mercoledì 5 luglio 2023

RECENSIONE "Il signore degli enigmi. La trilogia completa" di Patricia A. McKillip

 


TITOLO: Il signore degli enigmi. La trilogia completa
SERIE: #1-2-3 Riddle-Master
AUTORE: Patricia A. McKillip
DATA DI PUBBLICAZIONE: 13 Giugno 2023
EDITORE: Mondadori
GENERE: fantasy
TRADUTTORE: Gianluigi Zuddas







TRAMA

In una terra fantastica in cui magici presagi attendono di tradursi nuovamente in realtà, il viaggio avventuroso del giovane eroe che risolverà il più oscuro degli enigmi.

RECENSIONE

Il signore degli enigmi è un volume che racchiude l’intera trilogia scritta da Patricia A. McKillip e composta dai volumi: Il Maestro degli Enigmi di Hed, Erede del mare e del fuoco e Arpista nel Vento. Il primo libro è appassionante. Enigma dopo Enigma si viene trascinati nel mondo, nella vita e nelle peripezie del principe Morgon, principe di Hed, una piccola isola pacifica. Nonostante il suo titolo, lui e i suoi fratelli si occupano dei campi, dei raccolti e della loro terra insieme ai loro contadini. Tuttavia Morgon, appassionato di enigmi, viene mandato dalla famiglia a studiare in una scuola apposita: la scuola degli enigmi di Caithnard, una città del continente. Al termine dei suoi studi e dopo essere tornato a casa, decide all’insaputa dei suoi fratelli, di sfidare in una gara di enigmi, il fantasma Peven, un antico re che dimorava in una torre abbandonata, vincendone la corona. Questo evento, apparentemente insignificante, dà il via ad una serie di avvenimenti che lo porteranno molto lontano da casa. Morgon all’inizio del suo viaggio è riluttante a voler lasciare la sua isola, ma sotto la guida di Deth, Arpista del Supremo, inizia un viaggio che lo porterà lontano. Ad ogni passo, Morgon scopre che molti degli enigmi senza risposta che si sono succeduti nei secoli, in qualche modo hanno a che fare con lui e le tre stelle che ha sulla fronte; quando poi la sua vita è messa in pericolo da strani esseri capaci di mutare forma, comprende che l’unica persona in grado di rispondere alle sue domande può essere solo il Supremo. Attraverserà tutto il reame, imparando a mutare nella forma degli animali e riscoprendo la magia, un’arte antica andata perduta nel tempo. Il secondo libro è incentrato su Raederle di An, seconda donna più bella del regno. La giovane si ritrova anch’essa a viaggiare per il reame, anch’essa alla ricerca di risposte a Enigmi più grandi di lei. Forse è il libro più bello, complesso eppure appassionante. Nel terzo e ultimo libro ogni enigma arriva ad ottenere una risposta. Il problema è che a partire dal tredicesimo capitolo, la vicenda perde mordente, una risposta arriva senza che uno se ne renda veramente conto. A favore del libro la coerenza e forza delle regole del mondo narrato, nonché la loro originalità: ogni regnante possiede il Governo della Terra, un’unione magica e totale con la sua terra che fa sì che sappia cosa vi succede, chi vi abita, chi vi si muove; che abbia coscienza di ogni creatura, pianta e mistero che vi albergano, parte del potere della terra stessa, il controllo di maledizioni e giuramenti dei suoi antenati, in alcuni casi addirittura il potere di controllare gli antichi morti della sua terra. Su tutto, l’occhio distante ma vigile del Supremo che per mezzo del suo Arpista, Deth, parla ai sovrani. Altro punto a favore è la concezione della magia. Se i maghi sono scomparsi 700 anni prima dell’ambientazione della storia, non per questo la magia è scomparsa del tutto. Nei sovrani rimane magia, così come nella terra stessa; se il re Mathom di An può assumere la forma di un corvo e ha una certa preveggenza, la Morgol di Herun ha il dono della vista totale; se Danan Isig ha il dono della vista al buio e della forma albero, Har di Osterland, detto il Lupo-Re, ha il dono della forma-vesta e della forma-lupo. Il volume è scritto benissimo, Patricia McKillip ha un modo di scrivere che definirei poetico, evocativo e persino onirico. Ammetto che a molte persone potrebbe non piacere il suo stile, le sue descrizioni, spesso delicate e molto suggestive, potrebbero essere fraintese e considerate pesanti e lente, personalmente le ho trovate capaci di suscitare un’atmosfera che mi ha letteralmente creato aspettativa e suspense. Ci sono meccanismi nel libro che ho trovato volutamente sfumati, come appunto i mutaforma, entità che non vengono mai spiegate nel dettaglio se non proprio alla fine e comunque la loro presenza resta sempre abbozzata, una nebbia informe che anche qui ho trovato perfetta. McKillip ha una padronanza della sua scrittura e del suo mondo superlativa, riesce a rendere l’idea delle cose senza spiegarle, un dono assai raro che ho visto pochissime volte - complice anche una buona traduzione. Un libro scritto più di quarant’anni fa che consiglio davvero tanto e che mi ha fatto pensare a quante perle rare stiano finendo nel dimenticatoio e dovrebbero invece trovare un posto nelle nostre librerie con edizioni che li riportino a una nuova vita.




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