lunedì 22 aprile 2019

RECENSIONE "Alice" di Barbara Abel

Buon pomeriggio lettori, Raffaella ci parla di Alice, il nuovo affascinante thriller di Barbara Abel uscito quattro giorni fa con Leone Editore. Una storia geniale, inquietante e perfettamente costruita che ci trasmette emozioni attraverso le parole e gli eventi, che ci fa porre una serie di domande e che seduce anche chi non è amante del genere.


TITOLO: Alice
TITOLO ORIGINALE: Je t'aime
SERIE: autoconclusivo
AUTORE: Barbara Abel
DATA D’USCITA: 18 Aprile 2019
EDITORE: Leone Editore
GENERE: thriller psicologico
NARRAZIONE: pov vari in terza persona
AMBIENTAZIONE: Francia
FINALE: no cliffhanger
PROTAGONISTIAlice, Maude, Nicole e Solange, donne legate da un dramma.





TRAMA



Per quanto ogni famiglia sia infelice a modo suo, i destini delle famiglie vicine a Alice, diciottenne inquieta, sono accomunati da incomprensioni e discordie di pari intensità. Eppure, in un pomeriggio che sembra come tanti, mentre Alice e Bruno fanno l’amore e fumano marijuana, nessuno dei loro cari può sapere cosa sta per succedere: un’auto senza controllo, la lamiera sfondata di uno scuolabus, le vite di Bruno e di un bambino, Thibaut, perdute per sempre. Non può immaginarlo il padre di Alice, che fatica a gestire le turbolenze della figlia, né la sua nuova compagna, impegnata nell’eterna ricerca della quiete domestica. Non possono immaginarlo la madre di Thibaut né quella di Bruno, che nella vendetta cercheranno l’unica consolazione al lutto. E Alice, inghiottita da una spirale di accuse, si ritroverà a sprofondare sempre più in basso, sempre più sola, sempre più in pericolo.

RECENSIONE

Alice è un thriller psicologico che inizia con un piccolo segreto e si traduce in un dramma familiare. Maude, Alice, Nicole e Solange, quattro donne che saranno legate da un dramma quotidiano, quattro destini che si collidono. Le loro vite vengono intrecciate da un’ondata di reazioni a catena. Due donne che perderanno il loro figlio, una donna che perderà il suo primo amore e l’ultima che dovrà affrontare la fine di una relazione. Coppie che si amano, che si dividono, una quotidianità di molti fatta da problemi e difficoltà che viene travolta da un incidente drammatico e doloroso. Ma un incidente in un contesto fragile può essere la scintilla di un incendio che divora una foresta intera. In questo romanzo Barbara Abel ci parla dell’amore in tutte le sue forme: quello adolescenziale, passionale e maldestro, l’amore incondizionato di una madre per suo figlio e poi l’amore più caotico che unisce e divide le coppie. L’amore è complicato e può trasformarsi in odio a causa di un singolo evento. E cosa vale tutto questo amore quando un dramma inaspettato arriva a distruggere le esistenze? Cosa facciamo per amore? Quali limiti possiamo superare? Alcuni amori rimangono profondamente radicati nel nostro cuore, tutti cerchiamo l’amore e non possiamo vivere senza. E quando questo amore se ne va, ci sentiamo impotenti e ognuno reagisce a modo suo. Tutti vogliamo preservare l’amore, anche se nascondiamo segreti, le parole pronunciare in un momento di rabbia possono ferire, fare male. L’amore è cieco e la vendetta può essere altrettanto cieca quando il dolore ci divora. Ogni famiglia ha il proprio bagaglio del passato e le piccole crepe possono trasformarsi in fratture che spezzano un equilibrio già molto precario. Vediamo come un genitore è disposto a tutto per difendere il proprio figlio, qualunque cosa abbai fatto. Barbara Abel ha il talento di saper dipingere ritratti di persone comuni, come me e voi, a cui la vita riserva drammi imprevedibili. Le prime pagine sono più lente e potrebbero ricordare altri romanzi, ma a poco a poco l’autrice sviluppa magistralmente la psicologia dei personaggi che acquisiscono complessità e ci trasmettono empatia. Il grande obiettivo di questo libro è di proiettare il lettore nel romanzo e di fargli condividere le emozioni che provano i personaggi, i loro pensieri e le loro riflessioni. Ogni personaggio viene frammentato a livello psicologico: vediamo la sofferenza,  il dolore più oscuro, l’odio e l’amore che sono la faccia della stessa medaglia. Se la prima parte è più psicologica, la seconda catapulta il lettore in una corsa contro il tempo, la suspense è più accentuata e la voglia di scoprire cosa succederà diventa insaziabile. Questa seconda parte a mio parere è molto più affascinante perché vediamo come le vite delle famiglie vengono messe in gioco, alterate e condizionate da quelle degli altri. La scrittura dell’autrice è formidabile, fluida, incisiva e maledettamente coinvolgente. Ho divorato letteralmente questo romanzo per la moltitudine di emozioni e sentimenti che mi ha trasmesso, per la tragedia che narra e per il ritmo cadenzato con cui il tutto viene narrato. Non posso rivelarvi oltre perché sono sicura che questo thriller oscuro e sapientemente congegnato vi terrà incollati dalla prima fino all'ultima pagina. Non troverete serial killer o poliziotti ma solo persone comuni come me e voi. Il personaggio di Alice mi ha toccato molto nella sua realizzazione ed evoluzione, dalla sua difficoltà di ammettere i suoi sentimenti, alla disperazione per la morte del suo primo amore fino all'accusa. Barbara Abel non ci parla solo di amore o di vendetta che molto spesso è illusoria, ma anche della giustizia e di tutto ciò che ruota intorno alle leggi, ai tribunali, agli avvocati e agli statuti che molto spesso dimenticano i sentimenti degli uomini. Incidente, volontà, responsabilità o riscatto, ma può esserci un risarcimento? Quanto può davvero essere grande il peso di una colpa? Quanto lo è la responsabilità e l’implicazione? Una storia geniale, inquietante e perfettamente costruita che ci trasmette emozioni attraverso le parole e gli eventi, che ci fa porre una serie di domande e che seduce anche chi non è amante del genere.

Raffaella




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