritrice, le chiedono di curare un loro compagno gravemente ferito. Non vedendo altra via di fuga, Liadan accetta e sarà proprio qui che incontrerà Bran, il capo banda, un personaggio con un background e un collegamento col primo libro che risulterà sconvolgente. Liadan e Bran sono destinati ad intrecciare irrimediabilmente non solo le loro vite, ma le storie di due famiglie, di due terre che sembrano così diverse e lontane eppure così indissolubili. Il figlio delle ombre è un fantasy storico pregevole, in cui tutti gli ingredienti sono ben amalgamati tra loro e in cui vediamo la creatività e la fantasia dell’autrice. I personaggi sono ben caratterizzati ed estremamente realistici, la trama è intrigante e mai banale, le ambientazioni travolgenti. È una storia ricca di colpi di scena, che fa commuovere e crea nostalgia una volta terminata. Ci si affeziona velocemente alla protagonista e alle sue disavventure; allo stesso tempo, ci si ritrova in questo mondo così lontano da noi, eppure così ben narrato da suscitare in noi una sensazione familiare.




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